-Credo di starmi innamorando di te.-
Subito dopo entró la mamma, che ci avvertì che stavano andando all'ospedale.
-Veniamo anche noi- Luke si alzò e mi aiutó a farlo.
Ma non era lui quelle che era stato male?
In macchina portai le ginocchia al petto.
Insomma, prima mi dice che si sta innamorando di me e poi mi porta da suo fratello.
Lo vidi mordersi il labbro, come se mi volesse dire una cosa, ma fosse indeciso.
Il tragitto fu breve, e vidi Marie cercare la mano di Bryan, così afferrai quella di Luke.
La strinse forte. -Vorrei che tu entrassi con me.- sussurró al mio orecchio.
Annuii. -Va bene.- Scendemmo dalla macchina per avviarci verso la stanza.
Entrarono prima Bryan e Marie, così rimasi fuori con Luke.
Avevo la testa sulla sua spalla, il suo braccio intorno alla schiena mentre con l'altra mano stringeva la mia.
Dopo qualche minuto uscirono dalla stanza, Marie con gli occhi lucidi.
Luke si alzó, e , senza allontanarsi da me entrò nella stanza.
Lo osservai mentre si sedeva sulla sedia, chiedendomi di stare per un po' lontano.
-Ehy Martin. É tanto che non vengo, scusa. Semplicemente avevo perso la speranza. Scusa. Ho delle novità, però. TI ricordi Michelle? La ragazza di cui ti parlavo? Bene, si, stiamo insieme. Da un po'. Okay, li ho contati, sono 19 giorni. Ma mi sembra di conoscerla da una vita. Bé, conoscerci sono quattro mesi, più o meno. Io non...capisco come si faccia a tenere così tanto a una persona, sul serio. Svegliati e dimmi che il mio cervello è andato a puttane, su.- sospirò. -Va bene, senti, te l'ho portata qui, non la puoi vedere, ma almeno puoi sentire la sua voce.-
Mi fece segno di avvicinarmi a lui, così mi sedetti sulle sue gambe.
Mi bació la guancia. -Emh, ciao- cercai le parole. -Il primo incontro con il mio futuro cognato me lo immaginavo diverso, sai? Ora, non so cosa ti abbia detto Luke su di me, ma posso dirti io qualocsa su lui? Nel senso, sei suo fratello, saprai tutto, ma...trovo ingiusto che lui ti possa parlare di me e io no. Bé, cosa dire? Dovrei dire pregi e difetti, credo, ma i suoi difetti sono pregi di bassa qualità. Adoro quando non si fa la barba, e quindi un po' si sente quando mi bacia, facendomi il solletico. Adoro quando mi osserva dormire. Adoro quando mi fa arrabbiare. Adoro come fa l'arrabbiato. Adoro anche quando é nervoso e ti risponde male, per poi scusarsi subito dopo. Adoro durante l'ora di musica mi chiama, picchiando i compagni per farli stare zitti. Adoro come ogni giorno, ogni singolo giorno, mi scriva, anche solo chiedendomi come sto. Adoro come riesca a capire quando mento. Adoro come riesca a capire quando ho bisogno di sfogarmi e quando solo di un abbraccio.- prendo un respiro profondo.
-Ma lui? Lui. Lui lo amo.-
Finii, cercando di sembrare il più sicura possibile.
Avevo paura, tanta paura. Paura di un suo rifiuto, paura che lui si allontanasse.
Paura insensata, visto che lui mi aveva praticamente detto la stessa cosa prima.
Ma non mi pentii di averlo detto. Non me ne pentii assolutamente.
Lui mi girò, per guardarmi attentamente.
Dopo qualche attimodi esitazione mi bació, serrando le mie labbra con le sue.
Non aveva risposto, però. Avrei preferito un "io no" da parte sua, piuttosto che il silenzio.
-Oh andiamo. Mi sveglio dopo giorni e trovo un film porno vicino a me. Prendetevi una stanza!-
Martin si era svegliato.
-
14/05/2015La gita extrascolastica era finita, dovevamo tornare a Londra.
Stavamo salendo in pullman, solo Luke era con me, Marie e Bryan li avevo salutati all'ospedale.
Luke mi abbracció di nuovo. -Mi mancherai.- sussurró.
Dopo il risveglio di Martin non abbiamo potuto parlare in privato, e l'argomento non era più saltato fuori.
-Michelle, dobbiamo andare.- mi chiamò l'insegnante. Annuii e salii sul bus.
Sentii Luke che intimava a Micheal di fare il bravo.
Dal finestrino osservai Luke scrivere qualcosa al telefono, ma Michael attiró la mia attenzione sedendosi accanto a me.
-Credo che ci tenga tanto a te.- Annuii, mentre il pullman partiva.
Il telefono tremó.
Da Luke Stevenson:
Ti amo anche io.
-
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From London, to York.
RomanceMichelle Miles, Londra, figlia del grande dottore Edward Miles. Ha 17 anni, e da 12 il padre continua ad ignorarla, e a usarla per fare bella figura con i colleghi. Luke Stevenson, York, figlio di una modesta famiglia, madre casalinga e fratello min...