Capitolo 7

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Malik sospirò sistemandosi per bene la giacca azzurra che sua madre aveva scelto. L'azzurro non gli piaceva, non su di se, anche se era quello che poteva considerare il suo colore preferito. Come anche per il ballo però non aveva avuto scelta se non assecondare le scelte dei suoi genitori e quindi mettersi quel completo azzurro e poi prendere la corona e uscire dalla sua stanza con rigorosamente la corona in mano. Non aveva nessuna intenzione di mettersela prima di arrivare alla sala da ballo visto che era pesante come un macigno e doveva stare tutta la sera con quella cosa. Almeno in quel modo si risparmiava un po' di tempo con quel peso sulla testa.

Mentre raggiungeva la sala da ballo si chiese che fine avesse fatto Amalia. Dopo averla lasciata davanti all'ingresso ancora con le foglie in testa se l'era filata per entrare da una delle porte segrete che usava per entrare ed uscire dal palazzo a piacimento e si era rintanato nella sua camera per rendersi presentabile per le varie dame che erano già arrivate e non attirare su di se la furia della madre. A cena Amalia non si era presentata così come altre ragazze che avevano cenato prima. Malik non se ne era curato molto dell'assenza della bionda pensando che probabilmente doveva ancora riprendersi del tutto dall'attacco che aveva subito e si era messo a chiacchierare allegramente con alcune dame che gli erano sembrate davvero di bell'aspetto.

A colazione era sgattaiolato nelle cucine e poi era uscito per farsi una cavalcata: di prima mattina non aveva la minima intenzione di ascoltare i pettegolezzi di quelle oche. Era tornato a castello solo per l'ora di pranzo, o meglio verso la fine dell'ora di pranzo infatti quando era arrivato più della metà delle sue dame aveva già finito il proprio pasto e si era ritirata nelle camera per potersi preparare in vista del ballo. Di Amalia nessuna traccia e Malik con un sorrisetto immaginò la bionda a cercare di rendersi presentabile per fare colpo su di lui, forse anche facendo come una dama che aveva intravisto a pranzo e cioè stringendosi molto di più il corsetto per far sembrare il suo corpo più prosperoso di quanto fosse in realtà ma lui non si sarebbe mai fatto ingannare dalle loro tecniche: conosceva bene il corpo femminile.

-Malik- il castano si ridestò dai suoi pensieri e fece un leggero sorriso in direzione della madre.

-mamma- la salutò lui mentre la donna sospirava.

-la corona Malik e vedi di non far piangere nessuna dama questa sera- lo avvisò la donna e Malik annuì mettendosi la corona in testa e sospirando nel sentirne il peso in parte familiare. Non poteva promettere alla madre che non avrebbe fatto piangere nessuna ma almeno ci avrebbe provato. Il suo pensiero in quel momento era vedere cosa si era inventata la piccola Amalia per cercare di conquistarlo senza sapere la sua vera identità. Il sorrisetto si allargò sulle sue labbra quando entrò nella grande sala da ballo e lo sguardo di tutte le dame fu su di se mentre lui cercava uno sguardo oro senza trovarlo. Corrucciò la fonte confuso ma poi si disse semplicemente che per quanto era bassa quella nana non l'avrebbe di certo notata tra tutte quelle dame.

Si diresse spedito verso una dama dal vestito verse e dal seno prosperoso che aveva già adocchiato la sera prima e le sorrise prima di farle un bacia mano.

-mi permette questo ballo?- le domandò e vide la ragazza sorridere e annuire mentre la portava sulla pista e le toccava leggermente il sedere con la scusa della mano sulla schiena prima di iniziare a ballare seriamente con lei.

Passò quasi tutta la serata a ballare con le dame presenti ma nonostante ciò il suo sguardo ancora non aveva notato quello oro di Amalia e iniziava a preoccuparsi: che fine aveva fatto la nana? E la sua preoccupazione aumentò quando sua madre gli disse di scegliere una dama da far diventare la sua sposa visto che aveva ballato con tutte ma lui sapeva di non averlo fatto: non aveva ballato con Amalia. Si scusò con la madre con un leggero sorriso e uscì dalla sala da ballo incurante degli sguardi dubbiosi di alcune dame ma in quel momento voleva solo capire dove fosse finita Amalia: possibile che stesse ancora male per l'incidente del giorno prima? Eppure l'aveva controllata prima di lasciarla davanti al castello e stava bene.

-mio principe che ci fate qui? E la festa?- chiese una delle sue cameriere guardandolo confusa nel corridoio.

-ecco...manca qualche dama alla festa che tu sappia?- chiese allora Malik sperando che le cameriere sapessero qualcosa di più. La ragazza corrucciò la fronte confusa prima di sospirare e annuire. -chi?-

-la principessa Amalia- rispose lei e Malik sgranò gli occhi capendo che la biondina non era una semplice dama ma addirittura una principessa, perché non lo aveva detto? Ma chi era per giudicarla se anche lui aveva mentito sul suo vero nome?

-perché?- domandò Malik facendo finta di niente.

-poverina, ieri mi sono presa cura di lei quando è arrivata. La sua carrozza è stata attaccata ed era davvero scossa e non ha fatto altro che piangere tutta la notte. Questa mattina ha fatto colazione con le altre dame e poi è partita per tornare a casa con una carrozza.-

-non è rimasta per il ballo?- chiese sorpreso Malik, eppure da quello che gli aveva detto ieri Amalia sembrava più che convinta a voler partecipare a quel ballo nonostante tutto.

-no. Quando le abbiamo chiesto perché ci ha sorriso dicendo che non era bella quanto le altre dame presenti e che non avrebbe avuto possibilità- la cameriera sospirò -non vi dannate mio prince, la principessina aveva pienamente ragione non rispecchia minimamente i vostri gusti-

-uh- disse solo mentre la cameriera lo lasciava da solo e Malik iniziava a pensare che forse le sue critiche alla principessa per il suo aspetto le avevano fatto più male di quanto gli aveva mostrato.


L'Assassino RealeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora