Capitolo 12

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Malik sbuffò per quella che era la decima volta. Come poteva essere possibile che la sua mente non facesse altro che pensare ad Amalia? Da quando non l'aveva vista al ballo e aveva capito che era stata tutta colpa sua l'assenza della bionda non aveva fatto altro che pensare a come sarebbe stato vedere la ragazza in un vestito non strappato e soprattutto non con tutte quelle foglie e quella terra addosso. Sua madre ovviamente si era arrabbiata quando lui aveva detto di non aver scelto nessuna dama e anche suo padre lo aveva guardato leggermente deluso ma Malik sapeva di non poterne sceglierne una, non quando era stato tutta la festa a pensare ad Amalia e non aveva fatto minimamente attenzione a tutte le altre dame presenti. Voleva scegliere la meno peggio ma se non aveva minimamente passato del tempo con loro non poteva scegliere su due piedi: quella sarebbe stata la donna che lo avrebbe accompagnato per il resto della sua vita e dalla quale avrebbe avuto dei figli quindi non aveva nessuna intenzione di fare la scelta sbagliata.

-Malik smettila di sbuffare- disse sua madre guardandolo storto -molti lord sono arrabbiati con te: un conto sarebbe stato se avessi scelto una ragazza che non era la loro figlia ma tu non hai scelto nessuna...vogliono una spiegazione- continuò la donna prendendolo sottobraccio visto che i due si stavano facendo una passeggiata per i giardini del castello, o meglio la regina aveva trascinato il figlio in quella passeggiata per poter parlare ancora di quella maledetta festa.

-perché...- Malik sospirò -ho bisogno di tempo perché vorrei parlare anche con la principessa Amalia- sussurrò allora e gli fu strano dirlo anche perché era la verità: voleva parlare con Amalia.

-la principessa Amalia? È stata invitata al ballo-

-ma non ha partecipato- continuò Malik -la sua carrozza è stata attaccata da dei bandito mentre veniva qui ed è stata una sola notte al castello per riposarsi e poi è partita senza partecipare al ballo. Vorrei poter parlare anche con lei prima di fare la mia scelta-

-non è solo una scusa per rimandare la tua scelta?- domandò la madre giustamente dubbiosa delle sue buone intenzioni.

-no mamma- mentì Malik, certo voleva parlare con Amalia sperando che la ragazza stesse bene, ma allo stesso tempo voleva perdere tempo proprio come aveva detto la madre. Voleva divertirsi ancora un po' prima di trovare moglie.

-allora ti faccio preparare una carrozza per raggiungere la principessa Amalia, se non sbaglio è l'erede del regno di Yentari-

-va benissimo anche solo un cavallo- la corresse velocemente Malik, non voleva attirare fin troppo l'attenzione su di se, un cavallo gli sarebbe tranquillamente bastato per arrivare da Amalia parlare, anche se non sapeva ancora se come Robert o come Malik, e poi tornare al suo di castello fermandosi per qualche bordello anche nel mentre.

-come vuoi tu- disse la donna e Malik le sorrise prima di correre verso la sua camera e preparare una sacca con un cambio e qualche moneta di scorta che non potevano mai mancare, poi si mise i vestiti meno eleganti che aveva ma comunque bel fatti e con il suo fidato pugnale in vita si diresse verso l'ingresso del castello con un sorrisetto stampato sul volto.

-tua madre mi ha detto che te ne vai nel regno di Yentari- Malik sorrise al padre, sapeva che lo avrebbe trovato li con il suo cavallo ad aspettarlo. Nonostante fosse il re era li a tenere il suo cavallo per le redini.

-devo parlare con la principessa Amalia prima di prendere una decisione sul mio futuro-

-sta attento Malik- sussurrò suo padre e Malik annuì capendo la preoccupazione dell'uomo: era figlio unico e quindi unico erede al trono di Golter la sua morte avrebbe significato una catastrofe per la successione al trono ma lui non aveva minimamente intenzione di morire.

-sarò di ritorno prima di quanto immaginiate- sorrise al re prima di spronare il suo cavallo verso sud. Un altro vantaggio di andare a cavallo e non in carrozza era che galoppando Malik riusciva a coprire distante maggiori rispetto a quelle che avrebbe percorso in maggior tempo con la carrozza.

Fu grazie a ciò che invece di metterci quasi una giornata intera di viaggio ci mise tre ore in meno e arrivò in vista del palazzo di Yentari verso la sera tardi.

-e ora come ci entro?- domandò più a se stesso che al cavallo dal quale era smontato velocemente nonostante le game leggermente indolenzite. Era abituato a cavalcare ma non di certo per così tanto tempo e poi il suo povero cavallo aveva anche bisogno di riposare un po'. -se dico che sono il principe Malik credi che mi faranno entrare?- domandò in un sussurrò il castano al suo cavallo guardando in direzione dell'ingresso monumentale di quel castello. -proviamoci- e il ragazzo si diresse verso l'ingresso di quel castello quando si accorse alla sua destra di quello che sembrava un corridoio porticato e dalla luce che proveniva dall'interno di quel corridoio intravide una figura minuta dai lunghi e lisci capelli biondi di sua conoscenza. Invece di andare verso le guardie il principe di diresse abbastanza velocemente verso il muro che divideva il giardino dalla strada e senza difficoltà lo scavalcò trovandosi vicinissimo al corridoio porticato. Malik sorrise e stava per richiamare l'attenzione della principessa quando vide una figura incappucciata aggredire Amalia ferendola con la sua spada alla vita. La principessa urlò probabilmente per il dolore e Malik corse verso di lei sguainando il suo pugnale per parare il secondo colpo diretto alla bionda che nel mentre era caduta a terra. La figura incappucciata parve sorpresa di vederlo li ma comunque continuò a combattere contro di lui. Malik, nonostante avesse una lama corta, riuscì a ferire il suo avversario e farlo arretrare.

-cosa cazzo vuoi da Amalia- gli chiese quasi ringhiando. L'uomo non parlò ma Malik fu certo di vederlo ghignare e solo dopo capì perché: non era da solo. Il castano si guardo intorno prima di lanciare un veloce sguardo ad Amalia che sembrava aver perso i sensi mentre il sangue dalla ferita sul fianco continuava ad uscire: se non avesse fatto qualcosa alla svelta sarebbe morta.


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