Capitolo 3

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-principe Malik dovremmo rientrare a castello- Malik osservò in direzione di quello che era uno dei servitori e che lo aveva seguito in quella passeggiata nella foresta che circondava in parte il castello. Malik adorava immergersi nella natura per poter pensare in santa pace con nessuno che gli gridava nelle orecchie come facevano i suoi genitori quando lo vedevano perso nei suoi pensieri.

-ancora un altro po'-

-ma le principesse e le altre dame arriveranno a breve per il ballo di domani sera e..-

-lo so e non sto dicendo che non mi presenterò voglio solo un altro po' di tempo per pensare- Malik osservò il suo servitore negli occhi -da solo-

-ma mio principe...-

-va o perderò altro tempo solo a discutere con te- e senza aspettare la risposta Malik aumentò il passo per far perdere le sue tracce nel fitto della foresta. Conosceva quella foresta perfettamente, ci era cresciuto li dentro, e non si sarebbe perso ma i suoi servitori non la conoscevano così bene quindi non ci si sarebbero addentrati così tanto dentro e la cosa andava a suo vantaggio anche perché in realtà non voleva solo pensare: stava scappando. Scappando dai suoi genitori e da quel maledetto ballo che gli avevano organizzato per cercagli una moglie visto che lui aveva rifiutato l'ennesima pretendente che gli era stata presentata. I suoi genitori non vedevano davvero l'ora che si sposasse, aveva ventitré anni e per loro era anche molto tardi, e volevano vederlo sposato e con dei pargoli. Lui invece non voleva una moglie e neanche per sogno dei figli, non in quel momento. Non che non gli piacessero le donne. Amava le donne e le loro forme morbide ma non voleva impegnarsi con nessuna di loro. Voleva semplicemente avere la possibilità di stare con una donna senza però doverla sposare per forza e quindi conviverci. non sopportava i loro discorsi senza senso su trucchi e vestiti e l'unica cosa che davvero sapevano fare era spettegolare dei fatti altrui cosa che lui odiva da morire.

Malik sospirò e continuò a immergersi nel fitto della foresta fino a quando non avvertì delle urla che non gli piacquero per niente. Cosa stava succedendo? Non perse tempo e corse subito nella direzione dell'urlo per poi sgranare gli occhi nel notare quella che era di certo una carrozza di una famiglia molto importare rivoltata. Era uscita dal sentiero che era poco più sopra rotolando. Malik si avvicinò con cautela e fu allora che si accorse non solo della presenza di una ragazza con un vestito grigio strappato per via dell'incidente e foglie tra i suoi capelli biondissimi ma anche della presenza di quelli che erano una decina di banditi. Che cazzo ci facevano dei banditi nel suo territorio? E soprattutto perché avevano attaccato quella che sembrava una delle invitate al suo ballo?

-EHI- urlò palesando la sua presenza a avvicinandosi anche se si stava maledicendo per la sua impulsività visto che non aveva nemmeno la sua spada con se in quel momento -cosa state facendo- ringhiò ancora e vide gli occhi oro della bionda guardarlo quasi speranzosa.

-non sono affari tuoi va via- ringhiò uno dei banditi sguainando il pugnale e avvicinandosi pericolosamente alla ragazza che indietreggiò il più possibile ma andò a sbattere contro la struttura distrutta della carrozza.

-stronzo- ringhiò Malik avvicinandosi velocemente e colpendolo alle spalle, sapeva che non era una mossa tanto corretta ma lui era disarmato, cogliendo di sorpresa il tizio e tutti gli altri che erano con lui e Malik non perse quell'attimo prendendo per il polso la bionda e iniziando a correre trascinandosela dietro. Sentiva il respiro affannato della ragazza per quella corsa ma se volevano davvero superare qui banditi e rimanere vivi non poteva di certo fermarsi e dovevano continuare a fare zig zag tra gli alberi.

-aspetta- sentì urlare alla ragazza e notando che erano abbastanza nascosti si voltò lasciandole andare il polso per osservarla. Era bassina e magra, fin troppo magra per i suoi gusti. Non sembrava avere ne fianchi pronunciati e nemmeno un seno prosperoso: era bocciata prima ancora di arrivare alla festa.

-cosa c'è?- le chiese poi notando come la ragazza si era piegata in due e stava prendendo respiri fin troppo veloci.

-non respiro- disse con vece strozzata e Malik osservandola meglio si accorse che forse quel corsetto era fin troppo stretto per la poverina. Senza che lei gli dicesse niente le si mise alle spalle e le slacciò velocemente il corsetto, il vestito da sopra si era leggermente strappato quindi era riuscito a trovare i lacci, e sentì la bionda tornare a respirare normalmente -grazie- disse rimettendosi dritta per osservarlo indagatrice. -sei stato veloce per essere un ragazzo-

-ne ho tolti tanti- disse con un sorrisetto provocatorio e vide la bionda arrossire di colpo e distogliere lo sguardo dal suo.

-grazie per avermi salvata- disse poi continuando a non guardarlo negli occhi.

-che è successo?-

-la...la mia carrozza è stata attaccata e il conducente ha perso il controllo. Quando sono riuscita ad uscire fuori dalla carrozza me li sono trovati che mi circondavano e ho urlato- rispose Amalia mentre il cuore non voleva saperne di smettere di battere furiosamente nel petto. Aveva realmente rischiato di morire per colpa di quei banditi. Ma cosa volevano da lei? E soprattutto perché l'avevano attaccata così vicino al castello del principe Malik? Il cocchiere le aveva detto che erano quasi arrivati quindi perché fare un attacco proprio li vicino con il rischio di fallire?

-stavi andando al ballo del principe vero?-

-e allora?-

-niente- disse Malik continuando ad osservarla e chiedendosi perché avessero mandato quella che era palesemente una bambina per di più da sola.

-come ti chiami? Sei il mio salvatore infondo e vorrei ringraziarti per bene-

-Robert- inventò sul momento Malik che non voleva rivelare alla bionda di essere il principe che era andata a conoscere.


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