Epilogo

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8 mesi dopo

Colin stava osservando il mare e in lontananza, ancora più di 4 ore di viaggio, quella che era diventata la sua seconda casa per tanto tempo, Mumbai. Amava stare all'aperto, farsi arrivare l'aria in viso, sprizzi di salsedine, lo rinvigorivano.
Non vedeva l'ora che Penelope Bridgerton, sua moglie, vedesse ciò che un testone come lui, quando si arrabbiava Penelope lo chiamava così, aveva costruito. Gli aveva parlato della sua azienda e del suo socio Thomas, gli aveva parlato della sua prima spezia acquistata, che l'aveva acquistata solo perché il colore le aveva ricordato i suoi ricci e lei aveva riso di cuore.
"Ti tormentavo senza essere presente" gli diceva.
Sorrise. Sorrideva spesso da quando Penelope era nella sua vita. Iniziò a sorridere quando la vide arrivare alla navata con suo magnifico abito da sposa accompagnata da Anthony. Quel sorriso stupido, come lo canzonava Benedict, gli è rimasto per i 15 giorni dopo il matrimonio, quando la sequestrò senza farla uscire dalla stanza da letto del suo appartamento da scapolo, se non per mangiare e i suoi bisogni fisici. Ci vollero quei giorni per saziarsi un po' di lei. Il suo bisogno di averla addosso ad ogni momento del giorno o della notte, quasi lo tramortiva e lo faceva vergognare, ma vedere che Penelope era del tutto consenziente, lo faceva sorridere come un ebete anche ora che l'aveva lasciata in cabina a riposare dopo una notte di passione.
Aveva un altro progetto in mente....anzi 2.
Il primo, gli era venuto in mente quando Penelope gli disse che scriveva bene e che poteva unire la sua passione per i viaggi e per il suo lavoro per scrivere un libro. Non gli dispiaceva per nulla quella idea ed era tornato in India anche per questo, aveva bisogno di fare alcune ricerche.
Il secondo, era più personale. Con l'arrivo di Charlotte si accorse di quanto desiderasse un figlio. Charlotte era bellissima, paffutella e faceva dei gorgoglii così graziosi che aveva fatto rimbecillire tutti i maschi Bridgerton. Naturalmente il preferito di Charlotte era zio Colin....almeno così la pensava Colin. Sentire il suo profumo quando la teneva in braccio e osservare i suoi occhi attenti quando gli leggeva qualcosa, lo emozionava tantissimo. Doveva parlarne con Penelope.
Come se l'avesse evocata Penelope lo abbraccio da dietro.
"Brrr..come fai a stare qui con quest'aria" Colin sorrise e si girò contro di lei e apri il paltò che aveva addosso così che Penelope gli si accucciasse contro.
"Mmh come caldo e che buon profumo che hai" disse parlando contro il suo petto. Colin si eccitò all'istante e Penelope sghignazzò.
"Sei una streghetta insaziabile lo sai?" rise Colin
"Non è colpa mia sei tu che mi hai fatto diventare così...ho aspettato così tanto per averti che dovrò punirti ogni  notte..."
"È quale sarebbe la punizione, di grazia?"
"Farti impazzire d'amore e desiderio per me, naturalmente"
"Ohh Penelope, lo sai che questa cosa potrebbe rivoltarti contro vero?" disse Colin strusciandosi contro di lei.
Penelope gemette e Colin la baciò lasciandola per un attimo senza fiato.
"Vieni streghetta ti voglio parlare di un progetto...a letto...ci porterà via molto....molto tempo."

REWRITE THE POLIN STARS Versione Inglese Su AO3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora