(CAP.21) INVERNO

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(AJAX'S POV)
Quel momento.
Lo ricordavo perfettamente, in ogni suo minimo, straziante dettaglio. L'acqua salata sulle nostre guance, la luce rossa e sottile di quel terribile crepuscolo, le labbra lievemente bagnate dalle lacrime e il vuoto più assoluto presente nel mio cuore.
Le nostre parole, le nostre tenere e atroci parole, che ci eravamo detti nel dolore più immenso; le ricordavo, lettera per lettera, sillaba per sillaba. Quei dolci suoni avevano acceso in me la speranza, quella piccola scintilla ardeva in me con insistenza, alimentata dal sincero amore che provavo per quella donna.
La stessa donna che avevo tentato di uccidere varie volte, questo pensiero mi lasciava sempre un sorriso sul volto: chi si aspettava che mi sarei innamorato della mia vittima più desiderata?

Erano passati due lunghi e amarissimi anni, non c'era momento in cui non pensavo a Lumine, la parte della mia anima tormentata che avevo lasciato andare indisturbata.
Il suo nome, nei momenti in cui la solitudine mi avvolgeva con il suo oscuro mantello, mi bastava pronunciarlo per provare un inebriante senso di dolcezza.
Sentivo ancora il sapore delle sue labbra rosate: un fresco gusto di menta, che poi iniziava a dissolversi, lasciando spazio a un delicato sentore di vaniglia.
E il suo profumo, era memorabile, gigli di campo mischiato a un pungente odore di aghi di pino, pensai che la rappresentava perfettamente, un aroma gentile e pura contornata da un'altra severa e rigida.

Mi mancava ogni singola cosa di lei.
Però sapevo che sarebbe tornata.

In quel momento ero sull'uscio di casa mia, prendevo una tazza di tè con serenità, appoggiato allo stipite.
Mi ero svegliato particolarmente presto quel giorno, una conseguenza dovuta alla mia insonnia frequente; faceva molto freddo, stava per nevicare, la brezza fresca mi accarezzava il viso, la punta del mio naso era leggermente rossiccia, ornata da una piccola quantità di brina. Ero coperto da un pesante maglione bordeaux e una sciarpa di un rosso vermiglio.
Il liquido nella tazza di ceramica era finito, decisi di andare a fare due passi, presi il cappotto bianco ottico e mi diressi.. da qualche parte.

Camminavo immerso nei miei pensieri, mentre guardavo il paesaggio di Liyue ricoprirsi lentamente di candida neve, era una piacevole vista, molta gente era ancora celata nelle proprie case a riposare beati.
Attraversai la porta principale della città, osservavo il terreno, si era mutato in una morbida distesa bianca, era tutto così terribilmente affascinante, rimuginai tra me e me.

"Ajax!"

La sua voce.
Era forse un'illusione? Il cuore iniziò a battermi veloce, tramutandosi in un cavallo selvaggio.

Eccola lì, davanti a me, che mi fissava con un'espressione sorpresa ma estremamente felice. Corsi da lei più veloce che potevo, si gettò su di me, abbracciandomi, mise le braccia intorno al mio collo, stava per soffocarmi ma non era importante, sarebbe stato gradevole morire asfissiato da lei.
A mia volta posai le mani sulla sua schiena e la strinsi a me, era veramente tornata, la mia Lumine.

(LUMINE'S POV)

Ajax mi prese il viso tra le mani, ero così emozionata di rivederlo dopo 2 anni, finalmente, avrei potuto di nuovo sentire il suono della sua voce, percepire il suo tocco sulla mia pelle, baciare la sua bocca.

Vidi la sua espressione sollevata e non potei fare altro che sorridere, sorridere al ragazzo che amavo più al mondo, al motivo della mia adorata gioia, all'uomo che desideravo al mio fianco per tutta la vita.

"Ajax.. Io non so da dove cominciare" Mormorai commossa.
"Non cominciare allora" Replicò lui ridendo, mi baciò con tenerezza.
Mi mancavano così tanto i suoi gesti, il suo affetto e le sue solite e irritanti moine, ma adesso non era più un problema. Lui era appiccicato a me, a condividere il nostro fiato con la dolcezza di cui sentivo la costante mancanza.
Eravamo veramente felici? Non ci sarebbe più stato nessun ostacolo tra noi due, ciò mi fece riempire gli occhi di lacrime, il solo pensiero di ritrovare il mio amore mi rendeva talmente vulnerabile.
Ci riscuotemmo dopo dieci secondi.
"Ajax, ho ritrovato mio fratello- gli comunicai- ho ritrovato Aether" Iniziai ad accarezzargli i capelli ramati, mi ero dimenticata di quanto soffici fossero al tatto.
"Non avevo dubbi" Disse, col sorriso stampato in faccia. Si perse nel mio sguardo, restammo in silenzio a guardaci con tenerezza, quando la mia mano abbandonò i suoi capelli, mi sfiorò la guancia, fissandomi intensamente.
Tremai. Non capivo se per il tremendo freddo oppure per il suo sguardo.
Si sfilò la sciarpa e me la mise intorno a collo.

"Ragazzina, sappi che hai un'altra e ultima missione.." Commentò con un'occhiata eloquente, poggiò un braccio intorno alla mia schiena. Lo fissai confusa, con la mano che gli era rimasta estrasse dalla tasca del cappotto una piccola scatolina.

Lui la aprì, mi sentii mancare.
Il suo braccio lasciò la mia schiena per prendermi la mano.
"Diventare mia moglie" Mi sussurrò, infilando l'anello tempestato di minuscoli zaffiri blu reale all'anulare.

Non riuscii a trattenermi, scoppiai a piangere dalla gioia.
"Assolutamente si" Accettai saltandogli addosso, ci sbalanciammo e cademmo sulla neve densa.
Ero sopra di lui, in preda alla gioia e al pianto più folle.

Era la miglior missione che avessi mai accettato di svolgere in tutta la mia carriera da cavaliere dei Favonious.

!SPAZIO AUTRICE!
Ragazzi, la storia non finisce qui, state sereni!
Buona notte/mattina/pomeriggio/sera.


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