18: Theatre

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Il giorno dopo aver dormito tra le braccia di Childe, Zhongli si svegliò di ottimo umore.

Avevano condiviso la stanza per tanto tempo, e qualche volta anche il letto, negli ultimi anni. Ma una cosa del genere era accaduta soltanto una volta, prima di allora: poco prima che Zhongli partisse per il Canada.

Quel giorno dell'anno prima, Zhongli si era costretto a non rimanere insieme a lui non appena era sorto il sole, staccandosi a malincuore dal suo abbraccio e lasciandolo da solo. Quel giorno se n'era andato, portando sempre con sé il terribile rimpianto di averlo ferito.

Adesso, invece, si era svegliato con il suo braccio stretto al  fianco,  la sua mano che gli accarezzava i capelli, e le sue labbra premute sulla guancia, non appena Childe lo aveva visto riaprire gli occhi.

Zhongli sorrise, rigirandosi tra le sue braccia quel tanto che bastava per guardarlo in volto, prima di premere le labbra sulle sue.

"Buongiorno.",mormorò, con un sorriso, stringendolo forte a sé. Lo baciò sulla guancia a propria volta, mentre lasciava scorrere le dita sulla sua schiena, accarezzandola piano. Si sentiva così bene, così al sicuro, da stentare a credere di essere davvero sveglio.

Erano davvero arrivati, finalmente, al punto in cui aprivano gli occhi e si ritrovavano l'uno vicino all'altro, l'uno nella stretta dell'altro.

"Sei sveglio da molto?", gli domandò, poco dopo, lasciando scivolare una mano sulla sua guancia, sfiorando il profilo del suo volto con affetto.

"No, solo da cinque minuti. Ma non avevo proprio voglia di alzarmi.", replicò Childe, con la stessa espressione, tornando a baciarlo sul viso, facendo chiudere gli occhi a Zhongli, mentre si crogiolava in quelle attenzioni.

Quando Childe gli prese il volto tra entrambe le mani, attirandolo a sé, Zhongli tornò a premere le labbra sulle sue, con un bacio lento e delicato.

Quei gesti così calmi erano decisamente contrastanti, rispetto a quelli della sera prima, alla festa. Quando Zhongli aveva rivelato buona parte della verità, compresi i forti sentimenti che ancora nutriva per Childe, non era riuscito a resistere un momento di più. 

Lo aveva baciato fino a restare senza fiato, contro al muro del giardino, fino a quando non avevano finito per togliersi metà dei vestiti di dosso a vicenda, e Zhongli non si era ritrovato con le sue dita strette ai suoi capelli, mentre  Childe affondava nella sua bocca.

Aveva adorato quei momenti, quel contatto così urgente, ma adesso, era ugualmente felice di avere la possibilità di indugiare in degli attimi più rilassati. Chiuse gli occhi, schiudendo le labbra contro le sue, morbidamente, lasciandolo stendere sopra di sé, mentre si crogiolava nella sua presa.

Era la prima volta, da quando si erano dichiarati, che riuscivano a baciarsi senza urgenza, senza paura di dover scappare da un momento all'altro, o di perdersi a vicenda.

Zhogli amava la forza del desiderio che provava nei suoi confronti, lo stesso che, per due volte di seguito, lo aveva portato a cercare fin da subito un contatto più profondo con lui. In quel momento, però, si rese anche conto di amare quegli attimi in cui si permettevano di indugiare a lungo, minuto dopo minuto, in gesti lenti e misurati, lasciando trascorrere la mattina stesi sullo stesso letto.

"Hai dormito bene?", gli domandò Childe, dopo qualche istante, tornando a sistemarsi di fianco a Zhongli. Intrecciò piano le dita alle sue, appoggiando il mento sulla sua spalla.

"Direi proprio di sì, e tu?",gli domandò Zhongli, prima di ammettere: "Era da tanto tempo che non mi sentivo così tanto libero dai brutti pensieri. Ti ringrazio ancora tanto, di avermi ascoltato e capito, ieri."

Rain of Stone (Gossip In The Woods)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora