Come il miele

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UN ANNO PRIMA DEL MOMENTO CHE CAMBIÒ TUTTO

Wooyoung si stava allenando con Yeosang nella lotta corpo a corpo. Non si poteva mai sapere, anche se non gli era capitato spesso negli anni di incontrare altri vampiri, le volte che era capitato avevano sempre avuto bisogno di difendersi.

Ad un certo punto, sentì il telefono squillare. Era la madre di San. Wooyoung alzò un sopracciglio, sorpreso. Yeosang sbuffò, andando a sedersi su un muretto. Aveva capito che l'allenamento era finito.

"Signora Choi?"

"Ciao Wooyoung, disturbo?"

"Certo che no. Mi dica."

"San è con te?"

"...No. Perché?"

"Come no? Doveva tornare ore fa. Pensavo si fosse incontrato direttamente con te dopo essere tornato dalla montagna."

San era andato a sciare con i suoi compagni di taekwondo per una settimana. Era stato il suo regalo di diploma e aveva atteso con impazienza per mesi che arrivasse la neve. Non sapeva sciare, ma imparava velocemente.

"No. Non l'ho ancora sentito, in realtà. In ogni caso non si preoccupi, lo cerco io."

Detto questo, riattaccò il telefono, chiamando subito San. Non rispondeva. Molto strano.

"Hai perso il tuo umano?" chiese Yeosang.

Wooyoung lo ignorò bellamente, avviandosi a passo spedito per andare alla ricerca di San. Con sua grande sorpresa, Yeosang lo seguì.

"Che vuoi?"

"Non posso aiutarti?"

"Perché dovresti?"

"Perché conosco quell'espressione. Sei preoccupato. Pensi gli sia successo qualcosa?"

"Che ti importa? Forse ci speri, in fondo."

Yeosang gli afferrò il braccio. "Senti Wooyoung. Sai che non mi piace questa storia, ma sono stanco di litigare con te. È da cinque anni che va avanti così. Non mi piacerà, ma se succedesse qualcosa a quell'umano temo che passeresti il resto dell'eternità a cercare di suicidarti. Non vuoi il mio aiuto? Due vampiri sono meglio di uno."

"...Va bene allora. In effetti, sono preoccupato. Sono partiti ore fa dal rifugio, sarebbe già dovuto essere a casa."

"Facciamo la strada a ritroso?"

"Andiamo."

I due iniziarono a correre al massimo della loro velocità, che nel loro caso era incredibilmente veloce e, dopo poco più di un'ora, finalmente Wooyoung sentì un'odore familiare.

Si trovavano circa a metà strada tra il rifugio e la città. Wooyoung stavolta era convinto che il suo cuore avesse smesso di battere per la seconda volta in quei 225 anni. La macchina del compagno di San era sul ciglio della strada, accartocciata contro il guardrail.

"Oh cazzo," sentì dire a Yeosang.

Wooyoung si precipitò all'auto, staccando lo sportello posteriore per estrarre il corpo di San dal veicolo.

"Fermo Wooyoung, rischi di fare peggio! Gli umani sono fragili!"

Ma ormai Wooyoung l'aveva già tirato fuori dall'auto. Tenendolo tra le braccia si inginocchiò a terra, cercando di capire l'entità delle sue ferite.

Vide che Yeosang si teneva a distanza. Aveva gli occhi completamente neri. C'era un bel po' di sangue, in effetti, ma Wooyoung era concentrato su altro.

Constatò che San respirava. Il suo cuore batteva in modo stabile. Quando veniva mosso, gemeva debolmente. Aveva preso una botta in testa, sanguinava copiosamente, ma a ben guardare la ferita non sembrava molto profonda. Probabilmente aveva il braccio rotto, a giudicare dall'angolazione del gomito. La schiena sembrava nella norma. Le gambe pure. Tutto sommato, stava relativamente bene.

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora