Questa città è poco più di un paese, inizia dopo una collina e finisce stretta tra una roccia e il mare verde.
Sono tutti davanti, ad azzuffarsi per il posto migliore, e quando lo trovano allargano le gambe e poggiano i gomiti per stabilire chi è il più furbo.
Poi bevono e mangiano, il muro di folla nasconde la spiaggia. Nei viali silenziosi che diventano subito periferia nessuno ci va, gli abitanti sono vecchi e restano contenti.
Se qualcuno con il telo si perde e passa per caso sotto il loro balcone che odora sempre di rosmarino, loro fanno la faccia dubbiosa, non dicono niente e continuano a cucire tovaglie o giocare a carte.
C'è chi non li ha mai visti, e c'è chi non crede che esistano. Esiste però il mare, e tu, e questo vento che raffredda la carne lasciata al sole
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La consuetudine del mattino
PoesíaUn uomo all'alba, la solita strada per andare a lavoro. La realtà che s'impiglia nel sogno: volti e fantasmi di un viaggio quotidiano