Indifferenza.

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Beh questa di certo sarebbe stata la sua stagione, pensava sovrappensiero Penelope a braccetto della sua amica Eloise. Erano in giro per i mercati e si prodigavano entrambe alla ricerca di qualcosa di carino. Magari di un bel cappellino per fare colpo su qualche lord. E invece si ritrovarono di nuovo ad acquistare....penne.
Penelope le consumava per la sua vita segreta....ma Eloise, che non era avvezza a scrivere, a che cosa le servivano? Penelope sapeva che anche la sua amica aveva un segreto...
"Come mai ti serve anche a te una penna?" chiese Penelope.
"Come mai a te serve, di nuovo, una penna? Non l'abbiamo comprate qualche giorno fa?"
"Perché mi rispondi con un altra domanda?"
"È perché tu invece non mi rispondi?"
"Andremo avanti così per tutta la mattinata?"
"Non lo so, dimmelo tu!" disse Eloise strizzando l'occhio a Penelope.
Penelope sospirò, ultimamente l'amica era più bizzarra del solito.
"Perché ancora non rispondi a Colin, non eravate amici?" chiese Eloise tutto ad un tratto.
"Un conto era quando ero ragazzina, ora sono una giovane donna in età da marito, non lo troveresti sconveniente che un uomo e una donna si intrattengono in una amicizia di penna?"
"No se siete amici, lo dice la frase" amici di penna" da quando in quando ti preoccupi così tanto di ciò che pensa la gente? "
"A me ha sempre preoccupato cosa dice la gente, sei tu a cui non interessa ciò che pensa la gente, anzi più la scandalizzi e più sei contenta"
Eloise non seppe trattenere un sorriso.
"La cosa più bella è vedere il colore che prende il viso del mio povero fratello, il visconte..." usando un tono pomposo in esclusiva per Anthony.
Penelope rise nascondendosi la bocca con il ventaglio.
"Ti ho visto..." disse Eloise stringendola a se.
"Ma sono ancora arrabbiata con te perché non mi hai risposto, perché torturi così Colin?"
Non sapeva che adesso era la sua amica a torturarla. Non voleva pensare a lui e ora iniziava di nuovo a torturarsi i suoi guanti. Era una mania che aveva iniziato a prendere quando attendeva Colin ai margini della sala da ballo. Lo aspettava come un eroe dall'armatura scintillante, che la veniva a salvare dalla solitudine e dalla malinconia, riservandogli un ballo e quattro chiacchiere. Ma anche quella era una stupida fantasia adolescenziale, lo aveva saputo lo stesso giorno che aveva sentito Colin dire a lord Fife, che non la stava corteggiando ma che stava semplicemente adempiendo ai suoi doveri o obblighi da parte della sua  famiglia verso "la ragazza" così l'aveva etichettata. Poco prima gli aveva detto che l'avrebbe sempre protetta..e che era preziosa per lui. E ora la persona da cui la doveva proteggere era proprio se stesso...
Si voleva proprio torturarlo...con la sua indifferenza. Ecco perché non rispose a Eloise.
"Verrai stasera al ballo di Lady Danbury? Dio non voglia che mi ritrovi da sola a combattere con quella perfida donna" disse con affetto Eloise.
"Dipende.." disse Penelope
"Si, farò la damigella educata e no, Colin non è un città. Me lo dirai prima o poi cosa ti ha fatto mio fratello? Non è che magari si è preso delle libertà con te" disse bloccando Penelope con uno strattone.
"Noo, certo che no! Ma come ti viene in mente di parlare così di Colin!" Eloise ebbe l'effetto sperato...e sorrise furbescamente all'amica.
"Allora ci tieni ancora a lui..." poi si intristì. "È brutto crescere, da ragazzini le cose sono più semplici ma da adulti le cose mutano..."
"Prometto che appena me la sentirò, te ne parlerò, e...si ci sarò al ballo, contenta?"
"Siii saremo bellissime e schiaccieremo come scarafaggi tutti gli uomini che ci verranno a infastidire..."
"Eloise!!! Non penso fosse quello il tema del ballo di Lady Danbury" disse ridendo all'amica.

REWRITE THE POLIN STARS Versione Inglese Su AO3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora