18 - Dimmi Cosa Vuoi

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"Freya..." Sussurrai, tornando a guardare la strada. "Non è così facile..."

"Cosa? Cosa non è facile?" Domandò tornando a guardarmi, interrompendomi ancora prima di iniziare a parlare. "Poi quando mai qualcosa è stato facile fra noi due."

"Mai. Fra di noi non è mai stato facile, ma adesso è ancora peggio di prima. Pensavo che avessi capito, ma te lo dirò di nuovo, magari così capirai meglio; fra di noi non ci sarà niente." Dissi senza guardarla.

La vidi scuotere la testa e borbottare qualcosa.

"Almeno finchè non saremo usciti da questa storia" Mi affrettai ad aggiungere.

"Vaffanculo."

"Come?"

"Vaffanculo Christian, ti aspetti che io rimanga qui ad attendere te e i tuoi tempi, beh no, per cui vaffanculo tu e i tuoi tempi del cazzo." Urlò furiosa.

"Non parlarmi in questo modo e non usare quel tono. Non con me."

"Tu non mi comandi, io uso il tono che voglio, perchè non fai altro che tirarti indietro. Non fai mai quello che senti, ma stai sempre a pensare alle conseguenze. Sei un vampiro, è vero sei immortale, ma questo non significa che vivrai in eterno, potremmo tutti quanti morire da un momento all'altro, perciò no. Mi vuoi? Bene, io sono qui adesso; in caso contrario, non so se starò qui quando tu sarai pronto."

"Ti ho detto di non parlarmi in questo modo." Sussurrai gelido. "Manca poco all'hotel. Scegliti una religione e comincia a pregare, perchè solamente un Dio potrà salvarti da ciò che accadrà."

"Mi stai minacciando?"

"Si."



POV'S FREYA

Parcheggiò la macchina rubata leggermente distante dall'hotel.

"Muoviti" Ordinò cominciando a camminare, lasciandomi indietro.

Alzai gli occhi al cielo senza rispondergli.

"E non alzare gli occhi al cielo."

"Io non-"

"Si invece l'hai fatto, ti conosco  oramai."

"Perchè tutta questa fretta di tornare in hotel?"

"Devi imparare la lezione, mi sono stancato del tuo tono aggressivo e strafottente."

"Non sono ne aggressiva e ne strafottente." Borbottai.

"Lo diventi però, quando qualcosa non ti va bene. Per cui, muovi quel bel culo che ti ritrovi e seguimi."

Arrossii al complimento, seppur volgare, era comunque un complimento; arrivammo alla hall dell'hotel e sentii tutti gli sguardi del branco e dei vampiri su noi due.

Rallentai e appena il vampiro riccioluto se ne accorse, mi prese per un braccio e mi portò verso un ascensore.

Vidi Mattia alzarsi per fare una domanda, ma l'amico lo bloccò con un imperativo: "Non ora!"

"Adesso puoi lasciarmi, non posso scappare da qui dentro."

Mi ignorò, continuando a strattonarmi fino a quella che capii essere la sua stanza.

Chiuse la porta alle sue spalle e mi ci sbattè contro.

"Ahi, sei fuor-"

"Si, lo sono, ed è tutta colpa tua" Disse per poi catapultarsi sulle mie labbra, baciandomi e facendo scendere le mani sui fianchi.

L'Alpha Del Vampiro.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora