Esprimi un desiderio

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QUATTRO ANNI PRIMA DEL MOMENTO CHE CAMBIÒ TUTTO

Wooyoung osservò San spegnere le candeline del suo sedicesimo compleanno, con gli occhi chiusi, intento ad esprimere un desiderio.

Ormai era un adolescente in tutto e per tutto, non era più un ragazzino. Però, fortunatamente, aveva conservato le caratteristiche che tanto lo rendevano caro a Wooyoung.

Stavano festeggiando da soli, in camera di San, seduti a gambe incrociate sul suo letto. Erano illuminati solo dalla luce calda e soffusa della sua lampada da comodino.

"Allora, sei pronto per il tuo regalo?"

San lo guardò con gli occhi che brillavano. Sarà stato un adolescente, ma aveva ancora l'entusiasmo di un bambino.

Wooyoung tirò fuori dalla tasca una scatola nera laccata. San la prese con delicatezza, come se temesse che il contenuto fosse fragile. La aprì e strabuzzò gli occhi.

"Wooyoung... ma... non dovevi spendere tanti soldi per me!"

Wooyoung gli aveva regalato un bracciale semplice ma prezioso, nero, con al centro un singolo rubino. Era un cimelio di famiglia che era stato a prendere polvere in un cassetto per duecento anni. A Wooyoung ricordava un po' sé stesso. Gli faceva piacere che lo indossasse San.

"Non ho speso soldi. È un oggetto che conservavo da... un po'."

San gli porse il polso per farselo allacciare. Wooyoung posò il la gemma rosso sangue sulle sue vene pulsanti, chiudendo il braccialetto attorno al suo polso.

"Ti sta bene. Ti piace?"

"È bellissimo, grazie di cuore."

"Non toglierlo."

"Non lo farò. È il regalo più bello di sempre!"

Wooyoung sorrise, intenerito e compiaciuto.

"Ora, è arrivato quel momento..." disse San, frugando nello zaino che aveva lasciato accanto al letto.

Wooyoung alzò gli occhi al cielo. "Dobbiamo proprio?"

"Me l'hai promesso!"

San non aveva mai bevuto in vita sua e gli aveva chiesto, per il suo sedicesimo compleanno, di fargli compagnia in questa prima esperienza. Wooyoung odiava l'alcol a morte. Aveva un sapore disgustoso che non se ne andava per giorni. Non capiva neppure la necessità impellente di San di provare a bere.

"Non fare quella faccia, te l'ho spiegato, è un—"

"Un rito di passaggio, lo so, ho capito. Muoviamoci allora."

San estrasse eccitato la bottiglia di vodka dallo zaino. Guardò Wooyoung per un momento, come per chiedergli approvazione, e vedendo il suo sguardo arreso, prese un sorso. Tossì subito.

Wooyoung scoppiò a ridere. "Disgustoso, eh? E tu che ci tenevi tanto. Dovresti fidarti di più, di me."

San richiuse la bottiglia, mettendola da parte come se l'avesse personalmente offeso. "Ma come fa la gente a bere questa robaccia?"

"La gente fa tante cose stupide ed insensate."

San arrossì, annuendo. Chissà a cosa stava pensando.

"Wooyoung... a proposito di cose stupide... vuoi sapere che desiderio ho espresso, prima?"

Wooyoung aveva una brutta sensazione, ma moriva dalla voglia di saperlo.

"Non dovresti dirmelo. O non si avvera."

Purtroppo i desideri non si avveravano in nessun caso. Tuttavia, San sembrava convinto del contrario. Per questo Wooyoung lo adorava.

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora