Resa dei conti

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Quella sera, non appena calò il sole, San si ritrovò a fare da guida agli altri tre vampiri alla ricerca della casa nella foresta del clan di Seonghwa.

Era stato davvero convinto di volersi vendicare, fino a poco prima, ma ora si ritrovò a sperare di non essere in grado di ritrovare l'ubicazione della casa.

Aveva una terribile sensazione alla bocca dello stomaco che gli diceva che stavano commettendo un grosso errore. Forse la sua natura pacifica stava riprendendo il sopravvento sul suo desiderio di vendetta e sicuramente il fatto di non ricordare nulla della propria morte non lo aiutava a voler massacrare chi gli aveva fatto questo... oltretutto, aveva sinceramente paura che lo scontro potesse rivelarsi più duro del previsto e che succedesse qualcosa di brutto ad uno dei suoi compagni. Infine e soprattutto, quella microscopica possibilità che non fossero stati proprio quei quattro vampiri ad ucciderlo lo perseguitava, ma Wooyoung gli aveva assicurato più volte che ne era sicuro.

Anche se non li aveva visti con i suoi occhi neppure Wooyoung, gli aveva spiegato che i vampiri erano molto territoriali ed era raro che due clan potessero convivere pacificamente. Già il fatto che loro avessero deciso di trasferirsi in un luogo già rivendicato non giocava a loro favore. Oltretutto, li avevano pedinati a lungo e gli avevano fatto capire di malgiudicare la loro scelta di nutrirsi senza uccidere. Il fatto, poi, che Wooyoung fosse così legato ad un umano, che la maggior parte dei vampiri considerava un essere inferiore, non era stato ben visto neppure da Hongjoong e Yeosang, figuriamoci da quei vampiri sconosciuti. Avevano già messo in conto da subito che San sarebbe diventato un bersaglio. Che la sua morte forse avvenuta proprio nei giorni in cui Wooyoung lo stava proteggendo da loro, mentre Wooyoung veniva trattenuto da Seonghwa, che gli aveva fatto perdere quei minuti cruciali, non lasciava troppi dubbi su chi fossero i colpevoli. Wooyoung non credeva nelle coincidenze e la sua spiegazione era sembrata perfettamente logica a tutti.

Comunque, anche se San era convinto avesse ragione, continuava a sentirsi a disagio. Purtroppo per lui, il suo corpo iper sviluppato trovò la strada giusta per conto suo, le sue gambe li condussero proprio davanti alla casa di Seonghwa sebbene lui non sapesse di ricordare dove fosse.

Sentendo il gruppo avvicinarsi, Seonghwa, seguito da Yunho, Mingi e Jongho uscirono di casa, visibilmente perplessi.

"...San? Hai convinto il tuo clan a venire a fare conoscenza?" chiese Seonghwa.

"Non parlargli," disse subito Wooyoung. "Se pensavate di averci ingannato vi sbagliavate di grosso. Non crediate che non sappiamo che siete stati voi a fargli questo. Oggi vi pentirete amaramente di averci provocato."

Seonghwa strabuzzò gli occhi. "Wooyoung, non ho idea di cosa tu stia parlando."

"Non chiamarmi per nome, non mi conosci. Io penso che tu lo sappia benissimo, invece. Avete aggredito voi San il suo ultimo giorno da umano, non provate a negarlo. Chi è stato di voi tre a spaccargli in due la testa?" chiese rivolto a Yunho, Mingi e Jongho.

"...Credo ci sia stato un fraintendimento."

"Nessun fraintendimento," intervenne Hongjoong. "Credevate fosse facile invadere il nostro territorio? Avete fatto un errore di calcolo."

San avrebbe giurato di sentire il proprio cuore martellare nel petto. Seonghwa e gli altri sembravano sinceramente scioccati, possibile fossero così bravi attori? Non ebbe altro tempo di pensare che Wooyoung e Hongjoong si scagliarono in avanti, con Yeosang al seguito una frazione di secondo dopo. San non poté fare altro che seguirli.

Vide Wooyoung afferrare Mingi e sbatterlo violentemente a terra. Che stava facendo? Non doveva occuparsi di Jongho? Un istante prima che Yunho fosse addosso a Wooyoung, San si mise tra di loro, tirandogli un calcio in faccia che lo allontanò dal duo.

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora