(CAP.28) FAMIGLIA

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(LUMINE'S POV)

Stava succedendo per davvero, e proprio a me.
Ajax, l'undicesimo dei Fatui Harbingers, il più fedele sottoposto della Tsaritsa mi stava portando nella sua stanza.
Ed io mi ero lasciata condurre come un agnellino sperduto, in attesa di venire sbranato dal lupo cattivo.
In quel momento mi sentii impotente, le mie guance stavano bruciando e abbassai lo sguardo, fingendo che il pavimento in legno di quercia fosse molto più attraente del ragazzo che avevo davanti. Cosa avrei dovuto fare?
Semplice, avrei reagito come al solito: rimasi quieta con un cumulo di pensieri che mi frullavano impertinenti nella mente.

Eravamo arrivati alla porta,ma se c'era una cosa che disprezzavo, era apparire debole e insicura.
Quindi entrai con naturalezza nella stanza, era decisamente più grande delle altre, c'era un certo profumo di cera sparso per l'area della camera, era piuttosto ordinata ma notai che lo scrittoio posto all'angolo era molto confusionario: c'erano fogli dappertutto, calamai vuoti e una candida penna d'oca su una lunga pila di lettere.
Mi avvicinai e iniziai a sfiorare la torre sbilenca di missive:
"Sono per la tua famiglia, non è così?" Chiesi ad Ajax, lui si era fermato ad osservarmi appoggiato alla porta.
"Si, ma ti racconterò un'altra volta- Replicò- vado a prendere alcune coperte" Mi lasciò sola e mi sedetti sul letto, sorpresa per quanto fosse grande, misi via le calze che mi aveva dato Ajax e mi buttai tra le lenzuola celesti, presi un cuscino di una tonalità più accentuata e lo strinsi a me, aveva il suo inebriante profumo. Chiusi gli occhi.

Passarono almeno 2 minuti, non ero ancora addormentata, ma stavo riposando le palpebre.
"Lumi?" Ajax era entrato nella stanza, posò le coperte sul letto, lo ignorai, volevo ancora godermi il mio spazio.
"Lumi, potevi aspettarmi" Si lamentò avvicinandosi, io non risposi e affondai la faccia sul cuscino.
Lui spostò le lenzuola e si sdraiò vicino a me, iniziò ad abbracciarmi.
"Lumi prestami attenzione" sussurrò. Mi misi a pancia in su, e lui appoggiò la testa al mio petto.
"Non vuoi farmi le coccole?" Mi chiese sfoderando il suo sguardo da micetto indifeso. Sospirai.
"Si che voglio" Gli dissi e iniziai ad accarezzargli i capelli dolcemente, lui sembrò soddisfatto della mia reazione. Rimanemmo per un pò così: le mie dita che toccavano con gentilezza i suoi ciuffi ramati, lui continuava ad abbracciarmi e qualche volta mi solleticava la pancia e lo pregavo di fermarsi mentre scoppiavo in una fragorosa risata.

Stavo talmente bene con Ajax, lo amavo con tutta la mia anima.

"Lumine, perché eri così imbarazzata quando ti ho chiesto di riposare in camera mia?" Mi chiese incuriosito. Io distolsi lo sguardo e arrossii: "pensavo avessi.. intenzioni diverse" mormorai sottovoce.
Lui mi fece un sorrisetto malizioso, e mi fissò compiaciuto.
"Non mi sarebbe dispiaciuto, sai?" Replicò ridendo.
"Sta zitto" Lo ammonì dandogli uno schiaffetto sulla testa.
"Comunque, si, quelle lettere erano per la mia famiglia- ammise- gli ho parlato tanto di te"
Chissà cosa aveva scritto su di me, la curiosità mi stava mangiando viva.
"Un giorno vorrei conoscerli, i tuoi genitori e i tuoi fratelli" Gli confessai, tornando a toccargli i capelli.
"Lo farai- esclamò con sicurezza- tra una settimana dovrò andare a Snezhnaya per questioni di lavoro, sarebbero molto felici di ospitarci" Disse allegramente, i suoi occhi brillavano dalla gioia. Mi sarebbe piaciuto così tanto, ma ero un pò nervosa, e se non gli fossi piaciuta?

"Non so, potrei disturbare"
"Di cosa parli? Manchi così tanto a Teucer, ti prego vieni" mi supplicò.
"D'accordo" Acconsentii sorridendo, Ajax ricambiò il mio sorriso e mi baciò teneramente.

"Ne sono felice Lumi"
"Ti amo Ajax" Presi il suo viso tra le mani, lui arrossii, gli diedi un bacio anche io, fu più lungo del solito. E quando ci riscuotemmo lui mi sorrise.

"Ti amo anche io, più di ogni altra cosa al mondo Lumine"









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