Capitolo quindicesimo: tutti ad Hogsmeade! (Pt.2)

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Scorpius si risveglió felice come poche volte gli era capitato nella vita, e guardando alla sua sinistra ora ne ricordava perfettamente il motivo.
Rose era ancora profondamente addormentata, con un respiro tranquillo e regolare, aveva la testa e le mani poggiate sul suo petto, l'odore delicato di vaniglia che penetrava le narici di Scorpius.
Stette ancora un po' abbracciato a lei.
Dormivano ancora tutti quanti. O quasi.
Scorpius stava dando le spalle al bagno, e quando si giró vide un Albus con espressione compiaciuta e scioccata guardare lui e Rose ancora abbracciati fare gesti d'approvazione e improvvisare un balletto della felicitá.
Scorpius gli tiró una cuscinata dritta in faccia per farlo smettere, ma lui continuó imperterrito.
Ad un tratto, un mugolio riscosse Scorpius dalla vista del suo migliore amico.
Guardó sul suo petto e notó che Rose si stava piano piano svegliando. Arrossì e tolse con delicatezza le sue braccia dalla schiena di lei.
Rose aprì pian piano gli occhi e guardó subito verso l'alto, per incrociare lo sguardo di Scorpius.
Ad un'espressione lievemente sorpresa si sostituì in fretta un debole sorriso accompagnato dalle guance arrossite.
Si sentiva in imbarazzo.
'Buongiorno,Scorpius' si limitó a dire, guardando di nuovo verso il basso.
'Buongiorno, principessa' sorrise lui.
Rose lo guardó di nuovo negli occhi e sorrise apertamente.
Poi si sedette sul letto, si stiracchió per bene e si alzó in direzione del bagno, ricordandosi solo dopo di non trovarsi nella sua camera.
Si guardó intorno spaesata, poi andó nella direzione di Roxanne che dormiva ancora beatamente accanto a Lorcan e la scosse per farla svegliare.
Dopo vari mugolii da parte della mora, questa finalmente si sveglió.
'Rox, e per i nostri bagagli? Come facciamo?' Chiese Rose, senza nemmeno darle il buongiorno.
'Ci ho giá pensato io, Rose' disse Alice, tornando dal bagno tutta fresca e profumata, indicando delle valigie che entravano (per magia, è proprio il caso di dire) in un piccolo spazio tra il muro e i letti.
Rose prese in fretta le sue cose e andó correndo come un fulmine verso il bagno, sotto gli occhi divertiti di Scorpius.
Dopo un po' pian piano tutti si svegliarono e fecero i turni per andare al bagno.
In un' oretta circa i dieci giovani erano pronti, ed erano scesi a fare colazione.
Avevano passato tutta la mattinata a ridere e scherzare, e sinceramente erano tutti molto sorpresi di come stessero a proprio agio: da un lato, le Grifone erano sbalordite da come fosse piacevole stare con le Serpi e con i Corvi, e da tutte le risate che si erano fatte insieme a loro, dall'altro lato i ragazzi trovavano simpaticissime le giovani , in particolare Roxanne, che era una forza della natura.
Rose guardava Scorpius sotto una luce diversa: era sempre stato molto distante e snob, invece, conoscendolo meglio, era forse il più simpatico dell'intera cricca, e raccontava un sacco di storielle divertenti, di molte delle quali era protagonista Violet.
Rose si ricordava bene della chiacchierata fatta con la sorellina di Scorpius, ed era rimasta colpita da quanto fosse intelligente quella bambina.
Aveva riflettuto parecchio sulle sue parole, e si stava pian piano convincendo a perdonare Scorpius, e quando lui era stato così dolce e le aveva chiesto scusa non aveva potuto fare altro che fare pace con lui.
Era anche contenta del fatto che Scorpius la corteggiasse: insomma, quando le sarebbe potuto ricapitare che un ragazzo carino come quello le facesse la corte in maniera così evidente?
Sotto sotto, era parecchio lusingata. Anche se le sembrava abbastanza strano che il messaggio che Snow avrebbe dovuto recapitarle in realtà non le era mai stato consegnato, decise che avrebbe tentato di risolvere la cosa al ritorno dalla gita confrontandosi anche con Scorpius: era certa che nella biblioteca lui le avesse detto la verità, ma pensava fosse giusto chiarire anche questo mistero.
La mattina era trascorsa velocemente, e dopo aver mangiato un panino a pranzo, i professori avevano condotto gli studenti a visitare il Museo dedicato ai combattenti della Seconda Guerra Magica.
A Rose brillavano gli occhi: vedendo tutti i resti che si ritrovavano in quel Museo, era come se rivivesse tutti i momenti di quello scontro e riuscisse a ricostruire perfettamente la battaglia, a vedere i suoi genitori e suo zio Harry che combattevano contro il Male. Si sentiva inorgoglita.
La visita duró circa 3 ore, poi tutti furono liberi di fare quel che volevano, così alcuni andarono a fare una passeggiata, altri al Campo di Quidditch, altri ancora da Mielandia.
La cricca era decisa ad andare da Zonko, e lei si ritrovava d'accordo con loro.
Si stavano avviando, quando si accorse che qualcuno mancava all'appello.
'Ragazzi, dov'è Scorpius?'
Si limitó a chiedere.
Tutti si guardarono confusi attorno, e constatarono che Rose aveva ragione: Scorpius non era da nessuna parte.
'Vado a cercarlo' si offrì Albus, ma Rose lo bloccó immediatamente.
'No,Albus, tu stai un po' con Alice. Ci penso io'
E rivolta a tutti gli altri:'Non vi preoccupate, vado io a cercarlo. Noi ci vediamo da Zonko' e dopo aver salutato si mise in marcia per trovare il giovane Malfoy.
Perlustró tutti i negozi di Hogsmeade, il viale principale e tutti i posti in cui erano giá stati.
Ma dove si era cacciato?
L'ultima possibilitá che aveva era quella di cercare nel cortile vicino al Museo che avevano visitato quel pomeriggio.
Dopo circa un quarto d'ora di marcia, vi arrivó.
E Scorpius era proprio lì.
Era in piedi davanti ad un albero, e gli lanciava contro delle palle di neve con fare svogliato.
'Scorpius! Ma dove ti eri cacciato?' Esclamó Rose, arrancando nella neve.
Solo quando Scorpius si giró, Rose notó la desolazione e la tristezza nei suoi occhi.
'Sono sempre stato qui'disse con tono piatto.
Rose era incredula.
'Cosa è successo?' Gli chiese.
'Niente' disse Scorpius sempre con tono monocorde, tornando a lanciare le palle di neve contro un albero.
Rose non sopportava quel tipo di atteggiamento.
Si incamminó con passo svelto (inciampando un paio di volte, non aveva molta grazia con la neve di mezzo) e quando fu esattamente dietro Scorpius gli prese delicatamente una mano.
Scorpius si voltó di scatto.
'Cosa è successo?' Ripeté Rose con tono più dolce, accarezzandogli con il pollice la mano e guardandolo negli occhi.
Scorpius, sotto quello sguardo, cominció piano piano a sciogliersi, come la neve sotto un raggio di sole.
Prese un sospiro e si sedette a terra, e Rose lo imitó.
'Non sai quanto per me sia stato difficile' disse con lo sguardo rivolto al suolo.
'Cosa?' Chiese Rose
Scorpius la guardó negli occhi.
'Oggi. Al Museo. La guida ha parlato così tanto degli studenti di Hogwarts e dell'Ordine della Fenice, che sono accorsi in aiuto di tuo zio, si sono sacrificati per il bene e hanno combattuto contro Voldemort, mentre mio padre e mio nonno erano dalla sua parte.
La guida lodava le gesta di quegli eroi, perché sono eroi, e io mi sentivo tremendamente in colpa e a disagio, perché mio nonno e mio padre hanno contribuito a far del male a così tante persone, a distruggere famiglie e ad ammazzare innocenti. Non puoi immaginare quanto io sia stato male, è come stia male tuttora'.
Rose lo guardava con gli occhi pieni di tenerezza.
Avvicinó una mano al viso di Scorpius e con il pollice gli accarezzó la guancia.
Scorpius si abbandonò a quel tocco delicato.
'Adesso ascoltami, Scorpius' inizió Rose, continuando ad accarezzare la guancia del ragazzo.
'Non devi sentirti in colpa solamente perché porti il cognome di ex-Mangiamorte. Perché, mi hai sentito bene, tuo padre e tuo nonno oramai non lo sono più.
Vuoi sapere cosa mi ha raccontato mia madre, una volta?
Che lei, mio padre e mio zio Harry erano stati fatti prigionieri nella tua villa, e zio Harry aveva la faccia tumefatta per non essere riconosciuto.
La tua prozia voleva che tuo padre riconoscesse mio zio, e lui, nonostante sapesse chi avesse di fronte, aveva continuato a negare che si trattasse davvero di Harry Potter.
Tuo padre non è mai stato cattivo, Malfoy. Anche mio zio lo dice, mi ha raccontato della desolazione che vedeva nei suoi occhi, mi ha raccontato di quando lo ha visto piangere e raccontare la sua tragedia a Mirtilla Malcontenta.
Lui non ha mai voluto essere quello che è diventato, e tu non sarai mai né come lui, né come tuo nonno.
Il passato è passato, e entrambi sono riusciti a ricostruire la propria vita e la propria reputazione.
Non darti colpe che non sono tue. L'intero Mondo Magico ha perdonato e dimenticato, fallo anche tu.'

