21/06/2015
Strinsi forte la mano di Luke, mentre salivamo sull'aereo.
Sorrise e mi bació la guancia.
Fortunatamente Elle era davanti a noi, era quasi svenuta tre volte.
Sorrisi per la centesima volta nella giornata.
Per una volta ero felice di essermi alzata presto.
Erano praticamente le quattro di notte, così saremmo arrivati a Miami verso le sette di mattina.
In realtà avevo chiesto io un volo presto per vedere l'alba dall'aereo.
Ma secondo Michael era l'unico volo rimasto.
Se avesse scoperto che lo aveva scelto io, mi avrebbe ucciso.
Per svegliarlo Elle si é preocurata tre lividi mentre Luke una semicastrazione.
Luke mi fece sedere vicino al finestrino.
Non avevo mai preso l'aereo, ma lo avevo sempre desiderato, fin da quando ero piccola.
Dopo attimi di panico, dovuti al decollo, mi rilassai e poggiai la testa sulla spalla di Luke.
-Guarda dove ci ha portato un semplice messaggio- sussurrai, con solo il rumore di Martin che russava.
Giró la testa e mi bació.
Uno di quei baci che ti fa perdere la testa, in cui sparisce tutto, che quando ti stacchi ci metti almeno cinque secondi a capire cosa succede.
Se ci ripensavo, mi pareva davvero stupido.
Avevo sempre trovato troie le ragazze ch dicevano di avere un ragazzo a distanza.
In realtà la maggiorparte lo era, perché "A distanza" per loro significava "Mi sbatto un altro quando lui non c'é."
Ma ci vuole coraggio, davvero tanto coraggio, perché ti devi fidare, e fidarti significa rischiare. Potresti essere ferito.
Ma per amore si deve rischiare.
Quando ci staccammo, lo guardai negli occhi, e non ci sono parole per spiegare cosa ci dicemmo con quello sguardo.
Semplicemente, poggiai di nuovo la testa su di lui, perché stargli vicino era l'unica cosa di cui avevo bisogno.
-
Otto ore di volo.
Otto.
OTTO.
O T T O.
Mai più una cosa del genere.
E pensare che qui sono le sette di mattina.
Michael si era riposato, per cui la fase "Parlami e ti uccido" era mutata in "Parlami e ti ferisco gravemente".
Passi avanti.
-Michael, vedila così. Ora andiamo in albergo e dormi fino alle 10.00, così ti svegli riposato e non hai il problema del fuso orario- Tentò Elle, ricevendo solo un'occhiataccia e un mugugno.
Io invece dormivo in piedi, con Luke che doveva cingermi i fianchi con il braccio per non farmi cadere.
Che belli i viaggi oltreoceano.
Ma cazzo, cazzo ero a Miami.
La città dei miei sogni.
Salimmo sul taxi, che ci portó nella casa che mio padre ci aveva affittato.
Elle e Michael si portavano a vicenda, non si capiva come facessero.
Io sarei crollata in massimo venti minuti, e Martin idem.
L'unico sveglio sembrava essere Luke.
Entrammo nella casa, e ognuno si diresse nella propria camera da letto.
-
22/06/2015
-Piccola- Luke mi diede un bacio sul naso.
-Sh. Sto dormendo.- mugugnai e mi girai dall'altra parte.
-Sono le quattro del pomeriggio. È sveglio anche Michael. -
Spalancai gli occhi.
-É grave allora.- Scoppió a ridere e mi avvolse tra le sue braccia.
-Dai svegliati. Andiamo a fare un giro per la città, domani andiamo al mare.-
Mi girai e lo abbracciai forte.
Non so bene perché, ero felice.
Lo sentii ridere mentre mi bació il colló.
.
-Comunque, se Elle e Michael vanno avanti così, non saremo l'umica coppia.- disse Luke una volta che uscii al bagno.
-Lo ho notato anche io. Ma dovrei essere contenta no? Cioé no, ma credo che Michael sia cambiato. Tu no?-
Lui annuì e poi mi sorrise. -Appena si metteranno insieme Martin impazzirà.- imitò la sue voce. -Oh no! Sono circondato da coppiette smielate e cazzate varie!-
Scoppiai a ridere.
-va bene, sono pronta. Andiamo?-
-
Miami era stupenda.
Mano nella mano con Luke poi.
É fantastico sapere di poter stare per altri due mesi vicino a lui, senza doverlo sentire tramite messaggi o chiamate.
-Elle,come é andata con Jason poi?-
Michael spalancò gli occhi poi.
-Jason chi?- sbottó prima che Elle potesse dire qualcosa.
A mia discolpa possodire solo che stavano flirtando con gli occhi da ore.
-É un, mh, ragazzo con cui sono uscita.- Elle mi guardó come per uccidermi. -E con cui non mi sono più sentita dopo la prima uscita.- precisó.
Luke ridacchió accanto a me.
-Ma eravamo anche noi due come loro?- chiese al mio orecchio.
Scossì la testa. -Loro possono vedersi.- spiegai, triste.
Sorrise malinconico.
Martin ci raggiunse. -Vorrei non potervi vedere io.- sbottó acido, quando Luke mi diede un bacio.
Vidi Michael trattenere una risata, e Elle non farlo, e scoppiare a ridere.
-Io la chiamo invidia- disse Luke, rivoltó a tutti e tre.
Elle e Michael arrossirono, mentre Martin andó avanti deciso.
Quel ragazzino era davvero strano.
-
Dopo anni sono tornata. Yee. Anyway capitolo di passaggio e...non avevo ispirazione.
Ci ho messo tipo tre giorni a scriverlo mentre di solito mi basta un giorno (quando ci metto tanto).
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From London, to York.
RomanceMichelle Miles, Londra, figlia del grande dottore Edward Miles. Ha 17 anni, e da 12 il padre continua ad ignorarla, e a usarla per fare bella figura con i colleghi. Luke Stevenson, York, figlio di una modesta famiglia, madre casalinga e fratello min...