Il 147

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Se ne sta addossato al muro, ad occhi chiusi, a vedere se è poii vero che la notte finisce, come ha letto da qualche parte. È lì da chissà quanto, e ha uno di quei volti che pare non esser mai stato giovane né innamorato. Sale con me sul 147, gli occhi li apre un poco, giusto per vedere se il giorno è veramente arrivato. Sorride, rovescia il capo sul sedile e continua a sognare. Se potessi lo sveglierei, gli mostrerei il chiaro che ora si fa sulla strada, ma svegliare chi dorme è un atto di ingiustizia, e il 147 è ormai all'ultima fermata per me

La consuetudine del mattinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora