Epilogo: l'amor che move il sole e l'altre stelle

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So che probabilmente non ti saresti mai aspettata una lettera in quest'occasione, soprattutto una lettera da parte del sottoscritto. Ma avevo necessità di dirti queste cose, anche se non so precisamente per quale motivo, probabilmente perché il mio bisogno era diventato tanto impellente che non sono più riuscito a tenermi tutto dentro, ho preso carta e penna e ho messo su foglio tutto ció che sento.Ora,peró, è meglio iniziare, quindi siediti con calma poiché ho diverse cose da dire.
Come posso chiamarti? Hermione, Granger, consuocera? Beh, non credo abbia importanza, sono più importanti le cose che devo comunicarti, anche se per farlo preferirei utilizzare un approccio più confidenziale. Quindi, spero di potermelo permettere , e ora ricomincio.
Cara Hermione,
Come ben sai, i nostri figli stanno insieme da ormai un anno. Lo avresti mai immaginato? Quando quella sera al compleanno di tuo nipote James lo venimmo a sapere, io all'inizio rimasi a dir poco stupito: era come se non me l'aspettassi, ma allo stesso tempo lo avessi sempre saputo.
Perché?
Proprio per questo ho scritto questa lettera.
Tranquilla, non ho intenzione di dirti che sono follemente innamorato di te, io amo a dismisura solo mia moglie Astoria, come tu amerai a dismisura il tuo Weasley: piuttosto, l'unica cosa che ci tengo a fare è ringraziarti, poiché se mio figlio adesso é così felice è in parte anche grazie a te, e non lo dico soltanto perché hai partorito la sua fidanzata.
Vedi, noi ci conosciamo da tanti anni ormai: ci incontrammo più di vent'anni fa ad Hogwarts, e da allora mi colpisti subito per il tuo essere un po'saccente, una classica sotuttoio. Devo dire che non mi eri particolarmente simpatica, a riprova di questo non perdevo occasione per poterti prendere in giro, e trovavo manforte anche da parte di mio padre che mi aveva inculcato malsani ideali nella zucca quando ero un bambino. Col tempo, peró, avvertivo che dentro di me si stava attuando un cambiamento nel modo di vedere le cose, un modo tutto mio, completamente distaccato da quello della mia famiglia, e devo dire anche abbastanza lontano dalle loro convinzioni. Fu in quel periodo che la mia antipatia nei tuoi confronti si tramutò in rispetto: nonostante tutte le angherie che io per primo architettavo nei tuoi confronti, tu rimanevi sempre orgogliosa, a testa alta, e imperterrita al fianco di Potter e Weasley, e per fare tutto ció io in primis sono convinto che bisognasse avere un coraggio e una determinazione non comune, caratteristiche che tutti i Grifondoro indubbiamente hanno, e che mancano un po' a tutti noi Serpeverde. Dentro di me mi sentivo confuso, perché tutto ciò che iniziavo a pensare di te andava contro tutti i valori che avevo da sempre imparato: il vecchio me lottava contro il nuovo più tollerante. Ma ovviamente tutto questo non l'ho mai dato a vedere. Se c'è una cosa in cui mi reputo abbastanza bravo,quella è fingere. Ho continuato a comportarmi come ho sempre fatto, cercando di trovare una coerenza nel mio atteggiamento che andasse a braccetto anche con quella dei miei genitori, anche se risultava lontana da ciò che pensavo davvero. Ogni giorno lottavo contro quella che era l'avversione che mi era stata insegnata, a cui si contrapponeva il sentimento innato del rispetto. Nel corso degli anni, poi, questo rispetto si trasformò in ammirazione: al quinto anno, ad esempio, ricordo ancora come affrontasti la Umbridge alla lezione di Difesa Contro le Arti Oscure, con quel temperamento che solo la tua cultura e il tuo carattere avrebbero potuto formare, e capivo che avevi ragione. Avevi ragione a voler lottare contro quel governo corrotto, avevi ragione a non voler nascondere l'orribile verità riguardante il ritorno di Lord Voldemort, avevi ragione a non voler subire passivamente le inutili bugie che vi avrebbero soltanto fatto trovare impreparati davanti alla brusca venuta della verità. E dico 'vi', perché i buoni eravate voi. Io stavo ancora una volta dalla parte sbagliata, di nuovo perché mi ci avevano messo, e non perché lo avessi scelto. Ogni giorno ripensavo al tuo coraggio e alle tue convinzioni, e pian piano capii che anche io la pensavo al tuo stesso modo. Quindi presi coraggio, e fui deciso ad andare da mio padre per dirgli che non volevo più saperne di questa storia, che mi tiravo indietro. Ma non ne ebbi il tempo. Proprio il giorno in cui avrei voluto dirglielo,andammo da Lord Voldemort, e davanti a tutti mi fu chiesto se volessi diventare Mangiamorte. E tutta la determinazione che avevo improvvisamente raccolto scappó via da me, lasciandomi solo e vuoto e impaurito. Non dimenticherò mai la sensazione che provai quando ricevetti il Marchio, il ricordo ancora mi fa male. Mi sentivo come se non avessi potuto mai più essere felice, come quando ti è vicino un Dissennatore, ma dieci volte peggio. Quel Marchio mi provocava le allucinazioni, la notte avevo gli incubi o non riuscivo ad addormentarmi, dentro di me c'era una landa desolata. E poi, arrivó la richiesta, o meglio, l'ordine. Lord Voldemort mi impose di uccidere Silente, altrimenti avrebbe fatto del male alla mia famiglia. Nonostante non mi trovassi d'accordo con i loro ideali, rimanevano comunque ciò che mi era più caro al mondo, e non potevo permettere che accadesse loro qualcosa. Di conseguenza, accettai.
A partire dal sesto anno, cominciai a vivere in equilibrio precario, scervellandomi per fare in modo di riuscire a portare a termine il mio incarico il prima possibile, ma allo stesso tempo combattendo contro i sensi di colpa che questa missione mi aveva dato, in primis perché avrei dovuto troncare la vita di uno tra i maghi più abili di sempre, ma anche perché con l'Armadio avrei messo ancora una volta a rischio l'incolumità di tutta Hogwarts. E la persona di cui più mi preoccupavo tra gli studenti, ti sembrerà assurdo, ma eri tu. Tu costituivi l'unica mia ancora di salvezza, il solo barlume di luce nella mia oscura vita, l'ultima cosa pura a cui potevo appigliarmi. Ancora una volta le mie emozioni erano in subbuglio, e di nuovo nei tuoi confronti. Una sera, poi, mentre tornavo dalla stanza delle Necessità in seguito all'ennesimo tentativo fallito di riparare l'Armadio, ti vidi piangere, seduta in un angolo buio, con degli uccellini intorno. E mi sembrasti così indifesa e fragile che, per la prima volta in vita mia, mi si spezzò il cuore: non avrei mai voluto che ti facessero qualcosa di brutto, perché tu eri e sei un essere così semplice e puro che se ti avessero contaminata ne avrei sofferto in maniera indicibile. Qualcosa in me si tramutò ancora, ma non riuscivo a capire cosa. Passarono i mesi, e nel frattempo ero riuscito a riparare il teletrasportatore: all'inizio pensai di tenere nascosta la mia riuscita, ma poi immaginai che si sarebbe comunque scoperta e avrebbero potuto fare del male alla mia famiglia poiché l'avrebbero potuta ritenere complice. Di conseguenza, avvertii i Mangiamorte. Questi arrivarono, e nel frattempo venimmo a sapere che Silente e Potter erano sulla Torre d'Astronomia. Non avrei più potuto sfuggire al mio destino, avevo sperato fino all'ultimo che con i miei futili tentativi non andati in porto avrei potuto convincere Voldemort a distogliere la sua attenzione da me e a spostarla su qualcuno di più competente, ma ancora una volta non riuscii in ciò che mi ero prefissato. Quando al mio mancato coraggio fu Piton a prendere il mio posto e ad uccidere Silente, mi sentii vuoto come non mai, e per la prima volta il rimorso mi attanagliò lacerandomi le carni. Sapevo che sarebbe successo comunque, perché avevo scoperto il Voto Infrangibile tra mia madre e Severus, ma non riuscivo a non sentirmi un assassino. Da allora, dovetti fuggire, e rinchiudermi nella mia casa smettendo di avere contatti con persone che non fossero Mangiamorte. E nei momenti più bui, di nuovo pensai a te, alla tua determinazione e al tuo coraggio, e pregai che non trovassero mai né te, né Potter né Weasley, sperando ogni sera che foste lontani e che riuscite a sconfiggere Lord Voldemort, liberandomi così dall'enorme fardello che avevo sul cuore. Il mio difetto è sempre stato questo, ossia che preferivo aspettare che gli altri venissero ad aiutarmi piuttosto che mettermi al lavoro per risolvere i miei problemi. Ma poi, un giorno, vi arrestarono i Ghermidori, e voi tre arrivaste a casa mia, e per la prima volta mostrai un po' di coraggio, e cercai fino all'ultimo di ritardare la scoperta, continundo a mettere in dubbio che quello con la faccia tumefatta fosse realmente Harry Potter. Pensai quasi di essere riuscito a illudere i Mangiamorte, ma in seguito portarono tutti nel sotterraneo, e rimanesti solo tu. E accadde quanto di peggio potessi immaginare. Mia zia ti torturó davanti ai miei occhi. Ed ebbi un tuffo al cuore, non poteva essere che l'unico appiglio che mi ero scelto per fuggire alla mia orribile vita venisse contaminato brutalmente da ciò che avessi più a cuore, cioè i miei cari. Fu da allora, quando ti vidi immobile a terra dopo essere stata profanata da quell'orribile scritta sul braccio, che finalmente le emozioni che provavo per te si rischiararono, e capii: mi ero innamorato. Per la prima volta in vita mia, e di te. E ora che me ne ero reso conto, tutto finalmente mi quadrava, e mi sentivo per la prima volta dopo ormai troppo tempo in pace con me stesso. Esultai internamente quando riuscisti a fuggire con i tuoi amici, e da allora pregai ogni giorno che riusciste a vincere la battaglia contro il Signore Oscuro. Nel frattempo, la sera ti sognavo, immaginavo come sarebbe stato bello averti accanto, ma mi limitai sempre e solo a quello, perché sapevo che in realtà io e te non saremmo mai potuti stare insieme, perché avevo commesso troppi errori per sperare che un giorno tu mi avresti perdonato. A volte però ci ripensavo, e credevo che buona come eri saresti stata capace di perdonare anche me, ma non lo trovavo giusto nei tuoi confronti, non meritavi ancora di soffrire. Per questo mi limitavo solo a spaziare con la mente. Nonostante ció, sentivo che avrei dovuto fare qualcosa per te, così mi feci una promessa: se,alla fine di tutto,il Bene avesse vinto, io avrei cambiato strada e vita, perché tutto ciò che avevo fatto fino a quel momento non aveva permesso altro se non l'allontanamento dal mio vero essere. Per questo, fino all'ultimo stetti dalla parte sbagliata, ma quando finalmente Potter vinse Voldemort, capii che avrei dovuto mantenere la promessa che mi ero fatto. Mi resi conto che sarebbe stato difficile ricominciare da meno di zero, ma che alla fine avrei avuto il coraggio di essere davvero me stesso. Nel frattempo, ti continuai a pensare ininterrottamente, sperando ogni momento che tu avessi potuto iniziare una nuova vita con chi sarebbe stato in grado di renderti davvero felice. Poi, arrivó Astoria, e sentii che finalmente la mia occasione era arrivata. Se oggi la amo così tanto, credo che sia grazie a te, perché è nei tuoi confronti che ho provato per la prima volta qualcosa di così intenso come l'amore e solo tramite il tuo esempio sono riuscito a mostrare il vero Draco al mondo intero, e a ripartire dalle macerie per diventare una persona migliore. Da quando sono nati Scorpius e Violet, li ho sempre educati al rispetto e alla tolleranza, all'apertura e al confronto, e non avrei mai permesso che potessero crescere con le convinzioni che mi hanno rovinato. Il primo amore,però,non si dimentica mai, ed è per questo che, da quando intravidi per la prima volta tua figlia al binario e notai lo sguardo che diede a mio figlio, capii che tra loro sarebbe nato qualcosa. Scorpius e Rose credo siano stati una seconda possibilità che il destino mi ha dato nei confronti della mia prima vera cotta, cioè tu, per darti chiarimenti e per far sì che potessi finalmente confessare quello che per troppo tempo mi sono tenuto dentro. Spero solo che dopo questa lettera potremmo diventare... Amici. Ed intendo amici veri, non semplici consuoceri che a stento si sopportano solo perché il legame che unisce i loro figli è così intenso da far sì che debbano celebrare tutte le feste comandate insieme. Spero solo che accoglierai questa mia richiesta di pace, in quanto in tal caso potrei essere più che felice. In ultimo, ci tengo a ringraziarti per aver messo alla luce tua figlia Rose, considerando che è una ragazza stupenda sotto tutti i punti di vista specialmente con la piccola Violet, e sono convinto che mio figlio non avrebbe potuto scegliere altri che lei, perché tutto quello che gli ho insegnato io l'ho imparato, anche se indirettamente, da te, e penso che il destino abbia voluto ricompensarmi, 'sì come ruota ch'igualmente è mossa'.*
Quindi, grazie ancora Hermione. Grazie per essere sempre stata ciò che sei, poiché solo tu mi hai reso una persona migliore.
Il tuo consuocero Draco

