19 - Il piano

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Il sole caldo batté sul mio viso, costringendomi a stringere gli occhi e svegliarmi.

Tastai con la mano la parte del letto occupata dal vampiro, preoccupandomi di trovarla vuota come successe altre volte in passato, ma con mia grande sorpresa lo trovai ancora disteso accanto a me.

Aprii gli occhi quando sentii la mia mano venire stretta dalla sua.

"Buongiorno" Mugolai coprendomi la faccia con le dita.

"Buongiorno, ti sei svegliata finalmente" Sussurrò tirandomi leggermente verso di lui.

Mi strinsi nel suo corpo, allacciando un braccio attorno al suo collo.

"Che ore sono?"

"Sono quasi le 10 e Luigi ha bussato alla porta circa 40 minuti fa per dirci che la maggior parte di noi sono già scesi."

Mi allontanai di scatto. "Perchè non mi hai svegliato, li abbiamo fatti aspettare."

"Per lo stesso motivo per la quale non hai sentito Luigi stamattina"

Lo guardai confusa.

"Eri stremata... Ho forse esagerato ieri sera?" Ridacchiò.

Diventai subito rossa capendo a cosa facesse riferimento.

"Smettila. Non ero affatto stremata come dici tu... Solo che... Che... Mi piace dormire. Si mi piace tanto dormire."

"Ripetilo ancora, magari imparerai a crederci anche tu." Si prese gioco di me.

"Christian. Ti mordo." Dissi colpendolo leggermente sul petto.

"Fallo, magari mi piacerà; potremmo scoprire nuove fantasie erotiche che non abbiamo sperimentato ieri sera." Mi provocò ancora avvicinando il suo viso al mio.

I nostri nasi si sfioravano e i respiri si fondevano.

"Datti un contegno Vampiro."

"Non riesco." Si sporse verso il mio orecchio. "Sei la mia droga preferita ormai." Sussurrò, baciando e mordendo il lobo, per scendere fino al collo.

"Chri..." Gemetti piano. "So quello che avevamo detto, ma non riesco scusa" Parlai prima di fiondarmi sulle sue labbra.

Mi attirò a se e mi fece salire sulle sue gambe, senza interrompere il bacio che divenne sempre più intenso.

Ci fece allontanare solo il suono del suo telefono.

Fece un verso di fastidio, prendendolo.

"Alex, spero che sia per una buona causa." Rispose alla chiamata.

"Vi stiamo aspettando, quanto dobbiamo farlo ancora?"

"Dateci una mezz'oretta" Disse Christian ridendo.

"Non è vero, stiamo scendendo" Mi intromisi chiudendo poi la linea, guadagnandomi un occhiataccia da Christian.

"Così impari a provocarmi vampiro." Parlai sulle sue labbra, prima di baciarle e allontanarmi. "Dai vestiamoci e scendiamo."

"Guasta feste." Borbottò.

Ridacchiai ma una nota di tristezza arrivò dritta al mio petto.

"Chri..." Lo richiamai.

Subito si girò notando il mio tono di voce.

"Non cambierà niente una volta usciti da quella porta, vero? Staremo ancora così, spero..."

"Non sono uno da smancerie in pubblico, però se vuoi essere scopata sul tavolo della hall dell'hotel devi solo chiederlo" Si avvicinò ridendo.

"Christian!" Urlai. "Lo sai che intendo." Ridacchiai anch'io.

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