Capitolo 1

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Amalia si guardò allo specchio poco convinta. Non si sentiva minimamente bella nonostante tutto il tempo che le sue dame di compagnia avevano impiegato per prepararla in vista del ballo della sera successiva. I capelli biondi fin troppo lisci e piatti solitamente erano stati leggermente arricciati ma alcune ciocche stavano già tornando lisce segno che tutto quel duro lavoro per sistemarle non era servito minimamente a niente. I suoi occhi oro erano stati contornati dalla matita nera ma l'effetto che emergeva dallo specchio era quello di occhi da panda per non parlare del rossetto rosso che sembrava stonare con il suo viso pallido e le sue labbra fini non aiutavano minimamente, sua zia Wanda diceva che aveva preso le labbra del padre e non quelle della madre che invece erano molto carnose. Amalia l'aveva anche sentita borbottare "e anche più invitanti da baciare" ma aveva sorriso facendo finta di non aver sentito quel commento.

Per non parlare del vestito grigio che stava indossando che non faceva altro che rendere la sua pelle ancora più bianca e cadaverica del dovuto e la cosa la stava innervosendo come anche il corsetto che una delle sue dame di compagnia aveva deciso di stringere fino a farle perdere quasi del tutto il fiato. Stava soffocando e da sola era certa che non sarebbe minimamente riuscita da allentarsi quel maledetto corsetto anche perché le maniche lunghe e strette le impedivano movimenti che non fossero tenere le mani incrociate davanti, per il resto non poteva fare assolutamente nulla senza rischiare di rompere il tessuto delicato di quel vestito.

-oh sei pronta- Amalia scostò lo sguardo dalla sua figura allo specchio per voltarsi e osservare sua zia Amalia che la stava guardando con sguardo critico dalla porta della sua camera. Probabilmente stava pensando anche lei a quanto in realtà non fosse minimamente bella. -oh tesoro se solo avessi un briciolo della bellezza di tua madre- disse appunto la donna scuotendo la testa -invece hai preso davvero tutto di quel burbero di tuo padre a parte gli occhi- Amalia sospirò.

Era abituata a sentirsi dire quelle cose ormai e a volte riusciva anche a non pensarci molto ma non sempre era così forte, non quando i suoi genitori le mancava da morire.

Aveva solo dodici anni quando sua madre, la regina di Yentari, era stata assassinata e la colpa era ricaduta tutta su suo padre, il re di Yentari. Amalia non ci credeva, aveva sempre visto i suoi genitori amarsi moltissimi e le sembrava quasi impossibile che fosse stato proprio suo padre ad uccidere sua madre ma lo zio Jacob e le altre guardie che avevano indagato sul caso avevano trovato solo tracce che incastravano il re Henry e Amalia era stata costretta a crederci. In realtà anche suo fratello maggiore era morto con sua madre cosa che aveva fatto sospettare alla principessa che non potesse davvero essere stato suo padre, non avrebbe mai ucciso il suo stesso figlio. Ma le prove erano schiaccianti.

Amalia da quando aveva memoria non aveva mai sopportato Erdote. Più grande di lei di due anni il fratello le si era sempre sentito superiore e loro due non avevano mai fatto che litigare ma quando si era trovata completamente da sola con gli zii non aveva fatto altro che pensare al fratello e al fatto che lo volesse al suo fianco. Suo fratello era il legittimo erede di Yentari ma era morto da otto anni ormai e lei era l'unica erede di quel regno. I suoi zii non erano mai riusciti ad avere figli e anche se zio Jacob in realtà era il fratello minore di suo padre e quindi colui che avrebbe dovuto prendere il trono era solo il reggente momentaneo in attesa che lei trovasse marito.

Marito che Amalia non voleva ma che sapeva di dover avere. Ormai aveva vent'anni, non era più una bambina, e doveva assolutamente sposarsi e avere dei figli prima che proprio come diceva sua zia la sua poca bellezza svanisse del tutto lasciando quindi poco spazio a un pretendente che potesse voler consumare il matrimonio con lei.

-devo...devo partecipare per forza?- domandò allora Amalia torturandosi le dita affusolate.

-certo Amalia cara- disse sua zia sorridendole -il principe Malik ha indetto questo balla apposta per trovare una moglie quindi devi cercare di fare colpo sul principe Malik anche se sarà difficile- borbottò l'ultima parte e Amalia sospirò nuovamente chiedendosi perché non assomigliasse un briciolo alla madre.

-vale davvero fare ore di carrozza per questo ballo? Il principe Malik potrebbe non vedermi nemmeno con tutte le belle ragazze presenti a quella festa per non parlare del fatto che mi sembra inutile andare già vestita quando la festa è domani sera-

-mia cara devi fare colpo fin dal primo momento- disse convinta zia Wanda mettendole le mani sulle spalle e osservando con disprezzo i suoi capelli che erano letteralmente tornati lisci.

-non rimanete delusi se il principe Malik non mi sceglierà- concluse Amalia scostandosi dalla presa della zia per andare verso il suo comodino e prendere la piccola tiara d'argento e ritornare verso lo specchio per posarsela con calma sulla testa. Era pesante nonostante fosse così piccola ma Amalia adorava quel particolare: le ricordava che nonostante fosse ancora solo una ragazza era comunque la principessa di Yentari e aveva delle responsabilità alle quali non poteva venir meno.

-non ho mai capito perché te la sei fatta fare d'argento e non d'oro- borbottò sua zia e Amalia sorrise.

-l'oro era di mio fratello- sussurrò lei -il mio metallo è l'argento- continuò e per un momento solo le parve di vedere la figura di suo fratello quattordicenne al suo fianco. Chissà cosa avrebbe detto di quel ballo Erdote: si sarebbe comportato da fratello maggiore iperprotettivo o l'avrebbe lasciata andare fregandosene altamente che sarebbe andata a quella che era una mostra di bellezza per accaparrarsi un unico principe?


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