Capitolo 4

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-sai come arrivare al castello da qui Robert?- domandò allora Amalia controllando che il suo vestito non avesse strappi in punti troppo intimi.

-vuoi andare a quella festa?-

-sono stata invitata e poi di certo non posso tornare a casa a piedi da qui- rispose la bionda togliendosi una ciocca di capelli da davanti agli occhi mentre Malik scuoteva la testa.

-secondo me ti conviene non presentarti al ballo-

-e perché? Ormai ci sono- disse la bionda guardandosi intorno per cercare di orientarsi senza successo. Ancora non riusciva del tutto a guardare il castano in volto visto quello che le aveva detto dopo averle tolto il corsetto: aveva visto tante donne nude segno che quel ragazzo non si tratteneva di certo e Amalia doveva ammettere che aveva anche un bell'aspetto quindi di certo di ragazze ai suoi piedi doveva averne tante. Ma lei era una principessa e in realtà aveva un po' di paura a restare da sola con lui dopo quelle parole: poteva approfittarsi di lei no?

-non sei il tipo del principe-

-cosa?- Amalia lo guardò sconvolta credendo di aver capito male.

-non sei il tipo del principe, non ti sceglierà mai- disse ancora Malik incrociando le braccia al petto senza però accorgersi di quanto di fosse oscurato lo sguardo d'oro della ragazza.

-e come lo sai di grazia?-

-lo conosco, conosco i suoi gusti- Malik le si avvicinò girandole intorno -per prima cosa sei troppo magra ergo hai troppe ossa sporgenti e non è comodo dormire sopra di te. Secondo il principe adora le donne con i fianchi larghi e i seni prosperosi per...ti lascio immaginare- Amalia tremò a quelle parole impaurita dal fatto che il castano potesse provare a toccarla -tu non hai niente di tutto ciò- concluse Malik mettendosi difronte a lei.

-se il principe desiderava avere qualcuno del genere doveva metterlo nell'invito- rispose acida anche se dentro di se stava morendo: era appena stata criticata da un ragazzo. Un conto era la zia che non aveva mai fatto altro che criticare il suo aspetto da quando sua madre era morta e alle cui critiche si era in parte abituata, un conto era se gliele faceva un bel ragazzo.

-non li ha fatti lui quindi non ha potuto- continuò Malik con il sorriso sulle labbra, si era aspettato che la ragazza scoppiasse a piangere e invece stava resistendo più del previsto -davvero state perdendo tempo se credete di conquistare il principe Mailk...come hai detto che ti chiami?-

-non l'ho detto- sussurrò la bionda -Amalia comunque-

-bene Amalia ti sto dicendo queste cose per non farti rimanere male quando il principe sceglierà un'altra dama di bell'aspetto con cui sposarsi-

-accompagnami al castello e basta Robert, qui sto gelando- disse Amalia stringendosi le braccia intorno al corpo e cercando di cacciare indietro le lacrime. Quella giornata stava peggiorando sempre di più.

-sei davvero cocciuta...ti ho detto che il principe non ti sceglierà mai quindi perch....-

-perché voglio un fottuto posto caldo dove riposare e riprendermi da quello che mi è appena successo! Se te lo fossi dimenticato sono appena stata attaccata!- urlò Amalia interrompendolo con sguardo furente che colpì Malik. Nessuna ragazza si era mai permessa di urlare contro di lui e in parte capiva anche perché la ragazza l'avesse fatto: era certa fosse un semplice servitore e non il principe Malik.

-ti accompagno al castello ma domani non venire a piangere da me se il principe non ti sceglie- e così dicendo fece strada mentre Amalia sospirava continuando a tremare per il freddo. Nemmeno la giacca le aveva prestato quel buzzurro. Stava odiando tutta quella situazione e anche la zia che l'aveva costretta ad andare a quel maledetto ballo. Perché non aveva seguito il suo istinto ed era rimasta a casa? Sarebbe stato mille volte meglio e di certo non sarebbe stata umiliata da Robert per il suo aspetto orribile. Sapeva di non essere bella ma le parole del ragazzo erano state un brutto colpo che non era certa sarebbe riuscita ad accettare in breve tempo.

-eccoci arrivati-

-grazie- sussurrò Amalia superandolo ed entrando nel castello senza nemmeno girarsi a guardare il castano. Non aveva voglia di stare al suo fianco ancora.

-voi siete?- chiese una delle guardie davanti all'ingresso squadrandola da capo a piedi.

-principessa Amalia di Yentari- rispose lei porgendo poi all'uomo l'invito del ballo che era riuscita miracolosamente a conservare -ho avuto un po' di problemi-

-lo vedo principessa- rispose la guardia chiudendo l'invito e riporgendoglielo -una volta dentro sono certo che le nostre domestiche l'aiuteranno e riposi, ne ha bisogno-

-la ringrazio- sorrise Amalia entrando nel castello proprio come aveva detto la guardia non prima di essersi girata per controllare dove fosse finito Robert ma del castano non c'era già più traccia.

-oh principessa cosa le è successo?- Amalia fu accerchiata immediatamente da tre cameriere che probabilmente avevano sentito la sua conversazione con la guardia fuori e lei sorrise debolmente mentre si accorgeva che erano tutte giovani, dovevano avere più o meno la sua età, e che rispecchiavano perfettamente quelli che Robert aveva detto essere i gusti del principe Malik. Si sentì immediatamente in difetto, non si sentiva parte di quel luogo...doveva andarsene subito a casa.

-la mia carrozza è stata attaccata. Ho solo bisogno di un bagno caldo e di riposare- sorrise debolmente la bionda.

-oh certo principessa e domani sarete splendida per il ballo-

-già...il ballo- sussurrò Amalia con gli occhi velati di lacrime -non credo che ci parteciperò- sussurrò ancora più a bassa voce sperando di non essere sentita dalle tre che già l'avevano trascinata in quella che doveva essere provvisoriamente la sua camera. Quello che le aveva detto Robert l'aveva distrutta più di quanto aveva dimostrato al ragazzo e una volta in camera non riuscì a non trattenere le lacrime scoppiando a piangere come una bambina mentre le tre domestiche le si avvicinavano.

-su principessa adesso è tutto passato ed è sana e salva al castello- disse una delle tre cercando di rassicurarla. Credevano fosse scossa per i banditi ma lei non se ne stava più fregando di loro, le sue lacrime erano per quello che le aveva detto Robert.


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