23: Better

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-Zhongli...Zhongli, mi senti?-

La prima voce che Zhongli sentì non era per nulla familiare.

Zhongli riaprì gli occhi con grande sforzo, ritrovandosi a fissare, con sguardo appannato, un ambiente illuminato da una luce fredda.

Una macchina che conosceva fin troppo bene riproduceva il suono intermittente del proprio battito cardiaco, mentre una linea si alzava e abbassava in maniera irregolare. Nell'aria c'era un odore di disinfettante, tipico degli ospedali.

Mentre sbatteva le palpebre, cercando di voltare il viso per individuare il proprio interlocutore, sentì una fitta tremenda attraversargli il cranio.

Come si era cacciato di nuovo in quella situazione?

Detestava essere ricoverato, stare sdraiato a letto e non sentire più un briciolo della propria forza in corpo. Aveva passato fin troppo tempo a quel modo, l'anno precedente, e adesso, ogni volta che ricapitava in quella situazione, provava un'estrema insofferenza, oltre che a una sensazione di panico totale.

Non voleva tornare a stare di nuovo così.

Non voleva più temere per la propria vita, steso da solo a soffrire, rimpiangendo tutto ciò che aveva avuto gli anni precedenti.

Di colpo, si ricordò di Albert, e del pugno che quest'ultimo gli aveva sferrato, provocandogli un dolore sordo. Aveva fatto fatica a respirare, dopo quel colpo, e poi, c'era stato il buio più totale. Doveva essere svenuto, non reggendo quello sforzo. 

Non era neppure riuscito a difendere Childe, e ora si ritrovava lì, costretto di nuovo a riposo, dopo soltanto uno spettacolo. La frustrazione che provava era indescrivibile, ribollendo dentro di lui come un calderone pieno di lava.  La sua unica consolazione era quella di essere almeno riuscito a cancellare i post minacciosi di Albert.

-Zhongli, come ti senti?-,gli domandò di nuovo la voce.

Zhongli fece uno sforzo per focalizzare la vista, cercando di mettere a fuoco il viso che gli parlava. Scorse un uomo con gli occhiali una lunga treccia verde che gli scendeva lungo la schiena, una figura familiare ma non del tutto riconoscibile in quel momento confuso.

Il cuore di Zhongli martellava nel petto, e la sensazione di debolezza era opprimente. Dopo un attimo, il volto dell'uomo si chiarì nella mente di Zhongli: era il Dottor Baizhu, un ex compagno di università diventato un medico di grande fama, noto per le sue abilità e il suo stile unico di abbigliamento.

"Baizhu... cosa è successo? Io.." mormorò Zhongli, cercando di alzarsi leggermente ma venendo prontamente fermato dal medico. "Quanto ho dormito?"

"Calma, Zhongli. Non  è successo niente di grave, ma sei stato colpito abbastanza duramente," disse Baizhu, posando delicatamente una mano sulla spalla di Zhongli per tenerlo giù. "Hai dormito per tutta la notte. Siamo riusciti a stabilizzare la tua condizione, ma non devi fare altri sforzi per un po'.",commentò, prima di aggiungere, con tono dispiaciuto: "Hai subito un intervento al cuore...direi circa l'anno scorso, non è vero? E devi ancora finire di sistemare qualcosa a breve, presumo."

Zhongli rimase in silenzio per un momento, il suo sguardo fisso su Baizhu. La sorpresa attraversò il proprio volto, mescolata a un'espressione di preoccupazione. Baizhu aveva notato il suo segreto, qualcosa che Zhongli aveva sperato di nascondere per tanto tempo.

"Come hai fatto a capirlo?" chiese Zhongli, a bassa voce, sentendo una morsa di preoccupazione avvolgerlo.

Baizhu sorrise debolmente. "Zhongli, sono un medico. Puoi nascondere la tua condizione quanto vuoi, ma il tuo corpo non mente. Abbiamo dovuto fare dei controlli."

Rain of Stone (Gossip In The Woods)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora