(CAP.22) ALBA

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(LUMINE'S POV)

Le mie reazioni si alternavano.
Riso o pianto? Entrambi, quello in realtà, era un raro caso di "prendi 1 paghi 2" ero in uno stato di gioia sfrenata, davvero mi stava capitando qualcosa di talmente bello?

Mio fratello mi aspettava a Monsdtat, l'avevo affidato a delle persone che mi erano care, ossia Amber e Jean, erano così felici per me e sembravano molto incuriosite da Aether.
Gli avevo raccontato qualsiasi cosa tra me e Ajax, anche il momento in cui stava quasi per uccidermi nella Golden House, quella parte della storia non gli è andata particolarmente a genio, ma era lieto di sapere che c'era qualcuno che mi amava e che mi avrebbe protetta, a parte lui.
Era un ottimo ascoltatore, durante il racconto, cominciava a pormi domande interessato, come se stesse guardando una commedia romantica. Certo, io avevo cercato di non fare una descrizione dettagliata delle.. interazioni tra me e Ajax, ma Aether era molto scaltro, e riusciva a capire quando era successo "qualcosa" dalla mia espressione e dalle mie guance rosse.

"Lumine, vai da lui, io ti aspetto qui" mi disse un giorno, posandomi una mano sulla testa. Così iniziai il mio piccolo viaggio: meta? Ajax, ed eccomi qui, con un anello al dito.

"Quindi è un si?" Scherzò Ajax, ridendo, mi asciugò una lacrima con un gesto gentile. Poi notai che i suoi occhi erano lucidi.
"Ti prego, non piangere anche tu" Lo supplicai sorridendo.
"Non sto assolutamente piangendo, ti pare?- Disse voltandosi- beh, forse è meglio entrare in casa" Mi consigliò, in effetti faceva parecchio freddo, avevo gli arti congelati.
"Scusa, forse è meglio che mi alzi" Mormorai sottovoce, fui sul punto di allontanarmi, ma lui mi prese la mano attirandomi di nuovo su di sè.
"Non ho detto questo" Sussurrò.
E prima di separarsi da me mi rubò un piccolo bacio sulle labbra, si alzò, mi tese la mano e ci incamminammo verso casa sua, mentre osservavamo l'alba illuminarci il viso con dei minuscoli spiragli di luce, che sfuggivano al grigio opaco delle nuvole.

Ci tenemmo per mano per tutta la passeggiata, Ajax non mi toglieva gli occhi di dosso, sembrava al settimo cielo ogni volta che il suo sguardo incontrava qualsiasi singola parte del mio viso.
"Questa dea sarà veramente mia moglie?" Pensò ad alta voce, forse un po' troppo alta, gli abitanti di Liyue ci davano occhiate curiose, sapevano tutti chi era l'uomo con cui stavo camminando.
"Shh!- lo zittì- Ajax! Se ti sentono i Fatui-"
"Oh non ti preoccupare, quegli inutili sottoposti hanno levato le tende da Liyue- spiegò rilassato- la Tsaritsa ha lasciato solo e semplicemente a me il comando" Concluse.
Mi ero quasi scordata di star sposando un Fatui, e non uno qualunque, l'undicesimo Fatui Harbinger, era una persona malvagia, aveva fatto tanto male.
Ma io lo amavo,e non potevo frenare i miei sentimenti.
Non ho mai amato Tartaglia o Childe, amavo Ajax, cioè il suo lato sensibile e così dolcemente irritante.

Arrivammo alla sua abitazione, mi aprì la porta, facendomi entrare per prima. Fui felice di vedere una grande catasta legname ardere nel camino, poggiai il mio cappotto su un attaccapanni messo accanto all'atrio, Ajax ripeté la mia azione, iniziò a squadrare la mia schiena quasi nuda e il mio abito che scopriva una porzione del mio corpo.
"Che c'è?" Gli chiesi inclinando la testa.
"Non senti freddo?" Replicò avvicinandosi, aveva ragione.
"Oh beh, un pochino- dissi- però non ci ho fatto caso" Avevo provato fin troppe emozioni per concentrarmi sul mio benessere.

"Lascia fare ad Ajax" Mi disse colpendomi dolcemente la testa con la mano.
Se ne andò dalla stanza per tornare 3 minuti dopo con dei vestiti in mano:" Indossa questi, ti staranno un po' larghi, ma meglio di nulla- sorrise maliziosamente- dico bene?"

L'aveva fatto a posta. Annuii e andai a cambiarmi.


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