Dark Romance - Lupi mannari 🐺🌕
Primo volume di BAD BLOOD SAGA
Questa non è una storia d'amore ma allo stesso tempo lo è. Questa è la storia di Riley una semplice ragazza con un brutto ricordo appartenete al passato che la perseguita tutt'ora; e un...
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(Se questo genere di capitolo non vi piace, siete pregati di passare al successivo senza soffermarsi ad insultare grazie)
25 Novembre 2018
Dal giorno in cui l'avevo presa non mi aveva più parlato, ne cercato di farlo, ma anzi sembrava che in tutti i modi cercasse di ignorarmi e sfuggire dalla realtà, da me, e la cosa, non mi piaceva affatto.
Non voleva accettare il fatto che l'avevo scopata... Ma che peccato, se fossi stato al suo posto ne sarei stato fiero.
Non tutti i giorni si vede un licantropo prendersi un umana, infatti spesso quelli della mia specie sono più indirizzati a cercarsi una ragazza licantropo quanto loro.
Il rango più basso dei licantropi femmine o maschi che venivano scelti erano gli Omega, gli Omega erano considerati deboli ed insignificanti.
In sotto forma di lupo erano piccoli ed esili. Per non parlare della loro corportaura, così piccola e leggera come una piuma da essere paragonata a quella di un cucciolo di lupo di due Alpha, Beta o incrocio fra i due.
Non mi erano quasi mai andati a genio al cento per cento, ma ora che avevo assaporato la fragilità e ingenuità di Riley, avevo capito che ciò che consideravo una cosa brutta si era trasformata in una cosa bella ed eccitante.
Riley non era Omega, era di rango ancora più basso, era un umana.
E nelle storie che vengono raccontate ai piccoli lupi non si è mai sentito del esistenza di un umana in grado di far innamorare un dannato Alpha di un branco, nessuno aveva mai raccontato che la stirpe dei Blake si era mischiata con il sangue umano, eppure gli sguardi e i pettegolezzi degli anziani del villaggio in cui sono nato e cresciuto per tempo mi avevano fatto dubitare della cosa.
Avvolto in quei pensieri e flashback della mia infanzia mi ritrovai fra le mani un bicchiere di whisky, mandai giù il liquore sapendo del dolore che causava l'alcol al mio corpo, ma non me ne importava.
Sembravo un cazzo di cane che veniva obbligato dal padrone a bere dell'alcool; eppure accanto a me non c'era nessun padrone.
Strizzai gli occhi sedendo alla mia scrivania, appoggiai la tazza di vetro sul tavolo quando percepì l'impulso di strizzarla fino al romperla, guardai la bottiglia semi vuota, deglutì sentendomi per un attimo fuori luogo e disgustato da me stesso.
Ero un dannato Alpha che aveva perso il controllo, e un Alpha per poter comandare un branco il controllo è l'unica cosa che gli permetterà si farlo.
La porta in legno si aprì rivelando Aaron.
I suoi occhi azzurro verde mi guardavano esaminando ogni oggetto nella stanza e ogni mio gesto.
Guardò la bottiglia e il bicchiere e nei suoi occhi quasi lessi dispiacere, ma che cazzo, odio gli sguardi dispiaciuti puntati su di me, e lui lo sa.