5: Why?

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AVVISO DELL'AUTORE: buongiorno e benvenuti per un altro capitolo ahaha

C'è qualche accenno di nsfw, abbastanza implicito, avvenuto nel passato, verso la fine. Avviso per correttezza <3

buona lettura

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"Quindi...abbiamo due ore da passare qui insieme. Wow. Beh, almeno ci risparmiamo il giro al supermercato.",fu la prima cosa che venne in mente da dire a Childe, mentre si accasciò sul letto. 

Gli scoppiava la testa, e non sapeva proprio come comportarsi. Era solo, in camera con Zhongli, con la porta chiusa a chiave. In un momento migliore, avrebbe apprezzato la bellezza dell'arredamento, le  gigantesche scrivanie di legno chiaro, le casse per la musica, le librerie, o le belle tinte verdi dei copriletti e dei tappeti. Tuttavia, il panico era troppo pressante per farlo concentrare su simili dettagli.

 Aveva posato il telefono sul comodino, rinunciando a parlare ancora con il loro gruppo di amici. Sembravano convinti che chiuderlo in camera con Zhongli fosse un'ottima soluzione per fargli far pace. Da una parte, Childe capiva anche da dove nascesse quell'idea apparentemente assurda.

Pensare di passare il resto delle vacanze comunicando con Zhongli soltanto con frasi di circostanza era impensabile. Lo stress di entrambi era percepibile da metri di distanza, dato che facevano già fatica a guardarsi.

Forse, affrontarlo subito era la cosa migliore. L'ultima volta che gli aveva parlato sul serio, faccia a faccia, era stato un anno prima, mentre era in preda alle emozioni negative. Aveva alzato la voce, pianto, e poi si era raffreddato, fino a fingere una noncuranza che non gli apparteneva affatto. Non si poteva certo dire che avessero chiuso le cose a dovere.

Childe si era pentito dei toni che aveva usato, e, soprattutto, di avergli dato le spalle e non averlo salutato, prima che partisse. Ma, la mattina che il loro litigio era avvenuto, il primo litigio dopo anni di conoscenza, era troppo sotto shock per rendersene conto.

Non avevano mai, mai discusso prima di allora. E Zhongli non gli aveva mai mentito prima.

Avevano passato anni insieme, come migliori amici, e poi come compagni di stanza. Childe si era avvicinato a Zhongli quando ancora non conosceva nessuno. Zhongli, di solito, passava le pause del corso con gli occhi incollati ai libri, in solitudine. Sembrava una persona gentile, e quando era concentrato, i suoi occhi sembravano illuminarsi di entusiasmo. Era come se Childe avesse intravisto un mondo, dietro alla sua facciata così contenuta.

Quando gli aveva chiesto che cosa stesse leggendo di così interessante, si era ritrovato piacevolmente stupito di sentirsi rispondere con genuino entusiasmo da un ragazzo apparentemente così serio. 

Childe non era, solitamente,  il tipo di persona con cui la gente iniziava subito a parlare così animatamente, ma Zhongli aveva dato subito corda.

Childe, purtroppo, si era fatto una strana reputazione, alle scuole superiori, con la sua passione per gli sport estremi, la discutibile gang dei Fatui che frequentava, e il fatto che si fosse trasferito a Rennes praticamente da solo fin da quando era soltanto un ragazzo, a casa di un'altrettanto eccentrica zia, che si faceva chiamare "la Tsaritsa".

Un grande alone di mistero, misto a una sorta di diffidenza, aleggiava attorno alla sua figura, prima ancora che imparasse  a parlare per bene il francese. Zhongli, però, era sembrato tutto tranne che intimorito da lui, e aveva iniziato a parlargli con cordialità e scioltezza.

Da quel giorno, non avevano praticamente mai smesso di chiacchierare, per nove anni.

Zhongli era l'unica persona a cui Childe aveva presentato la sua famiglia, tra quelle conosciute in Francia. Ed era anche la persona con cui aveva fatto più viaggi in assoluto, anche di due settimane, in cui si trovavano completamente da soli.

Rain of Stone (Gossip In The Woods)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora