22 -Il Pub

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POV'S FREYA - PASSATO - 5 ANNI FA -  CITTA'

Sono passati alcuni giorni dall'ultimo furto. Si esatto. Ultimo furto. Ce ne sono stati degli altri e in questa piccola cittadina stava cominciando a girare un voce su un certo ladro.

Erano stati appesi dei manifesti in cui si raccomandava la gente di stare attenta alla propria abitazione, e di comunicare alle autorità tutto ciò che vedevano di sospetto.

Essendo una forestiera, nessuno conosceva la mia identità e camminando sempre a testa bassa, poche persone hanno avuto la fortuna di guardarmi negli occhi.

Anche oggi avrei dovuto commettere un effrazione e sarei dovuta entrare dentro la proprietà di qualcuno, ma questa volta scelsi bene la casa; era chiusa da giorni, nessuno è mai venuto per dormire o anche solo per far cambiare l'aria; i proprietari sicuramente non si trovano in città, forse si staranno godendo una meritata vacanza, ma questo non mi fermerà dall'entrare lì dentro, nonostante i sensi di colpa continui che oramai fanno parte di me.

Riuscii ad entrare e passai i successivi quattro giorni lì dentro, stando sempre attenta a non passar davanti alle finestre, o ad accendere le luci di notte. Magari qualcuno poteva vedere dei movimenti sospetti qui dentro e poteva chiamare i proprietari della casa.

Non poteva però andare tutto bene ancora per molto, difatti mentre passai un pomeriggio in un enorme parco, correndo col vento fra i capelli, sentii una voce parlare con la sottoscritta, e riconobbi quella tonalità in un nano secondo.

"Ti ho trovata"

Il corpo fu pervaso dai brividi e questa volta non positivi. Non si trattava degli stessi brividi che venivano ogni volta che sentivo la voce di Christian, o che mi toccava, no. Questa volta erano solo di terrore. Perchè la voce che sentii non era la sua. Non era del bel vampiro. Era del lupo.

Mi girai intorno terrorizzata, cercandolo con gli occhi. Provai a concentrarmi più e più volte nel sentire ancora la sua voce o il suo odore, ma nulla. Proprio come era arrivato, si era smaterializzato.

Pensai addirittura di essermelo immaginata, ma dentro di me sapevo, lo sapevo di non stare impazzendo. Sapevo di aver sentito bene.

Uscii velocemente dal parco per tornarmene a casa, senza preoccuparmi di essere seguita.

Forse una parte di me voleva realmente essere trovata per farla finita una volta per tutte, ma tutte le altre mi dicevano di combattere e di non arrendermi. Sia chiaro, so di essere spacciata, so che morirò a breve, ma almeno facciamolo faticare un pochino.

Poi di nuovo, durante la notte, mentre ero in un sonno profondo...

"Beta!"

Aprii subito gli occhi, vedendo il corpo sudato e nuovamente pieno di brividi.

Guardai la sveglia posta sul comodino al lato destro del letto, segnava la mezzanotte e mezza. Non ricordai nemmeno il momento esatto in cui mi ero addormentata, ma una cosa era certa, non sarei più riuscita a dormire quella notte.

Mi venne il terrore solo a pensare che potesse essere vicino e che sarebbe anche potuto essere nella mia stessa casa. Dovevo liberare la mente e cercare di calmare i battiti del cuore, per cui andai verso la doccia.

Non ero sicura questa volta di averlo sentito, magari era solo un sogno, o una allucinazione, non so. Non ero più lucida. Il cervello non riusciva ancora ad essere reattivo al 100%, perciò mi presi dei momenti per me.

Me ne tornai in camera, rubando una felpa lunga e un jeans dall'armadio posto in cameretta. Per fortuna in questa casa ci doveva vivere una ragazza della mia età, o poco più grande calcolando i vestiti poco casti, o magari ero soltanto io ad essere troppo bigotta essendo cresciuta sotto una campana di vetro; magari se fossi cresciuta in una famiglia normale, sarei andata anch'io in discoteca con un vestito cortissimo e dei tacchi vertiginosi, chissà. Però quella campana di vetro che tanto criticai, mi manca terribilmente. Darei qualsiasi cosa per poter tornare indietro e vivermi ogni momento come se fosse l'ultimo, e non parlo solo dei momenti con mio padre, ma anche quelli al campo. Darei di tutto per sentire parlare ancora carola di quanto fosse brava a danzare, oppure Alex lamentarsi di essere toccato troppo, oppure ancora i litigi con Christian, quanto vorrei litigarci ancora solo per poi farci pace e stare in silenzio a guardarci. Perchè a noi quelli bastavano, dei semplici sguardi, e tutto tornava come prima, tornava il sereno; destinato a durare poco sia chiaro, ma almeno avremmo assaggiato quell'attimo di pace, e adesso quell'attimo mi sarebbe bastato per tornare a credere in me.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 03, 2023 ⏰

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