Capitolo 11

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-Erdote devi fare attenzione- sussurrò Henry al figlio maggiore che era andato a trovarlo quel pomeriggio.

-a cosa papà?- domandò il biondo sospirando.

-a Jos-

-papà- protestò Erdote girandosi per osservare proprio Jos ma a quanto pareva il moro era uscito come faceva da un po' ti tempo a quella parte per lasciarli parlare da soli. -Jos mi ha salvato la vita e mi ha aiutato in tutti questi anni. Non capisco proprio perché continui ad insistere con il fatto che sia stato lui ad uccidere la mamma! Si sta impegnando per scagionarti e trovare il vero responsabile-

-potrebbe essere tutto una messa in scena per avere la tua fiducia e poi pugnalarti alle spalle-

-papà Jos è la tua guardia del corpo- sussurrò Erdote -non dovresti dubitare di lui- continuò il biondo -è andato a parlare con Amalia- aggiunse poi e vide il sorriso sul volto del padre a sentire il nome della figlia -Amalia non voleva seguirlo, vuole restare al castello perché mi crede ancora morto e quindi crede di essere l'unica erede al trono ma li è in pericolo, Jos tornerà a prenderla tra qualche giorno così poi verremo qui insieme-

-la mia bambina- sussurrò Henry -l'hai vista?-

-di sfuggita- rispose sinceramente Erdote -sembra simile alla mamma, infondo aveva i suoi occhi- spiegò il ragazzo continuando a sorridere -per quanto ne so gli zii la stanno pressando per sposarsi ma non ha ancora trovato marito-

-mio fratello davvero non sa cosa significa aspettare per amore- ringhiò Henry -vi voglio entrambi con qualcuno che amate e non costretti a sposarvi per qualche accordo politico- sospirò il re accarezzando la testa del figlio -vorrei anche conoscere la donna che è diventata tua moglie Erdote-

-papà- protestò lui -lei non sa chi sono-

-è tua moglie, da due anni se non sbaglio e dovresti parlarle di chi sei veramente- Erdote scosse la testa.

-non posso! Li metterei in pericolo- protestò e solo dopo si accorse di aver usato il plurale e vide che il padre ne se era perfettamente accorto.

-li? È incinta?- gli chiese e Erdote fu costretto ad annuire -di quanto?-

-sette mesi- rispose sinceramente Erdote -altri due e dovrebbe nascere-

-perché non mi hai detto niente. Sto per diventare nonno e non volevi avvisarmi? Adesso voglio conoscere sia mio nipote che tua moglie, hai detto che si chiama Erika no?-

-sei già nonno papà- si arrese a dire Erdote, ormai il discorso figli era uscito e suo padre sembrava anche felice della cosa -quello che Erika sta aspettando è il nostro secondo figlio-

-e l'altro quando è nato? Cavolo Erdote perché non me ne hai parlato?- domandò sconvolto Henry, non credeva possibile che il figlio gli avesse mentito su una cosa del genere.

-non sapevo come dirtelo sinceramente. Io...sono molto insicuro su alcune cose e vorrei...come per il matrimonio volevo prima avere l'approvazione tua per avere dei figli ma poi Erika è rimasta incinta e non ho avuto il coraggio di dirtelo-

-Erdote il matrimonio implica anche la presenza di possibili figli e poi ti ho detto che dovevi stare con chi amavi. Quanti anni ha?-

-due e si chiama Jedd- sorrise Erdote -ha i miei occhi ma i capelli castani di Erika. È molto tranquillo, dorme quasi sempre e...ed è muto- sussurrò l'ultima frase -lo abbiamo scoperto da poco-

-me li devi presentare assolutamente altrimenti che nonno sarei?- rise Henry che si sentiva strano: un attimo prima era con la sua famiglia e i suoi figli appena adolescenti e quello dopo si trovava Erdote che stava per avere il suo secondo figlio e la sua Amalia che stava per essere promessa sposa a qualcuno.

-e io vorrei davvero tanto andarli a prendere adesso e portarli qui ma...ho paura che se dico loro la verità saranno vulnerabili e non voglio perderli sono tutta la mia vita- una lacrima solitaria rigò la guancia destra di Erdote che ridacchiò -anche se ho detto a Jedd che è il mio principino-

-com'è stato sentirsi padre per la prima volta?- gli chiese Henry.

-spaventoso- rispose sinceramente Erdote -mi sono accorto all'improvviso che quella piccola creatura dipende completamente da me ed Erika e sono io a dovergli insegnare tutto-

-mi sono sentito uguale quando ti ho visto- sussurrò Henry al figlio ricordandosi di quando era tornato dal suo viaggio e aveva trovato Rexha non più con la pancia pronunciata ma con un fagottino in braccio: il loro primogenito. Era letteralmente impazzito perché non era stato li per la moglie quando lei aveva avuto più bisogno di lui ma Rexha aveva riso e detto che ci aveva pensato Jos a prendersi cura di lei e poi scherzando aveva anche aggiunto che lo aveva fatto meglio di quanto avrebbe potuto fare lui. Si era sentito leggermente offeso ma poi aveva sorriso grato a Jos che era in quella camera a controllare la regina. Ed era stato anche in quel momento che si era ricordato di quanto amasse il moro, tanto quanto amava Rexha.

-come l'hai superata?-

-la paura?- domandò Henry che per un momento si era messo a pensare da quanto tempo non baciasse Jos...non l'aveva più fatto da quando Rexha e lui si erano sposati. -non passa mai del tutto. Anche quando è nata Amalia mi sono sentito terrorizzato, più che altro perché era una donna e già avevo tua madre che...- Henry rise -non passa Erdote, impari solo a conviverci-

-spero sia una bambina- sussurrò Erdote dopo un po' -vorrei darle il nome della mamma- continuò poi con gli occhi velati di lacrime e Henry gli sorrise.

-non fare piani- gli disse ridacchiando -io avevo già scelto il nome per il mio secondo figlio convinto che fosse un maschio e invece è nata la mia principessina-

-allora se nascerà la mia di principessina le darò il nome della nonna-


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