Capitolo undicesimo: Violet's power

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Era tutto strano, confuso, come se si trovasse all'interno di una nebbia molto fitta. Non riconosceva nulla.
Ad un tratto,sentì il pianto di una bimba.
'Violet' fu il suo primo pensiero. Si chiedeva perché stesse piangendo, voleva svegliarsi per rassicurarla.
Ma non ci riusciva. Era come se fosse in una zona di transizione, sapeva ció che succedeva attorno a lui, ma allo stesso tempo non riusciva assolutamente a muoversi.
Si risveglió in una stanza scura, dove le tende coprivano le finestre e lui occupava uno dei letti più vicini all'entrata. Era un luogo familiare.
Mise a fuoco lo spazio, e si rese conto di essere nell'infermeria.
Gli girava la testa.
Una donna entró con passo svelto dalla porta, aveva in mano una serie di fascicoli, ma quando vide Scorpius alzato gli caddero tutti.
Astoria si precipitó da suo figlio e lo abbracció: non un abbraccio soffocante, ma un abbraccio accogliente, di quelli che si danno quando si vuole dare il bentornato.
'Scorpius! Ti sei svegliato!' Disse la donna, con la voce entusiasta.
Scorpius sorrise di rimando.
'Si, e sto bene'.
La mamma lo fece stendere e gli sistemó con cura i cuscini e la coperta, prima che il ragazzo potesse di nuovo parlare.
'Cos'è successo alla partita? Chi ha vinto? Perché sono in questo letto?' Chiese tutto d'un fiato.
Astoria sorrise:'Calmati, Scorp. Chi ha vinto lo puoi ben vedere' ed indicó una pallina dorata che si agitava sul suo comodino. Scorpius era al settimo cielo: ce l'aveva fatta, aveva battuto anche i fortissimi Grifondoro.
'Per quanto riguarda quello che ti è successo, te lo spiego subito: Fred Weasley aveva scagliato un bolide contro Daniel Flitt, solo che quando tu sei tornato bruscamente verso l'alto il Bolide ha colpito te e hai perso i sensi. La partita è finita più di quattro ore fa. Un sacco di gente è stata qui fino a poco tempo fa, solo che adesso sono scesi tutti a cena' continuó Astoria.
Scorpius ebbe un tuffo al cuore:
'Chi è venuto?' Chiese.
Astoria ci stette un po' a pensare.
'Beh, dopo la partita sono venute entrambe le squadre a vedere come stavi, poi sono venuti alcuni tuoi amici Serpeverde e gli insegnanti'.
'Ah' fu quello che si limitó a dire Scorpius.
'Ma Violet è stata tutto il tempo qui. Figurati che si era messa anche a piangere, perché aveva paura che non ti saresti svegliato. Le ho detto che stavi dormendo, ma lei aveva così tanta paura che non riusciva a smetterla, nonostante cercassi di rassicurarla. Alla fine si è addormentata, ma stai sicuro che domani mattina ti stritolerá in un abbraccio appena ti vede' aggiunse la donna, quasi divertita.
Scorpius sorrise al pensiero.
Stette un po' a chiacchierare con la madre, fino a quando la piccola Violet non si sveglió.
Non appena vide il fratello maggiore, gli saltó addosso e lo abbracció forte, e insisté per dormire accanto a lui almeno per quella notte. Scorpius non ebbe problemi ad accontentarla.
Mangió qualcosa, poi verso sera lo andó a trovare Albus. Erano stati un po' a parlare, ma poi era arrivata anche Rose. Era stata lì per circa dieci minuti, senza fare nulla, limitandosi a chiedere come stava Scorpius e rimanendo immobile mentre Albus parlava con lui.
Il giovane Malfoy non era riuscito a toglierle gli occhi di dosso nemmeno per un misero secondo, e la guardava con un misto di desiderio e dolore, perché la voleva, ma allo stesso tempo non la poteva avere. Successivamente,con una misera scusa, la giovane Weasley si era allontanata, portando con sé suo cugino.
Violet non aveva lasciato Scorpius nemmeno un secondo: si vedeva quanto bene volesse al fratello.
Per avere 3 anni, era davvero molto intelligente e perspicace: notava tutto, sapeva se parlare o stare zitta, se muoversi o stare ferma. Si limitava a stare nel suo lettino, ogni tanto chiamava Scorpius e gli dava la manina, oppure gli offriva una caramella: per lei, era solo un piccolo gesto, per fargli capire che ci sarebbe stata, e che, nonostante fosse così piccola, voleva rendersi utile.
E Menomale, che c'era almeno lei.
Dopo un'altra visita di Albus, Scorpius decise di coricarsi, perché si sentiva stanco. Nonostante ció, aveva gli occhi chiusi, ma non riusciva a prendere sonno.
Violet, per non disturbarlo, si era di nuovo accoccolata nel suo lettino e si era messa a giocare con la mamma, che era venuta a salutarli.
Verso le 10.30, Astoria decise di andare a dormire e lasció i due fratelli in camera da soli.
Dopo poco tempo, anche la piccola Violet si addormentó.
Pure Scorpius ci aveva provato, ma con scarsi risultati: aveva delle fitte di dolore lungo il corpo e la testa gli faceva un po' male, quindi aveva preferito tentare solo di riposarsi.
Il tempo passava in fretta. Undici meno un quarto. Undici. Undici e un quarto.
Alle undici e mezza precise, Scorpius sentì qualcuno entrare nella stanza.
Il passo era leggero e aggraziato, non tanto frettoloso.
Il corpo si era fermato accanto al letto di Scorpius, si era seduto su una sedia poco distante e si era fermato a contemplarlo.
Doveva essere di sicuro la madre di Scorpius, ma lui non ebbe il coraggio di aprire gli occhi per controllare, perché non voleva essere scocciato.
La persona in questione rimase accanto al letto di Scorpius per quello che fu circa un quarto d'ora, prima che qualcun altro entrasse nella stanza.
Questa volta, il passo era un po' più massiccio e pesante, ma comunque svelto. Anche il secondo individuo si fermó accanto al letto di Scorpius, e nella sua voce c'era un enorme incredulitá, che cercava di essere zittita, con scarsi risultati.
'Rose?!?! E tu cosa ci fai qui?!' Chiese la voce squillante di Albus in un sussurro.
Scorpius era incredibilmente sorpreso e felice. Il cuore era di nuovo iniziato a battere forte.
Rose era rimasta in silenzio per qualche secondo, prima di rispondere.
'Volevo solo sapere come stava,perché ha preso una brutta botta ed ero preoccupata per lui' rispose,con un tono che voleva sembrare freddo e distaccato.
Albus sembrava sul punto di fare una risata isterica.
'Rose, ma smettila! Perché ti comporti in questo modo? Sappiamo benissimo entrambi quanto tieni a lui, quindi perché continuare con questo giochetto, che sta facendo male a tutti e due?'
'Albus, lui ha baciato Lily, nonostante poche ore prima avesse baciato me! Io non sono un oggetto, ho dei sentimenti!'
'Ti ho ripetuto mille volte che è stato Lily a baciarlo, e per questo l'ho giá rimproverata, ma credimi, se avesse saputo quello che c'era stato tra di voi non lo avrebbe mai fatto!'
'Nel frattempo peró lo ha fatto,
e Scorpius le ha dato corda! E io non ho intenzione di perdonarlo!'
'Peró sei qui'
'Non c'entra nulla!' Disse lei, indispettita.
A questa discussione susseguirono vari minuti di silenzio, fino a quando non intervenne qualcun altro.
'Peddonalo, ti prego'
Sia Rose che Albus si voltarono.
La piccola Violet si era svegliata e si era messa seduta sul lettino, stringendo con una mano l'orsacchiotto di peluche e strofinandosi con l'altra gli occhioni stanchi.
Rose non sapeva cosa dire.
'Cosa,piccola?' Si limitó a chiedere.
Con un ditino indicó Scorpius, che faceva ancora finta di dormire.
'Scoppy.'
Guardó Rose negli occhi
'Peddonalo'
Rose sorrise alla bimba teneramente e le si avvicinó per guardarla negli occhi.
'Tuo fratello con te è tanto bravo, ma mi ha fatto un dispetto e io ora sono arrabbiata'
Violet continuó:
'Io penso che Scoppy non vuole fare dispetti. Lui è bravo e non fa male a persone che lui vuole bene'
'Ma io non so se lui mi vuole bene' disse Rose, con gli occhi al pavimento.
Violet la toccó delicatamente, per fare in modo che tornasse a guardarla negli occhi.
'Scoppy ti vuole bene. Io penso che ti vuole tanto bene. Ti guadda come Papá guadda mamma, e io vedo che Papá vuole bene a mamma' rispose lei con un sorriso.
Era la prima volta che Rose non sapeva cosa dire, e che Scorpius arrossiva come un peperone, facendo attenzione a non farsi notare.
Rose rimase qualche secondo immobile, a guardare il pavimento.
Violet era rimasta zitta, ma dopo aveva deciso di aggiungere un'ultima cosa.
'Io penso che Scoppy sará felice se tu e lui diventerete come mamma e papá'.
Rose era davvero, davvero stupita.
Aveva quasi le lacrime agli occhi.
Guardó Scorpius con tanta tenerezza, poi guardó di nuovo la piccola Violet.
La bimba le prese la mano e la poggió delicatamente su quella del fratello, fece un ultimo, largo sorriso a Rose e poi le diede le spalle, tornando a coricarsi col suo orsetto di peluche.
Albus era rimasto a guardare tutta la scena, senza parole.
Rose tenne poggiata la sua mano su quella di Scorpius per un altro po' di tempo, la strinse leggermente, poi si avvió con Albus verso la porta e, dopo aver guardato un ultima volta il biondo, uscì, seguita dal cugino.
L'ultimo pensiero di Scorpius prima di addormentarsi fu quello che, appena sveglio, l'indomani, avrebbe strapazzato la sorellina di coccole.

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