41. rinfacciare l'accaduto

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20 Novembre 2018

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20 Novembre 2018

Isaac dopo cio che era successo mi aveva riaccompagnato a casa con la sua Porshe, una mano stringeva il volante guidando la macchina l'altra si era appoggiata sulla mia cosca e non l'aveva abbandonata per tutto il tempo.

A primo impatto sembravamo quasi una coppia, ma non eravamo nulla di tutto ciò.

Mia nonna appena mi vide tornare spalancò gli occhi e sospirò di tranquillità vedendo che ero sana e salva e quando vide Isaac gli mandò un sorriso e sembrò che tutto il panico e le domande che voleva pormi sparirono, aveva dato fiducia ad Isaac Ares Blake, ma chissà quanta fiducia gli avrebbe daro se gli avessi detto racconato l'ho visto per la prima volta.

Isaac si comportò da angioletto, sorrise più volte a mia nonna e gli racconto una versione della storia dicendo che ero andata a dormire da lui e io mi fossi dimenticata di avvisare o una cosa del genere, le sue parole erano così assurde che mi rifiutai di ascoltare.

Però da una parte ne fui grata, come avrei spiegato a nonna che lo avevo fatto nella casa dove mamma è stata uccisa, non sapevo spiegarmelo nemmeno io...

Eppure sembrava che Isaac lo avesse fatto per un motivo preciso che non era di certo quello di lasciarmi sensi di colpa.

Sembrava come se volesse trasformare un posto di incubi in un posto con bei ricordi, le candele profumate, la dolcezza, i baci, le sue parole, la passione erano state un insieme di cose così belle che sono state in grado di rendere quella casa anche di più pii luminosa, e se lui non lo avesse fatto apposta chissà se se ne fosse accorto di ciò che aveva fatto...

Mi aveva baciato sulla fronte e si era comportato da dolce e bravo ragazzo prima di andarsene dopo aver salutato mia nonna ovviamente.

Ma la verità era che lui era tutto purché un bravo ragazzo.

Erano passati alcuni giorni, e in quei giorni vedere Isaac per me era imbarazzante, mi faceva sentire a disagio, i ricordi di ciò che era successo mi perseguitavano e Amy e lui stesso se n'erano accorti perfettamente.

Amy notava anche se non me lo diceva, che ogni volta che c'era la presenza di Isaac io mi agitavo, e lui stessa ne era consapevole perché non faceva altro che ghignare e mandarmi frecciatine nella mente di ciò che era successo.

Facevo ancora a fatica a credere che i lupi mannari esistessero davvero, ero così convinta che fossero cose estremamente false... Semplice leggende metropolitane per spaventare i cittadini, semplici storie per scrivere qualcosa suoi Paesi, dandogli una storia che attiri l'attenzione.

Eppure il suo lupo era diverso dalle bestie descritte nelle leggende metropolitane.

Quando l'ho visto sotto forma di lupo, non si reggeva su due zampe, non era alto tre volte me, non mi terrorizzava come un lupo delle leggende faceva, ma anzi, mi attirava a lui, mi incuriosiva, mi piaceva ciò che vedevo.

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