(CAP.30) ECLISSI

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(LUMINE'S POV)

Ascoltare quelle parole fu ironico in un certo senso, mi ricordai la prima volta che lo avevo affrontato. In quello scontro non fu altro che un mostro: spietato e inflessibile, riuscii a sconfiggerlo, ma rimase quel vuoto causato dal suo tradimento.
All'epoca, non ero riuscita a fidarmi completamente, avevo dubbi riguardo la sua inaspettata gentilezza, ed erano più che fondati.
Mi faceva sorridere il fatto che il mostro che avevo distrutto tre anni fa era lo stesso che mi aveva chiesto la mano.
La nostra relazione era basata sull'incoerenza, mi ero chiesta molte volte come abbiamo imparato ad amarci, ma la risposta era sempre la seguente: il tormento che ci eravamo dati a vicenda e il nostro improvviso interesse reciproco, ci aveva portati a provare sentimenti contrastanti.

Eravamo talmente differenti, lui il sole e io la luna, eppure un giorno decidemmo di unirci e divenire eclissi, in eterno.

"Ajax, perché mi ami?" Gli chiesi, fissandolo con decisione. Lui distolse lo sguardo da me, e si diresse verso la porta, camminando lentamente. Voleva evitarmi?
Dopo avermi sorpassato, si appoggiò allo stipite, e sospirò.
"Mi chiedo come ti vengano in mente certe domande- disse lui- Diciamo che mi hai sempre attratto, eri una sfida per me, e io non rinuncio mai alle sfide. Ho imparato a conoscerti, Lumine, e ti sei trasformata nel mio desiderio proibito. Sei coraggiosa, determinata, generosa, empatica, bellissima. È difficile resisterti"

Replicò, poi se ne andò, lasciandomi sola nella stanza, in compagnia dei miei pensieri.
Meritavo veramente tutti questi aggettivi? I miei occhi si riempirono di lacrime, ma non intendevo lasciarle scorrere sulle mie guance.
Non avrei dovuto piangere, non era il caso; corsi dietro ad Ajax e lo abbracciai, commossa, lui accennò una risata.
"A cosa devo quest'onore?" Mi chiese.
"Ti amo, ti amo, ti amo" Dissi sorridendo, Ajax mi guardò dolcemente:
"lo so benissimo" commentò, abbracciandomi a sua volta, mi prese con delicatezza il mento per costringermi a posare lo sguardo sul suo viso. "È tardi, meglio andare, non pensi?"
Io annuí e mi staccai da lui a malincuore.

Il nostro viaggio durò due giorni, quando arrivammo nella famosa regione, il violentissimo freddo mi investii, il clima era veramente terribile e poco confortevole. Ma il paesaggio era mozzafiato, il terreno ricoperto di neve, gli ipnotici cristalli di ghiaccio e gli anziani alberi spogli rendevano il luogo più elegante.
Ad un certo punto, ci fermammo vicino a un sentiero, sentivo un allegro rumore, sembravano voci di bambini. Ci avvicinammo sempre di più al suono e vidi un cottage di grandi dimensioni.

"Benvenuta a casa" annunciò Ajax, c'erano tre bambini intenti a giocare ad acchiapparella, dovevano essere i fratelli minori di Ajax.
"Ragazzi! È arrivato il fratellone!" Riconobbi la voce di Teucer e corse da noi, sembrava molto emozionato della nostra visita.
"Fratellone hai portato Lumine!" Esclamò spostando l'attenzione su di me, mi abbracciò tutto contento.
"Teucer, mi sei mancato" Dissi abbracciandolo a sua volta, ci raggiunsero altri due bambini, salutarono Ajax tutti insieme con un abbraccio di gruppo.
La vista di Ajax così amato dai suoi fratellini mi sciolse, era qualcosa di fin troppo adorabile da reggere per il mio cuore.

"Ragazzi, il vostro fratellone ha portato un'ospite" Commentò Ajax, posando una mano sulla mia spalla.
"È un piacere conoscervi" Salutai sorridendo, dopo qualche secondo di silenzio, una bambina si avvicinò a me:
"Il fratellone aveva detto che eri bella, ma non così tanto- replicò la bambina continuando a fissarmi- posso intrecciarti i capelli?"
"Sei la sua fidanzata? Non è vero?" Chiese un altro bambino curioso. "Si che lo è!" Rispose Teucer incrociando le braccia al petto con fare orgoglioso.
"Vedete che bella? Alla mamma piacerà tantissimo"
"O-oh grazie molte" Ringraziai imbarazzata, la bambina mi prese la mano e mi condusse dentro casa.
"Io mi chiamo Tonia, l'altro Anthon e Teucer lo conosci già. Io sono quella più grande dopo il fratellone, sicuramente la più matura in famiglia- Si presentò emozionata- tu sei Lumine vero?"
Io annuì timidamente.
Ajax e gli altri fratelli ci raggiunsero, Tonia spalancò la porta di casa e chiamò la madre, impaziente di presentarmi.
"Mamma! Sono arrivati!" Urlò con gioia.
Ajax si avvicinò a me, posando una mano sul mio fianco.

"Non ti lasceranno sola neanche per un attimo, penso tu lo sappia" Mi avvertì lui ridacchiando.
"Non sarà un problema"

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