Mattia's pov
La prima cosa che noto quando apro gli occhi la mattina è una testa mora riccioluta sul cuscino accanto al mio.
«E tu chi diavolo sei ?»urlo mettendomi a sedere sul letto. Lo sconosciuto mugula infastidito senza rispondermi
Mi alzo incazzato ed entro in camera di mio fratello. Gli strappo il lenzuolo di dosso e inizio a scuoterlo.
«C'è uno sconosciuto nel mio letto.»gli dico ma mette su una faccia confusa ancora intontito dal sonno e molto probabilmente dall'alcol sicuramente bevuto ieri sera in discoteca.
«Saverio giuro che ti caccio via di casa e ti mando a vivere sotto un ponte. Chi è quel tipo nel mio letto ?»
«Un mio amico.»risponde con la bocca impastata.
«Conosco tutti i tuoi amici, chi è lui ?»
«L'ho conosciuto ieri sera in discoteca, credo. Stefano, no aspetta, Cristiano o forse Christian, si credo di sì.»
«Ringrazia Dio che so mantenere il controllo altrimenti ti adesso ti servirebbe un'ambulanza. Guarda meglio che me ne vado.»vado in cucina e preparo la colazione per me e anche per loro dato che sono troppo buono per lasciare gente a morire di fame.
Sarà stato l'odore del caffè oppure dei pancake ma si alzano entrambi e vengono a sedersi al tavolo già apparecchiato. Prendo due aspirine e le metto vicino al bicchiere di entrambi.
È visibile il fatto che io sia ancora stizzito ma non riesco a non fare niente quando si nota palesemente che sono stanchi morti.
«Grazie fratellino. Vado un attimo in bagno.»si alza e sparisce nel corridoio.
«Mi dispiace di averti invaso il letto, ma ero così tanto ubriaco che non ricordo nemmeno come ci siamo arrivati fino a qua io e Saverio. E grazie per la colazione.»lo guardo attentamente per la prima volta e il suo viso mi lascia senza fiato.
«Sono Christian comunque.»mi porge la mano
«Mattia.»
Strano modo di conoscere una persona.
[...]
Mi ruba il berretto e se lo posa con la visiera all'indietro tra i suoi ricci mori.
«Coglione.»sussurro sbuffando.
Si lancia sul divano accanto a me e mi guarda.
«Che c'è ?»domando.
«Nulla.»risponde distogliendo lo sguardo.
«Non ti ho mai chiesto perché c'è un pianoforte lì comunque.»
«Lo suono ?»rispondo ovvio.
«E tu quando pensavi di dirmelo ?»
«Mai ? Non lo credevo importante.»
«Adesso per scusarti mi suoni qualcosa.»per un po' sto in silenzio non sapendo come muovermi.
«Va bene.»mi alzo e mi siedo al pianoforte, lui si alza e rimane alzato accanto allo strumento.
«Sei la prima persona che mi ascolta suonare, oltre Saverio.»poso le dita sui tasti e velocemente iniziano a muoversi quasi automaticamente sui tasti, come se avessero vita propria.
Mi sposto un po' a sinistra sullo sgabello e gli faccio segno di sedersi accanto a me.
E continuo a suonare mentre lui mi ascolta in silenzio con gli occhi che parlano meglio di quanto si possa fare con le parole.
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and then there's us [os zenzonelli]
Romantik[𝐑𝐚𝐜𝐜𝐨𝐥𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐎𝐒] «Amati, e quando non ci riuscirai io sarò lì a farlo al posto tuo, e tu amami perché solo così riuscirò ad amare me stesso.» «Amami, perché so che io non riuscirò a farlo, e tu amati perché io già ti amo.» 𝐂𝐢 𝐬𝐨𝐧...