Incontri

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Wooyoung si mise il suo completo scuro più elegante, guardandosi allo specchio con amarezza. Anche se San era proprio lì accanto a lui, sul letto, a guardarlo prepararsi, vestirsi per il suo funerale gli faceva un certo effetto.

"Allora, vado."

San annuì, con le lacrime agli occhi. "Abbraccia forte i miei genitori per me."

"Ma certo."

Uscì dalla camera, lasciando San tranquillo sotto le coperte. Non doveva essere facile, per lui, il pensiero che al momento tutte le persone che conosceva si stessero preparando a piangerlo, quando lui era a pochi quartieri di distanza.

"Hey ragazzi, lasciate in pace San, oggi, va bene? Non credo uscirà dalla nostra camera."

I due vampiri, intenti a giocare una partita a scacchi, annuirono mestamente. Ci erano passati tutti.

Quando Wooyoung arrivò alla chiesa, aveva il mal di pancia. I genitori di San gli andarono subito incontro.

"Caro, ci rivediamo finalmente," disse sua madre con gli occhi lucidi, stringendogli affettuosamente il braccio. "Come stai?"

"Non bene, signora. Sapete entrambi quanto tenevo a San... se fossi arrivato prima quel giorno... non sarebbe successo nulla, mi dispiace tanto," rispose con un nodo alla gola.

"Non dire così," intervenne il padre di San. "Non puoi incolparti per quello che gli è successo. È stato un caso, poteva succedere anche a te o a chiunque altro."

Wooyoung si ritrovò a scuotere la testa. Ora che aveva di fronte i genitori di San, che l'avevano accolto in casa loro trattandolo sempre con premura e affetto, si sentiva più in colpa che mai.

"Ha ragione," disse sua madre. "Non incolparti figliolo."

"Voi come state?" chiese Wooyoung per cambiare argomento.

Il padre di San cinse con un braccio le spalle della moglie. "Non bene, ragazzo. Non bene. Lo sai che per noi sei un secondo figlio, vero? Non sparire solo perché San non è più tra noi."

Wooyoung avrebbe voluto scoppiare a piangere. Quei due non meritavano proprio questa sofferenza. Inoltre, Wooyoung non avrebbe potuto stargli accanto, dal momento che si sarebbero presto accorti che non invecchiava.

"Vi ringrazio di cuore, davvero. In realtà, dopo quello che è successo, non me la sento di restare in città. Troppi ricordi. Partirò a breve. Ma se mai avrete bisogno di qualcosa, qualsiasi cosa, avete il mio numero."

"Lo stesso vale per te, figliolo."

Mentre la bara vuota sfilava tra i banchi, Wooyoung si concesse di piangere come tutti. Sapeva che San era vivo, in un certo senso, ma una parte di lui era morta per sempre.

In quel momento, tuttavia, si convinse che in fin dei conti aveva fatto la scelta giusta, trasformandolo. Se in quella bara vuota ci fosse stato il suo cadavere, se fosse morto davvero, Wooyoung si sarebbe strappato il cuore con le proprie mani.

Lui aveva trovato la felicità, in quella vita dannata, grazie a San, e avrebbe fatto in modo che anche San fosse felice, che non desiderasse più che quel giorno maledetto fosse andato diversamente.


***


Un paio d'ore dopo che Wooyoung si fu avviato per andare al funerale, San non ce la fece più.

Si vestì il più silenziosamente possibile, per poi sgattaiolare fuori dalla finestra, all'insaputa di Hongjoong e Yeosang.

Non poteva perdere l'ultima occasione che gli restava di vedere, anche solo da lontano, la sua famiglia e tutto coloro che gli volevano bene. Aveva il diritto anche lui di dire addio, a loro, ma anche a colui che era stato.

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora