15 - Il Vampiro E La Lupacchiotta

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POV'S FREYA

Dannazione; Perchè dev'essere sempre tutto così complicato?

Scesi le scale in fretta e furia, raccomandandomi con Thomas di controllare Andreas, ferito al piano di sopra.

In presenza dello stregone però c'erano anche altre tre persone che non vidi bene; li guardai soltanto di sfuggita mezzo secondo con la coda dell'occhio. E giurerei di aver visto su uno di loro un tatuaggio sul braccio. Il mio cuore perse un battito a quella vista, seppur confusa e non sicura. Forse stavo impazzendo, forse non ero lucida per gli ultimi avvenimenti e gli ultimi anni passati a combattere e ad abbattere tutti i pregiudizi su di me; ma potrei giurare di aver già visto quella macchia di inchiostro. Christian. No no... Sarà stata la mia immaginazione a fare tutto ciò. Non può essere vero. Perchè dovrebbero essere qui?

Non mi hanno mai cercata, così come io non cercai loro. Come potergli dare contro però, ho ucciso una di loro; e mi credevano tutti morta, perciò non posso esserne ferita.

Uscii fuori dai confini del mio paese natale, e appena vidi i bersagli, corsi verso di loro; superandoli per farmi seguire lontano da occhi indiscreti.

Non potevo combattere lì. Dopotutto se qualcosa dovesse andare storto, avrebbero facile accesso al territorio, e devo evitarlo con tutte le forze che ho.

Li sentii subito seguirmi. Concentrai le mie abilità sull'udito per percepire a quanti metri di distanza fossero dalla sottoscritta. Ascoltai i loro battiti cardiaci ed erano vicini, troppo vicini ed erano anche troppi per poterli battere tutti.

Cinque in tutto. Finchè erano due o tre era fattibile, ma cinque diamine è dannatamente pericoloso.

Rallentai quando fui abbastanza distante e loro fecero lo stesso.

Si misero tutti attorno a me, accerchiandomi.

"Che cosa volete?"

"Lui ti vuole. Brama la sua vendetta." Rispose uno di loro avvicinandosi minacciosamente.

"Vendetta? Qui l'unica che dovrebbe vendicarsi sono proprio io." Parlai, facendo spuntare i miei artigli.

Il tutto scoppiò all'improvviso. Il lupo prese a correre verso di me, e quando provò ad attaccarmi, gli bloccai il suo braccio e lo scaraventai a terra.

Fu il turno di una donna, che anche lei corse verso di me, ma fui più veloce e riuscii a controbattere ai suoi attacchi, finendo per rompergli il collo.

Intanto il lupo che misi a terrà si rialzò e provò a colpirmi alle spalle, ma anche in questo caso riuscii a bloccarlo, infliggendogli una ferita mortale al collo con gli artigli. Peccato che contro di loro soltanto l'argento poteva concludere il lavoro, uccidendoli.

Non sentii arrivare però il terzo di loro, che mi blocco per le braccia, lasciandomi senza difese.

Gli ultimi due si avvicinarono entrambi a me, per concludere quello che i loro compagni avevano iniziato.

Dovevo liberarmi da quella presa il prima possibile, e conoscevo solo un modo per farlo.

Mi trasformai, facendo cadere l'uomo che mi teneva a terra.

In confronto a cinque anni fa, la mia forma da licantropo era più grande; principalmente per due motivi. Il primo, ovviamente era il tempo, crescendo fisicamente, anche il lupo ottenne delle variazioni... Mentre il secondo beh...

Corsi verso i due bersagli davanti a me e li feci cadere a terra, oppressi dal mio peso.

Morsi la gamba di uno e lo lanciai contro un albero, mentre l'altro prese a scappare; me era troppo lento per me. Lo raggiunsi in pochissimi secondi, mordendogli la spalle e successivamente la testa; decapitandolo.

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