1: A secret invitation

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"Hey, Zhongli. Ho saputo che sei tornato a Rennes. Hai da fare domani? Ho affittato una casa per le vacanze insieme agli altri. Fammi sapere se vuoi passare."

Zhongli rilesse quelle parole sullo schermo del cellulare per la quinta volta, perplesso. Si sarebbe aspettato di tutto, tranne un messaggio da Al Haitham. Anzi, addirittura un invito!

Era tornato in Francia soltanto da due giorni e stava ancora cercando di riabituarsi al fuso orario europeo. Le sue ore di sonno e di veglia erano completamente sballate. Non faceva altro che confondere il giorno con la notte, da quando aveva lasciato il Canada.

Dopotutto, era da più di un anno che non rimetteva piede in Europa. Probabilmente avrebbe dovuto riabituarsi a tante cose, di cui l'orologio era la sua ultima preoccupazione. C'era da pensare ai nuovi orari delle lezioni, a chi salutare o meno, o a cercare una nuova stanza.

Ma non poteva certo ragionare su tutti quei problemi, non quando era ancora stremato.

Stropicciandosi gli occhi, tornò a concentrarsi sul messaggio dell'amico, aggrottando la fronte.

Al Haitham aveva affittato una casa per le vacanze? Dove? Per quale motivo? E perché voleva che andasse lì anche lui?

E, soprattutto, chi erano "gli altri"? Il loro gruppo di amici era parecchio ampio. 

Dopo essersi conosciuti al corso serale di francese, tanto tempo prima, lui, Al Haitham, Kaveh, Childe, Dehya, Dunyarzad, Cyno, Tighnari e tanti altri, non si erano praticamente più separati. Essere degli emigrati in un paese straniero li aveva uniti come non mai, legandoli a un'amicizia che aveva quasi superato i dieci anni. 

Una volta imparata quella nuova lingua insieme, si erano ritrovati per svolgere tante attività diverse, fino a studiare insieme nella stessa università e vivere nello stesso Campus.

Zhongli era l'unico ad essersi separato da loro, l'unico ad aver cambiato di nuovo paese, anche se solo per un anno. E ora che era tornato, aveva la tremenda paura che nulla fosse più come prima.  

Si sentiva quasi un estraneo, nel luogo in cui aveva vissuto per anni e anni, e sapeva anche perché: quando se n'era andato dalla Francia, non lo aveva fatto nel migliore dei modi. Aveva ancora un sacco di questioni in sospeso con il suo gruppo, e, soprattutto, con una persona in particolare: Childe. 

Era già un miracolo che Al Haitham gli rivolgesse ancora tranquillamente la parola. Quell'invito improvviso era una sopresa tanto piacevole quanto shockante. Davvero lo voleva ancora intorno?

Si fece coraggio, inspirò, e si decise a rispondergli.

"Ciao, come va?? Sì, sono tornato! Scusa se non mi sono più fatto vivo. Il jet lag mi sta uccidendo..", iniziò a digitare Zhongli, prima di aggiungere: "Comunque, ti ringrazio molto per l'invito. Sarei felice di rivederti. Posso chiederti dov'è questa casa?  E quanto tempo posso fermarmi? E..chi altro ci sarebbe, oltre a te?"

Sospirò nervosamente, mentre attendeva la risposta dell'altro.

Sapeva già che Al Haitham avrebbe capito cosa gli passava per la testa. Era una persona tremendamente arguta, a dispetto della sua espressione solitamente noncurante. Osservava ogni cosa minuziosamente, attento a tutto ciò che lo circondava. Zhongli, infatti, non fu affatto stupito, quando lesse il suo nuovo messaggio, diretto e conciso.

"Perché vuoi saperlo?",gli domandò l'amico, prima di mandare uno sticker con un omino che allargava le braccia in segno di resa. "Non hai ancora parlato con Childe, vero?"

A Zhongli venne quasi da sorridere, per quanto la situazione fosse tutt'altro che divertente. Lesse un certo tono di rimprovero, nel messaggio di Al Haitham, e non poté certo biasimarlo.

Rain of Stone (Gossip In The Woods)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora