Finiti gli esami mi rilasciarono, così tornai a casa con Luke e mio padre.
Papà peró uscì per andare a fare la spesa.
Non ha mai fatto la spesa, nemmeno quando c'era mamma.
Non ci badai e Luke mi convinse ad andare a fare un bagno in piscina.
Gareggiammo su chi nuotava più veloce, ma mi lasció sempre vincere.
-Non vale se vai piano apposta!- mi lamentai.
-Ma no, é tipo quando i genitori dicono ai figli che diventeranno presidenti. Ti sto spronando!- Scoppiai a ridere, quando sentii il portone chiudersi.
Uscimmo dall'acqua e avvolti nell'asciugamano entrammo in casa.
-Papà?- Lui era seduto sul divano, con i gomiti sulle ginocchia.
Alzó lo sguardo e sorrise.
-Luke, Michelle, ho delle notizie da darvi.- annunció.
-Prima di tutto, Michelle, so che queste cose non mi faranno perdonare, ma voglio farti capire che io ci sono sempre stato, anche se credevi di no.- continuó.
Sbuffai, stringendomi nell'asciugamano.
-Dunque, questi sono due biglietti per...Miami. É sempre stata la tua città dei sogni. Vi ho affittato una casa vicino al mare per tre mesi. Ci starete tutta l'estate.-
Aspetta. Vi? Starete? Due biglietti?
-Papà...io e chi?- Sorrise ancora di più, per quanto possibile.
-Tu e Luke, ovviamente.- La bocca mi si spalancó completamente.
-Papà io...- andai verso di lui e lo abbracciai. -Grazie.- sussurrai.
Non ero ancora pronta a perdonarlo, ma questo mi aveva fatto capire che una seconda chance se la meritava.
-E emh, non è finita. Luke, tua madre mi ha parlato della situazione di tuo padre. Ho contattato alcuni amici e...- gli porse un biglietto del treno, prima classe. -Ti sta aspettando a casa. Ora ha un posto fisso... a York-
Vidi gli occhi di Luke farsi più luminosi, più allegri.
-Io non...grazie, Signore.- Papà lo guardó.
-Chiamami Edward- Luke sorrise.
-Grazie, Edward- Poi papà si rivolse a me.
-Ehm, Michelle, che ne dici di andarti a vestire? Non vorrei mai ti ammalassi.- Voleva parlare con Luke era ovvio. Annuii e filai in camera.
Che cosa voleva dire mio padre a Luke? Mi cambiai ed aspettai Luke in camera.
-Piccola,devo andare. Il treno parte tra poco.- annuii, ma per una volta non ero triste perché partisse.
Sarebbe andato dal padre, e se lo meritava.
Sorrisi. -Ti accompagno alla stazione. Ma tua madre?- Lui alzò le spalle.
-Doveva fare dei giri. Tornerà a York domani. Io e papà le organizzaremo una sorpresa- Sorrise felice.
-Tra poco la scuola finirà e noi andremo a Miami. E passeremo le giornate in spiaggia, anche se io non farò il bagno. Ma non ci sarà la distanza a separarci.-
Sorrise prima di abbracciarmi forte. -Lo so. E poi quest'anno io finirò la scuola, e verró qui a Londra.- Un'idea stupida e pazza colpì la mia mente.
Ma avrei aspettato a dirgliela. Semplicemente afferrai la sua mano e lo accompagnai alla stazione.
-
30/04/2015
Luke mi aveva obbligato a partecipare alla sorpresa per la mamma.
Per videochiamata, peró.
All'inizio ho parlato un po' con lui e il padre, che mi ha ringraziato mille e mille volte.
Avevano pulito tutta casa, spolverando ogni cosa. Avevano anche cucinato una cena, con tanto di dolce
Per la cena li aiutai io, che gli imposi cosa fare, ma furono abbastanza bravi.
Il padre, Bryan, aveva comprato una rosa rossa.
Mio padre gli aveva trovato lavoro in uno dei negozi più prestigiosi di York.
Papà aveva detto che, certo, lo aveva aiutato, ma non ce la avrebbe mai fatta senza il suo ottimo curriculum.
Vedevo Luke con gli occhi lucidi per la presenza del padre. Da quanto avevo capito lavorava sempre nell'industria dell'abbigliamento, ma come distributore.
Cioè girava tutta l'isola, salendo anche fino alla Scozia, distribuendo i capi.
Quindi non aveva mai tempo per stare a casa.
La porta si aprì, rivelando Marie, stanca dal viaggio e carica di borse.
Rimase immobile, con delle buste in mano, mentre dai suoi occhi scendevano lacrime di commossione e stupore.
Luke si avvicinò alla madre, prendendole le borse dalle mani. Fu allora che la madre si sbloccò e corse tra le braccia del marito, che la accolse calorosamente, poggiando la rosa sul tavolo.
Luke mi si avvicinò. -Era tanto che non vedevo mamma così felice.- sussurrò sorridendomi attraversi lo schermo.
-Luke, smettila di stare con "me" e corri dalla tua famiglia.- lo vedi sorridere ed annuire.
Chiusi la chiamata sorridendo.
Mi ritrovai a pensare che se mio padre non mi avesse ignorato, se non avessi sofferto, probabilmente non avrei visto Luke così felice. O probabilmente non lo avrei proprio mai conosciuto, diventando una di quelle ricche snob, quelle che io ed Elle odiamo, di conseguenza non avrei legato con Elle , e quindi poi con Luke.
E forse valeva la pena soffrire, se la mia sofferenza avrebbe portato così tanta felicità alla gente che lo meritava.
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From London, to York.
RomanceMichelle Miles, Londra, figlia del grande dottore Edward Miles. Ha 17 anni, e da 12 il padre continua ad ignorarla, e a usarla per fare bella figura con i colleghi. Luke Stevenson, York, figlio di una modesta famiglia, madre casalinga e fratello min...