PROLOGO

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Riley, una ragazza con lunghi capelli scuri e mille lentiggini che gli ricoprono il viso, fin da bambina si ė sempre differenziata da tutti gli altri bambini

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Riley, una ragazza con lunghi capelli scuri e mille lentiggini che gli ricoprono il viso, fin da bambina si ė sempre differenziata da tutti gli altri bambini.

Quando la campanella suonava, tutti compresa lei, si recavano fuori a giocare sotto il sole tutti insieme, o quasi...

Riley si allontanava da tutti sotto lo sguardo attento delle maestre che si stavano da molto tempo ormai chiedendo cosa gli passasse per quella testa, perché non fosse come tutti gli altri bambini della sua etá.... Ma non ebbero mai risposta.

La bambina si sedeva sul muretto e guardava il sentiero che percorreva ogni mattina con la madre.

Osservava gli alti pini dove sui rami, alcuni animaletti si nascondevano.

Se ne stava lì per tutta la mezz'ora di ricreazione disinvolta nei propri pensieri ignorando i richiami delle maestre che la incoraggiavano ad unirsi agli altri bambini.

Ma lei le guardó con uno sguardo vuoto, ed ignorando ancora una volta le maestre si rigiró verso il bosco, pensando a quel ragazzino che aveva incontrato quella sera.

E se prima guardava la foresta sorridendo ammirando la sua bellezza, quel giorno la guardava con timore e tristezza.

Se anche le maestre avessero saputo tutto quello che aveva visto e sentito, non l'avrebbero dicerto presa per diversa.

Se anche le maestre avessero saputo tutto quello che aveva visto e sentito, non l'avrebbero dicerto presa per diversa

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<<Tesoro, é un po' troppo tardi per andare fuori a giocare ! Ci andrai domani... É buio pesto fuori>>

Ivy, la madre, cercó di fermare i capricci della figlia, fallendo e cedendo poco dopo.

<<Tesoro... Stai nel giardino, dove io ti possa vedere... Lascerò la porta aperta, se senti uno strano rumore corri in casa, non sai che animali ci sono in questa foresta>>

La donna con sguardo perso guardó la luna che splendeva nel cielo, per fortuna quella sera non era piena.

La bambina corse ad abbracciare la madre per poi correre fuori dall'abitazione andando subito a distendersi nell'erba alta per poi alzare lo sguardo verso la luna che illuminava il cielo buio.

Di scatto, ad interrompere quella bellissima atmosfera di pace fu un rumore.

Un ramo spezzato e dei respiri affanati.

Riley si alzò di scatto dal prato e si girò verso l'entrata dove vide la madre in cucina spreparare il tavolo dove avevano cenato poco prima.

Ignoró la vocina che le diceva di andare a controllare e di diresse velocemente verso la porta, ma purtroppo anche sta volta la curiosità vinse.

Quando senti di essere osservata, si girò coraggiosa andando verso quel cespuglio, magari era una volpe, oppure qualche lepre.

Anche se quei respiri dimostravano il contrario... Non poteva essere un animaletto così piccolo a fare quei grandi rumorosi respiri.

<<Ciao Riley>>

Una voce maschile la fece sussultare sul posto.

<<C-chi sei tu ?>>

Domandò la bambina spaventata rigirandosi nella direzione della casa con l'intenzione di tornare indietro.

<<Nono credi veramente che ora ti lascio scappare così facilmente ?>>

Disse quella voce per poi ridacchiare.

La bambina ignorò le sue parole e avanzó di qualche passo verso casa.

Ma di scatto un'alta figura le si mise davanti.

<<Dove pensi di andare ?>>

E da lì accadde tutto in fretta.

Prima se ne stava lì a parlare con quello sconosciuto dietro il cespuglio, l'attimo successivo, dopo aver sentito un urlò provenire dalla casa e un "corri" da parte della madre, si ritrovò dentro la foresta a correre.

Andò a sbattere su qualche ramo graffiandosi le braccia e il viso, ma ora non gli importava, doveva scappare, salvarsi e soprattutto trovare aiuto.

Anche se la voglia di correre dalla madre era tanta, ma aveva troppa paura di girarsi e guardare alle sue spalle.

Singhiozzò aumentando la velocità, ma purtroppo inciampò su un ramo a terra cadendo l'attimo dopo perdendo completamente i sensi

<<Ci vedremo di nuovo piccola Riley... Ne sono sicuro>>


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