Vendetta o giustizia?

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"S-San...? Sei davvero tu?"

San, guardando Mingyu, sentiva un miscuglio di paura e rabbia, ma soprattutto... disgusto.

Mingyu fece un passo verso di lui.

"Pensavo fossi — fossi—"

"Pensavi fossi morto? Infatti, sono morto."

Detto questo, si avventò su di lui, inchiodandolo al muro. Mingyu sembrava sconvolto ed esterrefatto. San permise ai suoi canini di allungarsi e ai suoi occhi di diventare neri. Se Mingyu era stato pallido prima, adesso sembrava sul punto di svenire.

"Lasciami! Cosa sei? Sei un demonio?! AIUTO! VI PREGO—"

"TACI!" urlò San, sbattendogli una mano sulla bocca. "Non ti aiuterà nessuno qui. Nessuno ha aiutato me. Sono un demonio, hai ragione, sono tornato dall'inferno solo per te. Sei stato davvero carino a sbattere la mia testa contro il muro così tante volte da maciullarmi il cranio. Hai davvero dimostrato di tenere a me, abbandonandomi in fin di vita per terra, invece di chiamare un'ambulanza."

"S-San. Non volevo farti del male, te lo giuro. I-Io — sono andato nel panico. Quando ti ho visto così, mi sono reso conto di cosa avevo fatto e — non sono più riuscito a ragionare! Ti prego, perdonami!"

"Mai. Mi hai perseguitato per mesi, mi hai pedinato, mi hai insultato, hai cercato di importi su di me contro la mia volontà, mi hai picchiato a morte. Dimmi, hai già puntato gli occhi addosso alla tua prossima preda? Non sai quanto vorrei colorare il muro anche con il tuo, di cervello."

Mingyu scoppiò a piangere, singhiozzando come un bambino.

"Ti prego... ti prego..."

San non credeva che sarebbe stato possibile godere facendo del male a qualcuno... ma si sentiva davvero bene. Davvero potente. Far piangere così un individuo disgustoso del genere... non credeva ne sarebbe mai stato capace.

"Per tua fortuna... o sfortuna, ho altri piani per te. A causa tua ho perso ogni possibilità di vivere una vita normale, il mio lavoro, la mia famiglia, la possibilità di invecchiare. Farai bene a darmi qualcosa per risarcirmi," concluse, citando le ultime parole che gli aveva rivolto il ragazzo a suo tempo.

Detto questo, si avventò sulla sua gola, affondando i denti profondamente, tappando la bocca a Mingyu per impedirgli di urlare. Mingyu si dimenava e si agitava disperatamente, ma San rimase perfettamente immobile come fosse d'acciaio.

Si staccò dal suo collo. Il ragazzo, debole e sconvolto, si accasciò su di lui, ma San lo fece subito cadere a terra, assestandogli un calcio nel costato. Mingyu cercò di strisciare lontano da lui, ma San lo afferrò per la caviglia, stringendola tanto da farlo urlare.

"Dove credi di andare? Credi che questo piccolo risarcimento sia stato sufficiente?"

Lo trascinò indietro, mettendolo seduto, sbattendolo contro la parete. Lo circondò con le braccia per impedirgli di spostarsi e costringerlo a guardarlo negli occhi. Vedendosi riflesso negli occhi terrorizzati di Mingyu, si rese conto di essere davvero terrificante. Aveva ancora gli occhi neri e la bocca e il mento erano coperti di sangue. Sorrise.

"Ti piaccio ancora?"

Mingyu riprese a piangere.

"Ascoltami bene. Adesso ti dirò che cosa succederà da oggi in avanti. Hai due opzioni. O, adesso, tu vai alla polizia a costituirti per avermi ucciso e passi il resto della tua squallida vita in prigione... o accetti di incontrarti con me qui, una volta alla settimana, e farmi bere il tuo sangue, proprio come ho appena fatto, per il resto dei tuoi giorni. Inutile dire che in entrambi i casi se rivelerai a qualcuno di me o proverai a fare del male a qualcun altro ti strapperò le gambe e le braccia e ti butterò nel canale. Cosa scegli?"

Blood and Devotion | WoosanDove le storie prendono vita. Scoprilo ora