"Ricordati di chiamarmi tutte le sere alle 22 precise. Ricordati anche il nostro patto." Mi strinse in un abbraccio mio padre.
"Il nostro patto? Solo quando ti fa comodo vero?" Lo spinsi leggermente ridendo.
"Stai attenta. Seriamente"
"Papà; sono un licantropo. Se qualcuno dovesse provare ad importunarmi, non finirà bene. Per lui ovviamente."
"Dici così ma lo so che non faresti del male ad una mosca. Ed è una follia, prendendo in considerazione la nostra natura." Scherzò mio padre.
"Prenditi cura di tutti come hai sempre fatto. Distraiti e non pensare troppo a me; va bene? Starò in vacanza due mesi poi tornerò e continueremo le nostre vite monotone."
"Stai sempre insieme a Kira, non vi allontanate troppo; soprattutto con la luna piena."
"Papà sappiamo controllare i nostri istinti, non hai nulla da temere. Ti chiamo appena arrivo." Lo salutai ed entrai nel taxi dove ad attendermi trovai già Kira.
Subito dopo aver chiuso lo sportello, i sensi di colpa cominciarono a farsi sentire. Avevo appena mentito alla persona più importante della mia vita. Kira non riesce ancora a controllarsi con la luna piena.
Abbiamo mentito a mio padre, alla sua famiglia; a tutti. Pur di partire e cambiare aria per un pò.
Però avevamo un piano. Ci siamo informate per bene sui luoghi circostanti al campo, e la fortuna volle che dall'altra parte del fiume ci fosse un isolotto.
E' perfetto; poco prima della luna piena ci saremmo dirette lì, dove l'avrei legata e incatenata in modo da rendergli difficile la fuga.
Dopotutto, a detta del receptionist, l'isolotto era isolato e il fiume che lo circonda non può essere usato per farsi il bagno, dato il divieto di balneazione.
"Smettila di pensare. Goditi questa vacanza" Mi risvegliò dai pensieri.
"Si hai ragione, scusa. A volte mi faccio prendere troppo dai pensieri e dai possibili scenari in cui ci possiamo abbattere." Mi giustificai.
"Abbiamo studiato tutto decine e decine di volte. Vedrai che andrà tutto bene."
"Deve andare bene per forza. Rischiamo di non uscire più di casa altrimenti."
Quando arrivammo al campo era oramai sera; il sole stava praticamente calando ed era quasi del tutto sparito; lasciando al cielo un colore arancio che tendeva a diventare più scuro minuto dopo minuto.
Ci dirigemmo verso la nostra baita trascinando i bagagli.
Trovammo la zone adibita alle nostre "nuove case" abbastanza velocemente. Erano tutte disposte a cerchio; con al centro un albero abbastanza grande, con delle panchine attorno; panchine occupate da alcuni ragazzi, che non ci degnarono di uno sguardo.
"Simpatici" Ironizzò Kira, indicandoli con la testa.
"Non iniziare, siamo appena arrivate. Vedrai che si avvicineranno loro. Dopotutto siamo le ultime arrivate."
Nemmeno il tempo di dirlo che una ragazza, non appartenente al gruppo di prima, si avvicinò a noi.
"Ciao siete Kira e Freya?"
"Si" rispondemmo in coro.
"Perfetto; mancavate soltanto voi. Potete posare tutto quanto nella vostra baita, le chiavi sono queste." Si avvicinò una donna dandoci un mazzo di chiavi. "Appena avete sistemato i bagagli venite fuori che parliamo e vi spieghiamo alcune cose."
Annuimmo per poi entrare dentro.
"Che figuraccia; siamo realmente le ultime arrivate" Mi misi una mano nei capelli, gesto che ripetevo ogni volta ero nervosa.
"Non siamo mica in ritardo. Abitiamo lontano da qui; è normale che ci abbiamo messo tanto. Comunque nemmeno gli altri sembrano arrivati da chissà quanto."
"speriamo. Non voglio passare per ritardataria già il primo giorno."
"E' con immenso piacere che vi do il benvenuto al campo. Siete in tutto 30 giovani ragazzi. Qui scoprirete tutto quello che la natura ha da offrire. E per farlo, abbiamo bisogno di inserire alcune semplici regole." Iniziò la donna di prima. "Regola numero uno; ogni attrezzo elettronico verrà confiscato. Telefoni, computer, tablet e via dicendo, non sono ammessi nel campo. Dovrete consegnarceli e noi li terremo al sicuro in una cassaforte. Solo la domenica ve li riconsegneremo e vi faremo avere contatti col mondo esterno per un ora. Al termine del tempo, verremo a riprendere gli oggetti vietati. Regola numero due. E' severamente vietato farsi il bagno nel fiume. Regola numero tre, che è al quanto scontata. L'isolotto posto dall'altro lato del fiumiciattolo, non si deve raggiungere per nessuna ragione al mondo. Regola numero quattro. Ogni tipo di violenza verrà punita con l'espulsione dal campo." Terminò guardandoci.
Eravamo tutti sbalorditi; queste regole non erano presenti sul sito di iscrizione. Che sia chiaro; non mi pesa stare senza il telefono, dopotutto ne ero praticamente allergica; ma così non avrei potuto mantenere fede alla promessa fatta a mio padre.
"Se volete allontanarvi e chiamare i vostri cari per comunicargli queste regole potete farlo. Passeremo fra un ora a prendere tutti gli oggetti vietati."
Presi coraggio e mi allontanai leggermente per chiamare mio padre. Avevo molta ansia addosso per la sua possibile reazione.
Gli spiegai la situazione. Inizialmente era contrario a queste regole; però lo convinsi dicendo che lo avrei chiamato anche negli altri giorni se fosse successo qualcosa di grave. Alla fine cedette; permettendomi di rimanere al campo.
Non tutti però accettarono queste regole; da trenta diventammo ventidue.
"Fare tutta questa strada per poi andarsene via. Assurdo, non trovi?" Chiese nervosa Kira.
"Che hai? Sembri nervosa."
"Non ho visto Josh quando eravamo tutti raggruppati. Così l'ho chiamato; non viene più. Ha avuto dei contrattempi e non può più lasciare il suo villaggio."
"Oh Kira; mi dispiace molto" Sussurrai. "Però godiamoci questi giorni al meglio. Non pensare a lui. Pensa solo a te stessa." Gli accarezzai la spalla.
"Ragazzi; tornate tutti qui." Ci richiamò la donna. "Adesso vi faremo esplorare tutto il campo e poi andremo a cenare nella villa. Seguitemi"
Ci fece strada per tutto il campo.
Vedemmo il famoso fiume con il pontile sulla quale adagiava una canoa. Ci fece vedere anche dei sentieri che effettivamente non portano da nessuna parte, ma sono stati spianati soltanto per non far perdere i visitatori.
Andammo anche sulla spiaggia, adibita per fare dei falò o delle serate a tema.
Successivamente arrivammo anche alla famosa villa.
Anch'essa era in legno. Era molto grande e spaziosa. La casa era disposta su tre piani. Al primo piano c'era la sala da pranzo, con il bagno, l'ufficio e altre stanze però chiuse.
Il secondo piano era adibito per i dormitori.
"Come mai ci sono dei dormitori se abbiamo le baite?" Chiese infatti un ragazzo.
"Prima le iscrizioni erano molte dipiù; e dovevamo dividere i ragazzi. Non entravano tutti qui dentro; così costruimmo le baite."
All'ultimo, la soffita, invece ci furono soltanto vecchi scatoloni. Sicuramente sarà la zona della villa che useremo di meno.
Dopo il tour del campo e della casa; tornammo nella sala da pranzo pronti per mangiare. Kira non era dell'umore giusto. Continuava a pensare al ragazzo che non si sarebbe presentato.
"hey" La scossi leggermente. "Devo ricordati chi sei? Non ne vale la pena di stare così per uno che conosci a malapena. Sono sicura che troverai qualcun'altro più bello e intelligente. Poi siamo in un campo estivo; lontane dalle nostre stupide regole abitudinarie, stare qui sarà una passeggiata"
"Apprezzo il tuo sforzo; ma resterò qui solo e soltanto per te. Non ti lascio da sola. Che cugina sarei?"
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L'Alpha Del Vampiro.
FanfictionFreya, giovane Beta decide di cambiare aria per la stagione a venire, trascorrendo le sue vacanze in un campo estivo. Non si aspettava di certo di dover far i conti con una credenza popolare ed una leggenda che di vero poteva non avere nulla; ma in...