"A chi saresti interessato? A quel tuo amichetto che viene sempre a prenderti?"
"E lui lo sa che passi la giornata a flirtare con i clienti? Cos'altro fai, eh?"
"Dove scappi? Prima mi seduci prendendomi in giro come se fossi un idiota e poi credi di poter chiudere il discorso così facilmente? Non funziona così."
San sentì una mano sulla spalla e si svegliò di soprassalto. Si voltò. Wooyoung. Si voltò di nuovo, tornando a dargli le spalle.
"Stavi facendo un incubo, vero? Cosa stavi sognando?"
"...La mia morte."
"Dimmi chi è stato."
San sentì che era di nuovo sul punto di arrabbiarsi. "Non adesso, Wooyoung. Un giorno te ne parlerò. Non oggi."
Ci fu un momento di silenzio.
"Mi dispiace per prima," disse Wooyoung. "Per quello che hai dovuto vedere. Non volevo portare quell'uomo qui dentro, ma non potevo fare altro. Yeosang non era nelle condizioni di uscire."
"Tanto era solo un essere umano, no?"
Wooyoung sospirò. "È stato un caso estremo. Non succederà più."
"Non ti credo."
Un altro momento di silenzio.
"Devi essere affamato. Vuoi nutrirti?"
"Andare a caccia è l'ultima cosa che mi va di fare, adesso."
"Non ti serve andare a caccia. Ci sono io."
In quel momento, bere da Wooyoung gli andava ancora meno che andare a caccia. Quel gesto era talmente intimo che non riusciva a considerarlo solo ed esclusivamente "nutrirsi". Ora che la situazione era tesa, non se la sentiva.
"...Non ho fame."
"...Va bene. Se cambi idea sono qui."
Wooyoung si sdraiò dietro di lui, abbracciandolo forte, com'era solito fare. Come faceva a comportarsi come niente fosse?
"...Non parleremo di quello che è successo?" chiese San.
"Non c'è niente da dire. Ho sbagliato. Sono un idiota. Avevi ragione. Volevo così tanto che fossero stati loro che ho messo tutti in pericolo. Mi dispiace," dopo un attimo di esitazione, riprese a parlare. "Ma anche io posso sbagliare, San. Anzi, sbaglio di continuo. Ci provo, faccio del mio meglio, ma continuo a sbagliare. Non sai quanto sto male per quello che è successo a Yeosang, per il fatto che dovremo lasciare questa casa, per aver messo la mia famiglia, te, in pericolo. Ma non so che cosa fare per risolvere. Ho bisogno che tu mi stia vicino. Ho bisogno che mi aiuti."
San gli prese le mani, che erano premute contro il suo stomaco, stringendole. Forse il vero problema era che non aveva ancora accettato di aver scoperto che Wooyoung fosse così... umano. Da quando aveva saputo che, in effetti, non lo era, aveva iniziato a vedere anche tutti i suoi difetti. Per assurdo, quando pensava fosse solo un ragazzo di vent'anni qualsiasi, lo aveva sempre trovato perfetto al limite dell'impossibile. Come un supereroe o qualcosa del genere. Ora aveva scoperto quanto in realtà fosse insicuro, impulsivo, irascibile, bugiardo.
Non poteva prendersela con lui per tutto quello che era successo. In fondo, Wooyoung era solo Wooyoung. Non era un supereroe o una divinità. Aveva sbagliato. Ma avevano sbagliato anche loro. Wooyoung aveva sbagliato perché voleva disperatamente fare qualcosa per lui.
San, improvvisamente, capì cosa doveva fare.
"Wooyoung... mi dispiace, scusami se me la sono presa con te. Ti prometto che ti aiuterò. Ora prova a dormire."
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Blood and Devotion | Woosan
FanfictionSan è un'anima dalla rara sensibilità e gentilezza. Ha solo quattordici anni quando si innamora del suo migliore amico, Wooyoung, senza sapere che questi gli nasconde un terribile segreto. Ha vent'anni quando un tragico evento di cui non ha ricordi...