Capitolo 18

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Malik si stava maledicendo mentalmente. Perché gli era venuta in mente quell'idea del cazzo? Certo era un modo per non farsi controllare dalla guardie ma lui le guardie non stava riuscendo a tenerle d'occhio visto che l'unica cosa che aveva attirato la sua concentrazione era il respiro di Amalia. Amalia che non aveva mai fatto una cosa del genere e che quindi non solo stava tremando come gelatina tra le sue braccia ma che forse iniziava anche ad eccitarsi e lui non era da meno. Avere il corpo della ragazza che aveva immaginato per tutte le sere così pericolosamente vicino al suo lo stava facendo perdere il controllo.

-Robert- sentì sussurrare dalla ragazza con voce strozzata e Malik sgranò gli occhi perdendo del tutto il controllo.

-cazzo- ringhiò vicino all'orecchio della ragazza per poi iniziarle a torturare il lobo della stessa mentre faceva scontrare i loro bacini. Sentì Amalia gemere e sorrise a quel suono mentre la mano che fino a poco prima aveva tenuto sul fianco destro della ragazza iniziò a salire in autonomia e arrivò al seno destro di Amalia. Non passarono che pochi secondi prima che Malik glielo stingesse e Amalia gemette nuovamente facendo andare all'indietro la testa e inarcando la schiena. Quello era troppo anche per lei. -Amalia abbassa la voce- le disse quando i suoi gemiti iniziarono ad essere di qualche ottava più alti.

-io...-ma Amalia non riuscì a dire niente perché Malik la baciò sulle labbra per bloccare l'ennesimo gemito e la bionda si lasciò andare completamente a quello che era il suo primo bacio. Malik continuò a baciare, finalmente, quelle labbra per poi spostarsi a baciare la mascella delle bionda mentre la prendeva completamente in braccio. Grazie a quella nuova posizione riuscì a baciare il collo di Amalia senza piegarsi troppo e continuò a scendere fino al suo seno e iniziò a torturarlo con le labbra nella parte non coperta dal vestito.

-ehi voi due!- Malik girò per un attimo la testa notando che un uomo li stava guardando, o meglio stava guardando quasi languido Amalia -se non vuoi condividere la ragazza vattene in una camera, ci sta facendo eccitare tutti- continuò l'uomo. Malik gli ringhiò contro guardandosi intorno accorgendosi così che i soldati non erano più presenti li. Non se ne era accorto.

-non la toccare- ringhiò Malik che con ancora in braccio Amalia staccò dalla parete la schiena della ragazza per poi quasi correre con lei in braccio fino ad arrivare nella loro camera e adagiare Amalia sul letto.

Fu guardandola alla luce soffusa della camera che Malik si accorse non solo del rossore e dell'affanno della bionda ma anche di tutti i segni di morsi e succhiotti che le aveva lasciato non solo sul collo ma anche sul suo seno.

-vaffanculo- disse la bionda dopo un po' con gli occhi sgranati mentre cercava di riprendersi anche se il cuore continuava a martellare nel petto -cosa cazzo volevi fare?-

-era l'unica cosa. I soldati non ci hanno considerati-

-ma quei tizi nella taverna dopo volevano...- Amalia si morse il labbro inferiore distogliendo lo sguardo da Robert sentendosi esposta nei confronti del castano.

-ti ho portata subito qui e non ti avrebbero mai toccata, non senza il mio consenso-

-ah quindi sono un oggetto di tua proprietà?-

-certo che no!- Malik si passò una mano tra i capelli castani -Amalia mi dispiace aver perso la concentrazione prima va bene? Io...sei una ragazza e non mi sei indifferente quindi ho iniziato a ragionare con altro ad un certo punto-

-certo- Amalia alzò gli occhi al cielo -sono solo una ragazza con forme inesistenti e per niente interessante-

-AMALIA- ringhiò Robert -ho detto quelle cose mentre ero nervoso e mi stavo sfogando okay? Sotto quei vestiti hai tanta roba interessante se proprio lo vuoi sapere-

-cos...- sussurrò Amalia distogliendo lo sguardo da Robert che aveva preso a fare avanti e indietro.

-sono serio Amalia, potresti non essere molto formosa questo è vero ma le hai le forme e...ho toccato roba interessante poco fa. E poi l'aspetto non è tutto-

-e questo cosa centra?- sussurrò lei incrociando le braccia al petto cercando di nascondere il suo seno quasi inesistente aglio occhi di Robert ricordandosi per un momento quello che il ragazzo aveva fatto di sotto.

-centra che non sei una dama o una principessa come le altre che pensa solo al trucco, ai vestiti e rompe le scatole con argomenti inutili- sbottò Malik ed era serissimo. Con Amalia aveva parlato di tutto e mai l'aveva sentita lamentarsi del vestito sporco di fango o di altro che una principessa avrebbe sicuramente protestato. Amalia più passava il tempo e più diventava interessante ai suoi occhi e anche quella che vedeva più tranquillamente al suo fianco come sua regina.

-scusa se sono anomala e poco attraente-

-non ti devi scusare è la cosa che mi piace di te- sussurrò Malik sincero e vide gli occhi oro della ragazza sgranarsi sorpresi.

-tu sei strano-

-semplicemente ho capito che mi piaci Amalia e mai mi sarei sognato di dirlo- continuò lui -non quando ti ho vista per la prima volta-

-e adesso cos'è cambiato? Sono sempre la stessa-

-ti conosco adesso- sussurrò lui -non mi sono fermato solo all'apparenza come al nostro primo incontro- Amalia lo guardò scettica mentre iniziava ad abbassare leggermente le difese che stava mettendo su. -sai...sono contento che non ti sei presentata alla festa, mi hai dato una ragione per venirti a cercare e quindi conoscerti seriamente. Se ti fossi presentata al ballo ti avrei semplicemente ignorata e...e avrei perso te- concluse Malik vedendo poi la bionda arrossire visibilmente.

-sono comunque poco bella-

-sei l'unica che non vede la propria bellezza- Malik le sorrise -per me sei molto bella, soprattutto così-

-ROBERT!- urlò Amalia diventando ancora più rossa facendo ridere il castano che le si avvicinò con calma alla bionda per poi baciarla sulle labbra. -e questo?- sussurrò Amalia confusa.

-questo è per confermarti che sono serio e che mi piaci seriamente- le disse lui con un sorriso sulle labbra -ora scusami ma devo sistemare una cosa- e corse nel loro bagno mentre Amalia diventava ancora più rossa accorgendosi che non era l'unica ancora scossa da quello che era successo al piano di sotto.

L'Assassino RealeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora