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Passarono tre settimane dal mio primo attacco di panico...passò un mese da quando la famiglia  Sully se n'era andata.
In quelle tre settimane successero diverse cose, avevamo dato via al trasferimento nel nuovo albero casa iniziando nella prima settimana a portare tutti gli strumenti degli scienziati che ci aiutarono a sistemare anche l'interno dell'albero attrezzandolo per ogni esigenza del nostro popolo, nella seconda settimana ci occupammo delle coltivazioni iniziando a sistemare il terreno, nella terza settimana invece iniziamo a scaglionare il trasferimento del nostro popolo all'interno della nuova casa per non creare troppo casino.
Nel mentre ci fu l'attacco verso il popolo del cielo seguendo il piano che aveva fatto Sulken in passato per attaccare il velivolo aereo saccheggiandolo da cima a fondo, ottenendo armi, munizioni, tecnologia che serviva più che altro hai nostri amici umani è infine riuscimmo a scollegare la radio satellitare del popolo del cielo usandola come strumento per ascoltare i loro discorsi e soprattutto per spiarli.
In quelle tre settimane il nostro popolo era stato baciato dalla fortuna.
Invece per quanto riguardava me in quelle settimane restai più isolata del solito, concentrandomi sul mio percorso da tsahik notando che giorno dopo giorno il mio collegamento con eywa e le mie doti da sciamana stavano diventando più forti,
sorprendendo tutti non partecipai alla missione di saccheggiamento per il semplice fatto che non me la sentivo ancora del tutto di sbilanciarmi emotivamente...
io e sulken fummo gli ultimi a stabilirsi nell'albero casa per il semplice fatto che volevamo rimanere fino all'ultimo per restare al fianco dei nostri fratelli e sorelle che sarebbero rimasti lì fino al loro turno.
Riadattarsi alla nuova casa non era stato così difficile, l'unico fatto che mi aveva dato fastidio era quello di dormire assieme a Sulken, anche prima dormiamo nella stessa ma in direzioni diverse in questo caso avremmo dormito vicini per una questione di spazi,
Non appena mi aveva dato questa notizia litigammo perché io non volevo assolutamente dormire con lui trovando che fosse una mancanza di rispetto nei confronti del mio vero compagno, Sulken mi ripeteva sempre che era più di tre settimane che non sentivamo loro notizie e che probabilmente non ne avremo più avute di darci un taglio con questa devozione verso l'uomo che effettivamente amavo, una richiesta che non potevo accontentare... cosa che al un ragazzo dava su tutti nervi.
Alla fine però vinse lui dato che sicuramente non avrei potuto dormire insieme al popolo,
anche se però alcune notti sgattaiolava fuori dalla mia stanza andando a dormire dove tenevamo i nostri Ikran cioè alla fine dell'albero il più in alto possibile.
Ora invece avevo fatto pace con me stessa rassegnandomi ha dormire con lui.
Ogni giorno dopo da Norman chiedendogli notizie della famiglia Sully ma lui mi rispondeva ogni giorno con la stessa frase "ci contatteranno loro quando avranno bisogno", ormai la speranza di poter comunicare con loro e soprattutto con neteyam si stava trasformando in un sogno perché sembrava essere una fantasia.
Fino ad oggi.

<Nari> entrò di corsa un umana nella mia camera interrompendomi mentre stavo facendo una traccia lunga a Sulken dato che oggi sarebbe andato ha battugliare una zona rischiosa dato il giorno prima avevano beccato un gruppo di umani armati perlustrare i confini est sei monti alleluia.
Mi allontanai dal ragazzo girandoci verso la scienziata con sguardi confusi,
<è successo qualcosa?> domandai avvicinandomi a lei
<Norman...mi ha detto di venirti ha chiamare, Jake l'ha contattato Kiri è stata male stanno andando da loro per aiutarla se vuoi andare con..>
non la feci nemmeno finire che presi il mio arco e uscì di corsa dalla stanza andando nei piani superiori dell'albero arrivando nella zona degli ikran,
<tsey> urlai vedendo ma mia ikran arrivare
<andiamo da neteyam> sussurrai montandogli in groppa scendendo in picchiata nella zona dove gli umani avevano appostato dei veivoli aerei
<Norman> urlai alzando il braccio vedendolo salire sull'aereo
<Nari per fortuna> esclamò lui felice di vedermi arrivare
<fatemi strada io vi sto dietro> dissi risalendo in cielo vedendo in lontananza Sulken uscire dall'albero casa facendomi segno di non andare.
L'ho ignorai ovviamente è non appena l'aereo si alzò da terra iniziai ha seguirlo mettendomi al loro fianco.

la via della vita- AvatarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora