Una rosa per te

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POCHI GIORNI PRIMA DEL MOMENTO CHE CAMBIÒ TUTTO

Wooyoung aveva da poco festeggiato con San il suo ventesimo compleanno. Ormai non era più un adolescente. Era cresciuto, in tutto e per tutto. Era più alto, il suo corpo mingherlino era diventato più tonico e solido, la sua dolcezza c'era ancora, ma la sua ingenuità era diminuita drasticamente. Era una persona più calma e meno entusiasta, ma altrettanto sensibile e matura. Era diventato lo splendido giovane uomo che Wooyoung aveva tanto desiderato vedere, un giorno.

Ogni giorno che passava, per Wooyoung era più difficile resistere alla tentazione di dargli quello che tanto disperatamente voleva da lui.

Sapeva che San lo amava. Glielo aveva detto ormai più e più volte, da quel primo maldestro tentativo il giorno del suo sedicesimo compleanno.

Aveva perso la speranza che Wooyoung gli dicesse sì, ma ogni tanto tirava ancora fuori il discorso. In modo meno disperato e più sereno, più arreso, ma capitava ancora. Wooyoung sperava la finisse una volta per tutte, perché non sapeva per quante volte ancora sarebbe riuscito a dirgli di no. Ormai aveva capito di non essere forte come credeva.

Come pochi giorni prima, quando aveva aiutato San a traslocare nel suo nuovo piccolo monolocale, più vicino a dove lavorava. San gli aveva detto qualcosa del tipo "perché non vieni a vivere qui? Tanto stiamo comunque sempre insieme". Wooyoung aveva quasi accettato seduta stante, per poi ricordarsi che non avrebbe potuto lavarsi di dosso il sangue delle sue vittime a casa loro. Non solo perché era un segreto, ma soprattutto perché non poteva portare quel genere di violenza nel piccolo rifugio di San.

L'altra consapevolezza che era arrivata quando San aveva compiuto vent'anni era che, tecnicamente, ora avevano la stessa età, almeno fisicamente. Wooyoung poteva spacciarsi per un ventiquattrenne. Ma per un trentenne, un giorno? San avrebbe continuato a crescere, sarebbe invecchiato, mentre Wooyoung sarebbe rimasto com'era, incapace di seguirlo. Era una verità dura da accettare. Avrebbe voluto più di ogni altra cosa che il tempo tornasse a scorrere anche per lui.

Questo era il problema che non poteva più ignorare. Lo aveva messo di fronte ad un bivio.

Avrebbe dovuto dire la verità a San, dirgli che era un mostro assassino e assetato di sangue, che non sarebbe invecchiato con lui, ma che voleva comunque restare nella sua vita? No. Non poteva.

Avrebbe dovuto sparire dalla sua vita prima che San si rendesse conto che in lui c'era qualcosa di strano? Avrebbe preferito strapparsi la pelle.

Decise di posticipare quella terribile decisione ancora una volta. Doveva andare a prendere San al lavoro. In realtà non è che dovesse farlo. San non era più un bambino, poteva cavarsela perfettamente e tornare a casa da solo... Ma a Wooyoung piaceva così tanto camminare con lui ed ascoltare com'era andata la sua giornata.

Arrivò finalmente al negozio di fiori dove San era stato assunto come commesso. La titolare era una stronza, ma il negozio era delizioso e gli si addiceva fin troppo. San riservava un sorriso ad ogni singolo cliente, incartava ogni singolo mazzo con cura e precisione. Era davvero bravo.

Wooyoung vide dalla vetrata che San stava guardando con particolare interesse una rosa rosso sangue, talmente bella da sembrare dipinta, allo stadio perfetto di fioritura... come San.

Non appena San vi posò un dito, la sua capa lo aggredì. "Smettila di giocare con quella rosa! Questi fiori sono per i clienti, non per te."

San allontanò di scatto la mano, imbarazzato. Wooyoung avrebbe voluto prendere quella donna, prosciugarla e buttarla in un cassonetto della spazzatura.

Entrò nel negozio. Andava lì tutti i giorni da quando San era stato assunto e quella strega ancora non si ricordava chi fosse. Solitamente, Wooyoung restava impresso nella memoria della gente, roba da non credere.

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora