(CAP.3) PUZZLE

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(CHILDE'S POV)

Non era il momento di buttarmi giù in quel modo, dovevo mettere da parte le mie emozioni. Almeno finché non l'avrei convinta completamente. Ricordai: avevo un obiettivo da raggiungere,  velocemente e in modo efficace.

Presi un lungo respiro e iniziai a parlare:
"Ascoltami, non intendo ingannarti in alcun modo, ho sinceramente bisogno di te- feci una pausa per simulare dispiacere- Mi serve solo questo favore e ti lascerò in pace, possibilmente con tuo fratello".

Non capii se fosse veramente convinta di ciò che avevo detto, il suo volto esprimeva molta diffidenza. Si avvicinò a me, osservò ogni singolo lineamento della mia faccia, per cogliere ogni minimo segno di imbarazzo o menzogna che la mia espressione emanava.

Mi guardò negli occhi:
"Tu non mi piaci Childe, onestamente non c'è niente di te che io apprezzi veramente- la interruppi:
"Tralasciando il mio aspetto" commentai sorridendo.
Mi diede un'occhiata severa, fece un sospiro:
"Tralasciando il tuo aspetto - sul mio volto si dipinse come una maschera, piena di soddisfazione, Lumine continuò- Mio malgrado, credo proprio ti darò la mano che desideravi così ardentemente.

Ma ti avverto- si avvicinò pericolosamente a me - prova solo a dirmi menzogne, e le conseguenze saranno inevitabili. Inoltre, mi dai il permesso di stabilire 3 regole?" 
Scossi il capo:
"Nessun problema"
Sembrava felice della mia risposta, sorrise leggermente.

Il suo sorriso mi è sempre piaciuto, era così piacevole quasi paradisiaco per quanto dolce fosse.

Mise le mani sui fianchi e prese parola:
"Prima regola, non sei mio responsabile, non sei forzato ad aiutarmi o salvarmi nelle situazioni di pericolo- mi fissò per qualche secondo - e se ti conosco bene, saresti molto lieto di fare l'eroe e rinfacciarmi il tuo aiuto per tutta la vita" Feci spallucce e la lasciai continuare.

È inquietante il modo in cui intuisca tutte le mie reazioni e i miei atteggiamenti.

"Seconda regola, dopo averti accompagnato al confine di Snezhnaya non intendo andare oltre neanche di un centimetro" Mi disse seria, la sua cautela era così esagerata. Ma mi ritrovai ad accettare anche quella condizione:
"D'accordo ragazzina".  Ora toccava all'ultima regola.

"Terza e ultima regola, nonché la più importante che TU devi rispettare, Childe" Santi numi, di cosa si trattava?

Mi guardò con più durezza, però notai una piccola quantità di dispiacere. Che tipo di regola voleva stabilire?

"Childe- continuò- ti proibisco assolutamente di toccarmi, dovrai starmi lontano almeno di 37 cm. Capito?" No, questo non era minimamente possibile.

(LUMINE'S POV)

Quando gli annunciai l'ultima regola sembrava avesse visto la peggiore delle creature, ne ero certa: anche se avesse accettato, non sarebbe riuscito a rispettare la mia richiesta:
"Ebbene? Accetti l'ultima condizione?"

Si fermò a rimuginare per un pò, quando finalmente rispose con un sospiro:
"Ah, diamine, sarà dura. Ma ci proverò" Incredibile, rimasi piacevolmente sorpresa.

Eppure una minuscula parte di me era un pò dispiaciuta, perché infondo, il suo tocco gentile  mi "confortava" particolarmente. Ma era l'unico modo per far andar tutto perfettamente liscio e senza nessun minimo intoppo.

"Rispetterò questa regola - disse il Fatui - ma prima permettimi di fare un'ultima cosa" Si avvicinò a me lentamente:
"Childe? Cosa intendi-" Mi bloccai quando mi prese il viso tra le mani con una delicatezza tale che i petali di ciliegio erano il nulla più totale in confronto, mi guardò dritto negli occhi.

Mi incantai, quegli occhi. Ancora una volta mi avevano teso una terribile trappola. Immaginavo che le mie pupille si fossero totalmente dilatate.

Cominciò ad accarezzarmi i capelli e non riuscì più a pensare lucidamente, cosa stava succedendo?
Mi baciò la guancia dolcemente, purtroppo, desiderai ripetesse quel gesto all'infinito.

"Mhm? - alzò lo sguardo al cielo - il sole sta tramontando Lumine, forse è meglio che tu stia da me almeno per stasera, se la cosa ovviamente non ti da fastidio o non ti urta" Mi propose staccandosi da me.
Paimon ci aveva lasciati soli, ma in quel momento apparve per incitarmi:
"LUMINE ACCETTA. IO SONO COSÌ STAANCA, ho bisogno di riposare e magari anche mangiare qualche leccornia".

Feci cenno di si con la testa:
"Va bene Paimon, se non resisti proprio pi- "
"NO CERTAMENTE" Urlò Paimon interrompendomi.
"Perfetto allora è deciso, seguitemi" Commentò Childe. Era così tranquillo, così indifferente.

Chi era il ragazzo a cui ho offerto il mio aiuto?
Ovvio, un puzzle sconnesso, e toccava a ME completarlo.






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