Alcuni secondi di pausa.Scorpius guardava Rose più incantato che mai.
'Ma mi spieghi come fai?' Chiese lui, tornando col sorriso sulle labbra.
'A fare cosa?' replicò lei, divertita.
'A farmi stare così bene' rispose Scorpius, continuandola a guardare.
Rose gli sorrise.
'Ti ho detto solo quello che era giusto dire' disse, prendendogli la mano.
'Beh, allora grazie, Rose. Grazie di tutto' rispose lui, alzandosi.
Anche Rose si alzó.
Scorpius le prese entrambe le mani:
'Non potevo essere più fortunato a conoscere una persona come te'
E, senza nessun preavviso, la abbracció teneramente.
Rose rispose immediatamente all'abbraccio, Scorpius la sollevó e le fece fare un giro a mezz'aria, poi le diede un bacio sulla guancia.
Rose arrossì.
'Allora, ora raggiungiamo gli altri?' Gli chiese, per cambiare discorso.
'Certo' sorrise Scorpius.
Le offrì la mano.
Rose la guardó titubante, poi, decise di prenderla ed,insieme, con il sole che pian piano calava verso l'orizzonte, si avviarono per raggiungere i loro amici, ma..
'Aspetta un attimo!' si bloccò Scorpius ad un tratto.
'Cosa c'è?' domandó la ragazza, stupita.
'Vieni, ho bisogno di un consiglio da donne'
'Da donne?' ripeté lei.
'Sì' rispose Scorpius sorridendo, poi, tenendo ancora per mano la rossa, la condusse con sé. Rose, con sguardo interrogativo e leggermente perplesso, lo seguì.

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