Raccontami Di Me

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Penelope aveva appena finito di leggere le lettere di Colin, stava ancora piangendo, mentre piegava l'ultima lettera. Colin non aveva idea di ciò che aveva fatto, del dolore che gli aveva recato, ma nonostante tutto più volte chiedeva perdono per quello che ipoteticamente aveva fatto, di averla delusa o offesa. Piangeva perché nonostante tutto aveva capito che Colin era mortificato per ciò che aveva  fatto anche non ne era pienamente consapevole.
Il pensiero di dover passare del tempo con lui la preoccupava, non era pronta per questo. Ma Colin in quel momento aveva bisogno di lei. Albert stesso l'aveva incoraggiata, ma Albert in effetti non sapeva del loro rapporto e lei prima o poi doveva decidere cosa raccontargli.

Colin era agitato...no era nervoso, si era cambiato 2 o 3 volte da quando si era alzato....accidenti a lui non ricordava neanche i suoi colori preferiti. Optò per vestirsi, non in maniera formale anche se sua madre aveva preparato un the e un piccolo rinfresco lui non voleva vestirsi elegante..mise pantaloni blu e una camicia bianca senza cravatta o foulard proprio come si vestiva quando doveva lavorare. Si arrotolò le maniche si sentiva più a suo agio e prese un libricino che aveva in tasca nella redingonde quando lo avevano trovato. Sembrava l'avesse scritto lui... Non lo aveva letto, lo avrebbe fatto leggere a Penelope, letto fa una persona che lo conosceva forse avrebbe avuto più senso...
Sempre se lei fosse venuta a trovarlo...e se avesse avuto voglia di leggerlo per lui.
Da quando l'aveva vista la prima volta, aveva notato che lo fissava con una sorta di dolore negli occhi come se fosse rammaricata per qualcosa o forse era solo una sua ipotesi. Conosceva la sua storia, Eloise gli aveva parlato della sua famiglia, sapeva che non tutti la apprezzavano, aveva canoni molto lontani dagli inglesi. Abituate a donne sottili come giunchi, pallide e con colori  scuri o germanici, Penelope spiccava con i classici colori scozzesi, il padre era metà scozzese e metà irlandese. Era una ragazza florida e il suo viso al sole si riempiva di efelidi deliziose....e questo pensiero da dove gli era venuto fuori?? L'aveva vista solo una volta del resto?..
Colin si sforzo di pensare....ma niente.
Colin guardava fuori attendendo il suo arrivo e dopo qualche minuto sentì entrare il maggiordomo che la annunciava.
"Milord, Lady Featherington è venuta a trovarla. La faccio accomodare?"
"Si certo?" disse Colin andandole incontro.
Penelope entrò e quando vide Colin andarle incontro vestito in quel modo lo guardò arrossendo vistosamente.
Colin le prese la mano e la accostò alle sue labbra.
"Grazie miss Featherington di essere venuta a perdere il suo prezioso tempo con me, come vede sprazzi di memoria mi ricordano come comportarmi con una milady" e gli sorrise proprio come Colin di solito faceva, un incrocio tra un ammiccamento sornione e uno sguardo furbo. Penelope sorrise. Colin fu fiero di lui...si era fiero per averla fatta sorridere...
"Prego si accomodi gradisce del the?"
"Si volentieri ma non si preoccupi mi servo da sola lei si deve riposare, si accomodi ci penso io" disse Penelope togliendosi i guanti.
Colin si sedette accavallano le gambe e osservandola, rimase incantato dalla grazia e fu in qualche modo confortante vederla che gli girava intorno preparando la tazza di tè e riempiendo il piatto di leccornia, si sporse per porgergli la tazza e una ciocca di capelli sfuggì  dalla capigliatura cadendo sul viso, Colin senza neanche pensarci la prese e gliela portò dietro l'orecchio. Penelope rimase pietrificata.
"Scusami..." Colin capi di aver fatto una cosa sconveniente ma fu più forte di lui non riuscì a resistere.
"Come vi sentite?" disse Penelope cercando di riprendere il controllo.
"Benissimo ma purtroppo ancora non ricordo nulla...ero anche prima così sfacciato o posso dare la colpa al colpo in testa?" disse Colin come per scusarsi.
"Volete davvero che vi risponda?" disse Penelope sorridendo dietro la tazza di the. Penelope continuava a fissarlo il pantalone aderiva alle sue gambe massicce e la camicia si apriva sul petto villoso..non aveva mai visto Colin vestito così, in effetti nessun uomo si sarebbe vestito così per attendere una donna ma Colin si sentiva a suo agio, non era certo colpa di Colin se invece a Penelope la visione degli avambracci di Colin e del petto muscoloso che traspariva dalla camicia faceva battere furiosamente il cuore.
Colin si alzò ficcandosi il bocca la tartina e spolverandosi la mano e andò a prendere sul tavolo il libretto e si accovacciò a fianco di Penelope porgendoglielo.
"Ecco mi hanno detto che l'ho scritto io, lo leggereste per me?" disse guardando Penelope che stava addentanto un piccolo bignè.
Colin la osservò da vicino e il suo sguardo passò dai suoi occhi blu ardesia alla sua bocca pronta ad addentare il bignè e non riuscì più a staccate gli occhi da lì..
Poi capì che non poteva stare lì come uno stupido a guardarla come se non avesse visto cosa più desiderabile di quella bocca. Scosse la testa come per riprendersi e si alzò dirigendosi verso la poltrona.
Penelope non riuscì a respirare per un attimo e dovette appoggiare il bignè e prendere il libro.
"Si lo avete scritto voi, riconosco la calligrafia" riconoscendo di avere fatto una gaffe, non voleva far sapere a Colin che rapporto c'era tra loro, non sapeva definirlo neanche lei quel rapporto.
"Conoscete la mia scrittura? Vi ho scritto?"
"Ci conosciamo da un po' di anni passo molto tempo con Eloise e con la vostra famiglia."
"Noi, io e te siamo amici?" disse Colin
"Si certo" disse Penelope forse troppo velocemente
"Allora perché le poche volte vi ho visto mi sembravate turbata da me? Vi ho forse in qualche modo infastidita....non mi sono presa delle libertà con voi vero?" disse allarmandosi Colin
"No! Certo che no, ero solo preoccupata per un mio amico, tutto qui"
"Siamo amici quindi? E il vostro futuro marito non è geloso? Se io avessi una futura moglie come voi non la lascerei mai solo con un uomo come me, la terrei sempre al mio fianco e non vorrei che nessuno respirasse la sua stessa aria." disse accorato Colin stupendo se stesso con quelle parole..
Penelope lo guardò dritta negli occhi con fare deciso.
"Il barone, Albert è molto diverso da lei, è adulto e non è così possessivo e ha fiducia in me come io l'ho in lui"
"Quindi io sarei infantile solo perché sarei geloso?"
"Non mi sembra di aver detto questo e poi a che serve questa conversazione, mister Bridgerton, non serve di certo a farle ricordare il suo passato. Magari è meglio parlare di altro, le leggerò il suo libro. Ecco." disse aprendolo.
"Ti chiedo scusa non volevo mancare di rispetto al suo futuro marito".
"Non mi ha ancora chiesto in sposa mi sta solo corteggiando, comunque"
Perché quella frase rasserenò Colin?
Perché Colin aveva quel sorriso enigmatico pensò Penelope?

REWRITE THE POLIN STARS Versione Inglese Su AO3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora