Happy Easter, little girl.

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Eravamo sdraiati nel letto, anche quel giorno si era offerto di stare con me. Non che mi stessi lamentando, sia chiaro.

-Luke?- lo chiamai sottovoce, sapevo che non stava dormendo.

-Si?- Mi strinse tra le sue braccia.

-Gli hai rotto il naso?- chiese ridendo. Sorrise sollevato.

-Temo di sì. Ma...é stato uno stronzo e...se lo meritava.- Feci combaciare le nostre mani, la sua era enorme rispetto alla mia.

-Domani mi porti a fare un giro.- annunciai.

-Va bene. Ma saremo solo noi due.- Annuii.

-Dormiamo. Domani ti faró camminare tanto.- Mi bloccó tra le sue braccia, e mi addormentai subito, senza incubi.

-

Qul giorni mi svegliai prima io e lo guardai dormire.

Era tenero, aveva la bocca un po' aperta e russava un po'.

Aveva anche della barba che gli era cresciuta, appena sveglio se la sarebbe dovuta fare, probabilmente.

-Buongiorno- sussurró stropiccindosi gli occhi.

-Buongiorno- sorrisi quando mi bació la guancia.

-Vieni, oggi facciamo colazione a casa.-

Grazie a lui mi sentivo sempre meglio, un suo abbraccio e il resto spariva.

-

5/04/2015

-Buona Pasquaaaaa- Mi ripeté per la centesima volta.

-Buona Pasqua anche a te.-

Mi afferrò per la vita, trascinandomi fuori casa.

-Ora ti porto in un posto, e passeremo la migliore Pasqua della nostra vita.-

Avendo passato quasi tutte le Pasque da sola, non ci sarebbe voluto molto.

Scoppio a ridere ed inizio a scalciare. -Mollami!- Mi poggió per terra.

-Va bene, ma seguimi.- Questa affermazione non ebbe molto senso, visto che mi prese la mano.

Mi tenne aperto lo sportello di una macchina, per poi salire dalla parte del guidatore.

-La macchina é di mia mamma, oggi me l'ha prestata.- spiegò.

-Dove andiamo?- rise.

-Se volessi dirtelo lo avrei gia fatto, non credi?- sbuffai.

-Sei una palla.-

-E tu sei stupenda.- Arrossii.

-E tu sei un idiota.- Sbuffò.

-Crudele. Comunque non te lo dico, e ci metteremo un po'.- Sbuffai io stavolta.

-Odio non sapere cosa succede. Devo sempre sapere che succede. Comunque carina l'auto- Notai.

Era un auto nera, non sapevo la marca o il modello, ma era davvero figa.

-Emh, grazie, credo. Comunque sono molto meglio le moto.- detto ciò accese la radio.

Passavano "What I did for Love" di David Guetta feat. Emili Sandé. (la sto ascoltando ora in realtà e.e)

-Quando sei nato?- chiesi, curiosa.

- Dieci Aprile- Raddrizzai di botto le spalle.

-Ma é tra cinque giorni!- urlai, e lui scrollò le spalle.

From London, to York.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora