wait me here.

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«Matti possiamo parlare ?»chiese Christian sedendosi sul suo letto.

Il biondo rimase in piedi davanti a lui e lo osservò per capire quanto dovesse preoccuparsi.

Una volta captata la serietà della notizia che a breve gli avrebbe rivelato il suo migliore amico, annuì entrando in paranoia, pensando di aver fatto qualcosa di sbagliato.

«Tra qualche mese, probabilmente quando finirà l'estate, dovrò trasferirmi. Andrò via da Bari, dalla Puglia proprio in realtà. Mamma vuole andare a vivere negli Stati Uniti...»

«No Christian, non è vero, non puoi andare via. Sei l'unica persona che mi è rimasta...»disse Mattia con gli occhi pieni di lacrime.

«Non è colpa mia, mamma vuole trasferirsi e papà ha trovato un lavoro lì...»il moro prese il biondo tra le braccia, stringendolo forte a sé.

«Non vorrei andarmene, lo sai che per me sei la cosa più importante, lasciarti per me è straziante, ma non posso farci niente.»

«Il nostro rapporto si consumerà, io non esisterò più per te, non ricorderai neanche chi è Mattia, finirò da solo come lo sono sempre stato, però c'eri tu quindi non mi pesava la solitudine. Non so come farò...»

«Non voglio perderti, e non sarà la cazzo di distanza a farmi allontanare da te. Ora non pensiamo al dopo okay ? Siamo solo a Maggio, e non ci staccheremo un attimo fino a settembre.»mise a tacere le sue paranoie Christian, accarezzandolo come se fosse un cucciolo da proteggere.

Passarono i giorni, i due erano ormai attaccati con la colla, giorno e notte, anche per dormire non si separavano, si alternavano, un settimana a casa del biondo e una dal moro.

In quel momento i due migliori amici erano sotto il lenzuolo sottile del letto di Mattia, a scambiarsi carezze leggere, delicate, date con la punta delle dita, come se avessero paura di approfondire quel contatto e rivelare qualcosa che tenevano nascosto nei loro cuori.

«Quindi finita l'estate...»

«Matti per favore, lo so, hai ragione...Ma ora stiamo così bene.»

«No scusami, solo che quando la testa parte...»il ragazzo lasciò la frase in sospeso per poi continuare a scorrere con le dita sul braccio di Christian. Arrivato al polso si soffermò a guardarlo elaborando un'idea.

«Frate, facciamoci un tatuaggio. Lo voglio fare, con te.»disse un Mattia euforico mettendosi a sedere.

«Va bene...Si, va bene.»ed accettò senza pensarci due volte Christian, che seguiva il biondo in qualsiasi cosa volesse fare, in qualsiasi pazzia.

«Cosa ci facciamo però...Fratello...Frate, è perfetto.»e alla fine un paio di giorni dopo l'inchiostro aveva macchiato le loro pelli per sempre.

"Frate."

Perché prima di tutto erano quello. Fratelli. Prima di qualsiasi altro tipo di legame c'era la fratellanza ad unire le loro anime, erano queste le fondamenta del loro rapporto. E andava bene così, più che bene.

«Sei felice ?»domandò il moro abbracciando affettuosamente il biondino.

«Non sai quanto scemo.»rispose Mattia annuendo sul petto di Christian.

«Cosa vuole fare il principino ora ?»domandò il moro.

«Mangiare. Un gelato.»

«Alle nove di mattina ?»

«Alle nove di mattina.»

E Christian sapeva dirgli di no ? Ovviamente no.

Infatti una quarto d'ora dopo si trovavano seduti al tavolo di un bar lui con un caffè e il biondo con il desiderato gelato, offerto dal moro che non ha voluto sentire ragioni.

and then there's us [os zenzonelli]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora