Prologo

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I suoi passi rimbombavano nei corridoi semi deserti di quella che era una delle prigioni più protette nel regno di Harlan. Erano i tacchetti dei suoi stivali che sbattevano contro le pietre che erano state usate per realizzare il pavimento a fare quel rumore assordante nel più completo silenzio di quella prigione. Era notte fonda e la maggior parte dei prigionieri, criminali che andavano da piccoli ladri ad assassini, dormiva quasi placidamente nelle fredde celle e l'unica figura sveglia sembrava essere quella dell'uomo che stava camminando per quei corridoi. La sua figura slanciata era in parte coperta dal pesante mantello nero che indossava e che era anche munito di cappuccio, cappuccio che gli copriva il capo impedendo a chiunque di vederlo in volto anche se non era osservato da nessuno in quel preciso momento.

L'uomo camminò per un altro po' in quei corridoi fino a quando non individuò la cella che stava cercando e ci si fermò davanti e cercò di guardare al suo interno.

-cosa vuoi?- una voce roca, di un altro uomo, parlò e proveniva dall'interno di quella cella segno che anche lui era sveglio -non avevate detto che dovevate interrogarmi domani? O avete cambiato idea-

-non solo uno di loro- sussurrò l'uomo incappucciato prima di vedere sbucare dal buio prima due mani che afferrarono le sbarre della sua prigione e poi il volto scavato del biondo che lo stava scrutando con i suoi occhi azzurri.

-cosa cazzo vuoi Jos?- ringhiò il biondo che solo con la voce dell'altro era riuscito a riconoscerlo nonostante indossasse ancora il cappuccio sulla testa.

-sono venuto a parlarti Henry-

-di cosa? Ammetterai la tua colpa e mi sostituirai?- ringhiò il biondo che l'unica cosa che voleva fare in quel momento era uscire da quella maledetta cella e tirare un bel pugno sul volto di Jos.

-non potrei ammettere qualcosa che non ho fatto. Sto cercando di capire chi è il vero assassino ma...mi hanno allontanato dal castello e non posso indagare per bene-

-so che sei stato tu ad uccidere Rexha- ringhiò Henry -non mi inganni so che la odiavi-

-non la odiavo Henry e non l'avrei mai uccisa- Jos cercò di non far trapelare nessuna emozione dalle sue parole mentre quello che una volta era stato il suo re lo stava guardando con così tanto odio, odio che lo stava letteralmente uccidendo-

-come no! So che sei stato tu-

-non sono qui per litigare con te Henry- sussurrò allora Jos distogliendo per un attimo lo sguardo dall'uomo -sono riuscito a portare in salvo solo Erdote, Amalia è...non sono riuscito a portarla via dal castello mi dispiace-

-bastardo...vuoi uccidere anche i miei figli?-

-no Henry- Jos non riuscì a celare la disperazione nella sua voce -sto tentando di salvarli...se qualcuno ha ucciso Rexha anche loro sono in pericolo. Non appena la situazione si sarà sistemata porterò qui Erdote così potrete parlavi-

-sempre se sarò ancora vivo e non morto per un assassinio che hai compiuto tu- ringhiò ancora Henry che tutto quello che voleva fare in quel momento dopo aver sentito normare i figli era stare insieme a loro a stringerli a se.

-tornerò e ti ripeto che non sono stato io- concluse Jos voltando le spalle a quella cella e andandosene così com'era arrivato.


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