*penultimo verso del Paradiso della Divina Commedia, subito seguito da 'L'amor che move il sole e l'altre stelle'. Anche io l'ho intesa come 'ruota che si muove costantemente' per stare ad indicare che la ruota del destino si muove in maniera regolare e gira per tutti, anche per Draco.

Note di Giuljaa:
Ebbene ragazzi, siamo giunti alla conclusione di questa fan fiction. Che dire, spero solo che abbia soddisfatto le vostre aspettative, e di essere stata abbastanza brava da potervi far apprezzare il mio lavoro. Grazie ancora per i tanti voti a favore, per le visualizzazioni che crescono di giorno in giorno, e per i messaggi che mi avete inviato in privato. Non mi sarei mai aspettata che questa storia avesse tanto successo, e vi ringrazio ancora una volta per esservi soffermati a leggerla. Purtroppo non credo ci sarà un sequel, perché credo non sarebbe all'altezza delle mie aspettative e non vorrei mai rovinare questa ff che credo vi sia piaciuta, vi prometto però che presto scriverò altre storie, e spero potranno piacervi anche queste. Continuate a seguirmi, e grazie ancora di tutto, vi voglio bene! ❤️
-Giuljaa

Ps. Un commentino almeno alla fine vi va di lasciarmelo? Ahhaahah😘

Pps. *Fatto il misfatto*

Violet's powerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora