Capitolo 26

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Erdote sospirò pesantemente quando vide i tre entrare nella sua camera da letto. Era arrivato il momento di fare le presentazioni ufficiali e anche di discutere le loro prossime mosse.

-Amalia lei è mia moglie Erika, Erika lei è mia sorella Amalia- disse il biondo presentando le due che le vide sorridersi a vicenda prima che Amalia si andasse a sedere sul bordo del letto per poter poi abbracciare Erika che non si sottrasse a quel contatto.

-tutto bene?- le chiese Amalia sinceramente preoccupata -mio fratello ti tratta bene? Perché se non lo fa lo picchio- continuò serissima e Erika rise facendo capire ad Erdote, oltre agli sguardi che si erano lanciate, che quelle due già si piacevano.

-tutto bene sono solo stanca per la gravidanza- rispose sinceramente Erika -per quanto riguarda mio marito...ti farò sapere-

-ehi- protestò Erdote guardando male le due che scoppiarono a ridere -ed ecco che si coalizzano contro di me- borbottò poi mentre Malik gli sorrideva, sorriso che Erdote ricambiò.

-Erdote non mi presenti gli altri miei nipoti?- chiese Amalia osservando curiosa i due gemelli che stavano dormendo tra le braccia del fratello che sospirò.

-stanno dormendo Amalia e poi non capirebbero le mie parole- sussurrò lui -comunque sono Pierre e Rexha- vide lo sguardo della sorella farsi leggermente lucido nel sentire il nome della madre ma comunque sorrise.

-sapete chi sta tentando di uccidervi?- chiese dopo un po' Erika capendo che se non avesse iniziato lei il discordo non lo avrebbe fatto nessun altro.

-no- sussurrò Amalia.

-la cosa che mi preoccupa è perché aspettare otto anni per uccidere Amalia- disse Malik guardando la sua principessa che lo guardò a sua volta -hanno iniziato con l'attacco dei banditi che non è andato a buon fine e dopo a palazzo-

-ehm- disse Jos guardando verso Erdote che sospirò.

-i banditi sono colpa mia- Erdote vide sua sorella guardarlo malissimo -mi dispiace Lia non dovevano realmente attaccarti in quel modo dovevano solamente far fermare la carrozza in modo che io potessi portarti qui al sicuro ma mi è sfuggita di mano la situazione. Grazie per averla aiutata Malik- aggiunse poi in direzione del castano che annuì.

-ti odio- sbuffò Amalia -mi sono presa un colpo!-

-se tuo fratello non lo avesse fatto tu a quest'ora saresti morta- disse invece Malik facendo voltare tutti verso di se.

-cosa? perché?- domandò Amalia.

-perché non ci saremmo incontrati nella foresta ma al ballo e non ti avrei minimamente prestato attenzione ergo non sarei venuto a cercarti a palazzo per la tua assenza al ballo e non ti avrei salvata in tempo dall'attentato- rispose sinceramente Malik -parlare con te nella foresta è stato quello che mi ha spinto a conoscerti meglio Amalia- e le sorrise mentre Amalia realizzava appieno le parole del castano con le lacrime che le rigavano gli occhi. -Amalia- disse preoccupato Malik mettendole una mano sulla spalla e la bionda si alzò per poter abbracciare il principe nascondendo il volto nel suo petto. Malik la strinse forte lasciandole un bacio sui capelli.

-lasciando perdere quello che ha fatto Er mi sembra comunque strano che si siano svegliati dopo otto anni. Cos'è cambiato nel mentre?- chiese Erika che aveva lanciato un'occhiata al marito per fargli capire che dopo quello che aveva visto concordava con lui che tra quei due ci fosse qualcosa. -per non parlare del fatto che per quanto mi avete detto non hanno cercato di ucciderla quando ci hanno provato con te-

-Erdote è primogenito e figlio maschio quindi erede di diritto al trono- sussurrò Malik mentre Amalia non aveva ancora lasciato il suo abbraccio -toglierlo di mezzo significava togliere un problema per raggiungere il trono-

-Amalia hai rifiutato qualche proposta di matrimonio?- chiese dopo un po' Jos. -essendo per tutti l'unica erede significa che chiunque fosse diventato tuo marito sarebbe stato il re- Amalia si voltò verso Jos pensierosa rimanendo comunque saldamente tra le braccia di Malik.

-no, zia Wanda li lamentava proprio che nessuno mi volesse come sposa- disse sinceramente Amalia -per lei ero troppo poco attraente e...-

-ecco da dove nascono i tuoi problemi di autostima- sussurrò preoccupato Malik e Amalia si voltò a guardarlo -lascia perdere le parole di quella donna Amalia, sei bella- Amalia arrossì e distolse lo sguardo da quei pozzi verdi ma se ne pentì visto il sorrisetto soddisfatto sul volto del fratello.

-comunque si lamentava che non riuscissi a trovare marito e...- Amalia sgranò gli occhi -...e lei e zio Jacob mi hanno detto che dovevo muovermi a trovare un principe primogenito-

-cosa?- sbottò Malik sgranando gli occhi -hanno detto proprio così?-

-si...anche a me è sembrato strano, perché proprio un principe primogenito? Papà diceva sempre che sposarsi per amore era meglio-

-perché così saresti stata costretta ad andare nel regno del tuo nuovo marito e non saresti stata più l'erede- sussurrò Malik.

-e il regno sarebbe andato definitivamente nelle mani degli zii- aggiunse Erdote.

-si sono arrabbiati quando ho detto che...che volevo sposarmi per amore e...-

-un serpente attorcigliato su una spada vi dice qualcosa?- la bloccò Malik che iniziava ad avere una brutta sensazione mentre stingeva Amalia a se.

-è lo stemma di zio Jacob- disse Erdote con calma e distogliendo lo sguardo -e delle sue guardie-

-cos'hai?- domandò Malik.

-niente-

-lo hai visto anche tu vero?-

-cosa?-

-quando ti hanno quasi ucciso...hai visto quello stemma vero?- domandò Malik mentre Erdote si voltava a guardarlo.

-e tu?-

-l'ho visto quando hanno tentato di uccidere Amalia sull'uomo che l'ha pugnalata- rivelò Malik continuando a stringere Amalia che si era messa a guardarlo intensamente. Sentiva la sua voce inclinarsi ogni qual volta parlava della sua quasi morte ed era preoccupata per Malik.

-credevo di essere io il pazzo che incolpava lo zio Jacob ma adesso...-

-adesso sappiamo chi è stato- finì per lui Jos con lo sguardo pieno di fuoco.


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