𝟙 𝔻𝕚𝕔𝕖𝕞𝕓𝕣𝕖

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"Spero proprio che tutto questo ti possa servire di lezione, Katsuki. Farmi richiamare dalla scuola così vicino al Natale! Sei veramente un figlio screanzato!".

"Vecchia, vedi di tacere!".

Dicembre era arrivato alle porte, così maestoso e pieno di emozioni, il freddo, la neve, gli addobbi che decoravano tutte le case ed i palazzi, le strade immerse nello spirito natalizio, tutto faceva capire che la grande festività conosciuta in tutto il mondo era quasi arrivata, ed ognuno non vedeva l'ora che il fatidico 25 Dicembre arrivasse!
Le cene in famiglia, lo scambio dei regali, la musica natalizia, il delizioso profumo di biscotti sfornati, l'albero di Natale decorato, ogni cosa era meravigliosa.

Eppure, Bakugo Katsuki odiava con tutto sé stesso il Natale. Le persone fingevano di comportarsi per bene, lo sapeva, tutto era finzione. I bambini, viziati, ricevevano i giocattoli richiesti nella lista per Babbo Natale, le coppie si regalavano regali strappalacrime (che nemmeno la peggior commedia spezza cuore poteva raggiungere quei livelli di romanticismo), gli amici si riempivano di cazzate pur di fare il buon gesto di regalare qualcosa, come se comportarsi bene il mese di Dicembre portasse le persone ad essere classificate come "buone".

Cazzate.

Tutta la festività per lui era una grande cazzata.

Mitsuki, la madre di Katsuki, spiccava per il suo carattere forte e deciso, pericolosa quanto bastava e dolce quando serviva.
In quel momento si trovava nella zona di 'pericolo', completamente infuriata verso suo figlio: "VEDI DI TACERE?! A ME?! - Afferrò per i capelli il proprio figlio, avvicinandolo a sé - VEDI DI APRIRE BENE LE ORECCHIE, PERCHÉ COME TI HO MESSO AL MONDO, TI DISTRUGGO!".

"Tesoro... Abbassa la voce, siamo in un centro commerciale...". Masaru, il marito di Mitsuki, nonché padre di Katsuki, prese finalmente parola dopo quelle che sembrarono delle lunghissime ore di pura e furiosa litigata. Erano nel centro commerciale, tutto era perfettamente addobbato e decorato, le casse lasciavano uscire le dolci note delle canzoni natalizie che accompagnavano le spese delle persone, tutto era magico.

"Lo difendi, ah?!".

"No, assolutamente - Sospirò l'uomo, sfiorando il polso della moglie che teneva ancora ancora il proprio figlio - Siamo in pubblico, le persone si vogliono godere lo shopping per i regali, non vogliono assistere a delle litigate in famiglia... Forza, il negozio di giocattoli è lì".

"IO MI RIFIUTO!". Katsuki riprese parola, muovendo le gambe per allontanarsi, ma le braccia della madre lo bloccarono immediatamente, non permettendogli di muovere un altro singolo passo.

"ORA DEVI RIPAGARE LE TUE AZIONI, SCREANZATO!".

"SE LO È MERITATO!".

"BASTA! - Masaru finalmente alzò la voce, ottenendo l'attenzione dei due che lo fulminarono immediatamente, con sguardi carichi di odio - Ora, Katsuki, entrerai nel negozio e farai ciò che devi fare, verremo a riprenderti stasera. Mitsuki, tesoro, lascia nostro figlio, andrà lì dentro senza più lamentarsi. Dico bene?". La voce calma e pacata dell'uomo castano riusciva a far riprendere il senno ad entrambi. Nonostante le grosse differenze caratteriali, si compensavano, ed era una buona cosa.

Così, dopo un ultimo sguardo di odio rivolto ai propri genitori e sussurrando a denti stretti imprecazioni una dopo l'altra, decise di entrare dentro al negozio di giocattoli per... Lavorare.
Aveva avuto la brillante idea di dare fuoco al registro del suo professore solamente perché non aveva preso la sua solita A ma una A... Meno.
Rovinava totalmente la sua media scolastica quella 'A-', e non poteva lasciarla vinta al sistema corrotto della scuola... Eppure eccolo lì, a guardare un uomo biondo e smilzo che lo osservava con un sorriso alquanto inquietante.

Love for ChristmasDove le storie prendono vita. Scoprilo ora