Capitolo terzo: spiegazioni

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Le loro labbra si muovevano in sincronia, con tanta dolcezza e un po' di passione. Scorp la teneva stretta a sé e le accarezzava la schiena, mentre con l'altra mano le accarezzava la guancia.
Rose era in punta di piedi, accarezzava il collo del ragazzo con una mano e l'altra gliela passava tra i morbidi capelli color grano.
Mai, avrebbero potuto immaginare che quello sarebbe stato il loro primo bacio.
Mai avrebbero immaginato che si potessero completare in maniera cosí perfetta.
Tutto inizió al primo anno.
S'incontrarono per caso la sera dello Smistamento, quando Rose era andata a trovare il cugino Albus nei dormitori Serpeverde.
Scorpius l'aveva subito trovata... Diversa, che all'epoca era un modo carino per Scorpius per dire 'fuori come un balcone'
Sembrava una specie di Pippi calze lunghe, in aspetto fisico, con le treccine, le calze e gli scarponcini. S'innervosiva per poco e si arrabbiava coi cugini se non facevano i compiti o se le chiedevano di poterli copiare.
Spesso, veniva presa in giro: all'epoca, aveva i denti sporgenti e i capelli sempre in disordine, ed era la prima della classe.
Per questo, le oche e i bulli la canzonavano spesso :lei si mostrava forte, ma quando nessuno la vedeva, andava nel bagno di Mirtilla Malcontenta e spesso piangeva lí, alcune volte vi si addormentava.
Non era la classica ragazza figa e popolare, con triliardi di amici e migliaia di spasimanti, ma una studentessa semplice, che quando leggeva portava gli occhiali e si raccoglieva i morbidi boccoli rossi con la matita, e che aveva al suo fianco un enorme famiglia, sempre pronta ad aiutarla e supportarla.
Tra i suoi cugini, c'era anche James Sirius, identico al nonno paterno, idolo per i ragazzi e rubacuori per le ragazze. Fu grazie a lui che, dopo una scenata fatta a dei bulletti che insultavano Rose per i suoi incisivi sporgenti durante il secondo anno di lei,che la ragazza non venne presa piú in giro.
Scorp non l'aveva mai considerata molto in quel periodo.
Cominciarono a conoscersi un po' meglio a partire dal terzo anno in poi.
Rose era tornata ad Hogwarts con l'apparecchio ai denti e l'aria un po'meno saccente. Spesso, nei pomeriggi, veniva nel dormitorio dei Serpeverde per giocare a Spara Schiocco o Scacchi Magici insieme ad Albus, e Scorp s'intratteneva con loro, e qualche volta giocava.
Ora che il biondo la teneva accoccolata tra le sue braccia in un abbraccio mozzafiato, si ricordó che a partire dal terzo anno in poi Rose era caratterialmente cambiata, almeno con lui.
Sembrava lunatica.
Il giorno prima lo aiutava a fare i compiti e giocavano a carte insieme, il giorno dopo lei era scostante e distaccata, e nemmeno lo salutava.
All'inizio, Scorpius pensava che fosse legato ai particolari periodi del mese che tutte le ragazze dovevano attraversare, ma poi si era reso conto che Rose era lunatica di continuo.
Da allora, non provava particolare simpatia per lei.. O almeno fingeva di non provarne.
Scorpius si rendeva conto solo ora, mentre baciava quelle labbra morbide e screpolate, che in realtá non aveva mai smesso di pensare a lei, e di volerle bene.
E il formicolio che aveva provato dietro alla testa quando l'aveva vista sull'espresso di Hogwarts e quando ne aveva parlato con Albus ne era la riprova.
Perché, altrimenti, la sua presenza in certi momenti gli dava cosí fastidio?
Perché lei lo rendeva debole, lo rendeva vulnerabile, lo rendeva innamorato.
Inoltre, Scorp si accorse proprio grazie alle labbra di lei, del perché non avesse mai voluto baciare una ragazza prima di quel momento: lui la stava aspettando da sempre, e ora il gioco era valso la candela.
Una sensazione di ebrezza e di leggerezza lo pervase, mentre poggiava Rose delicatamente al muro. E Rose, tra le sue braccia, si rese conto che non avrebbe voluto trovarsi in nessun altro posto, perché nessun altro posto era migliore di quello.
Continuarono a baciarsi per quelli che potevano essere minuti come potevano essere ore, quando Rose decise di staccarsi da lui.
Ripresero entrambi fiato. Poggiarono le loro fronti l'una su quella dell'altro e sorrisero teneramente.
'Non pensi di dovermi delle spiegazioni, Weasley?' Inizió lui ironico.
Rose arrossí e prese a passarsi le mani tra i capelli
'Pensavo lo avessi capito'
'Spiegati meglio' incitó lui.
Lei gli diede un altro veloce bacio, mordendogli leggermente il labbro inferiore.
'Ti amo da quando avevo 13 anni'
'Amare Weasley? Tu mi ami?'
'Cos'altro potrei provare nei tuoi confronti?'
'Tu sai cos'è l'amore, Weasley?'
'Tu non lo sai?'
'No, illuminami', disse lui appoggiandosi alla colonna.
Lei gli accarezzó leggermente il braccio
'Che l'amore è tutto, è tutto ció che sappiamo dell'amore'
'Come sei enigmatica', la prese in giro. Lei sorrise, poi proseguì:
'Vedi, Malfoy, io non so cosa sia l'amore. Per questo sono sicura di sapere cosa sia realmente. Io ho trovato un significato a questo termine tutto mio.
Considero amore il tuo profumo, considero amore il tuo sorriso, considero amore le tue partite sul campo da Quidditch, considero amore i tuoi occhi e i tuoi capelli, l'espressione buffa che fai quando ridi e le tue fossette.
Tutto, in te, mi fa impazzire'
'Attenta Weasley, che mi fai arrossire'
'Come sei romantico' rise lei, di una risata liberatoria e cristallina.
Scorp la imitó, felice.
'Ora devo andare' annunció il ragazzo
'Si.. Anche io.. Ci vediamo a lezione'.
Si salutarono con un sorriso, poi presero strade diverse.
Camminavano in direzioni opposte, quando il ragazzp decise di mandare tutto a quel paese e le corse incontro, per baciarla un'ultima volta.
E fu cosí, che i due tornarono ognuno nella propria stanza, col cuore in festa e la testa tra le nuvole.

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